Lunedì, 16 Novembre 2015 07:49

Mattarella, L'Aquila come Parigi: "La volontà di ripartire, segnale per tutti"

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Si è conclusa poco dopo le 17 la lunga giornata trascorsa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a L'Aquila. 

Dopo aver deposto una corona di fiori al monumento che, innanzi alla Casa dello Studente, ricorda le vittime del terremoto, Mattarella si è avvicinato a Roberta Barcellona, una delle studentesse che si sono salvate dal crollo, e ai familiari degli otto universitari deceduti la notte del 6 aprile: "Questi ricordi - ha detto - non passeranno mai, li porterete sempre con voi".

Il Capo dello Stato ha quindi passato in rassegna le foto degli studenti affisse alla recinzione che delimita ciò che rimane della Casa dello studente. "Ci ha detto che ha pensato spesso a noi, lo abbiamo ringraziato", ha sussurrato Antonietta Centofanti, portavoce del Comitato dei familiari delle vittime.

Alle 11, il Presidente della Repubblica è quindi arrivato a Coppito, per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università degli studi dell'Aquila. Si è concesso un breve intervento, non previsto, almeno inizialmente, nel rigido cerimoniale, sottolineando il ruolo dell'Ateneo per la rinascita della città. "L'Aquila è fortemente contrassegnata dal carattere universitario e qui, l'Ateneo, non ha interrotto l'attività neppure nelle settimane successive al terremoto. È stata testimonianza della volontà degli aquilani di non rassegnarsi alla distruzione. Rappresenta, quindi, un elemento decisivo per la ripresa e il rilancio non solo economico del territorio", ha sottolineato. "Non basta la ricostruzione, pure indispensabile, degli edifici: la ricostruzione fisica va accompagnata dalla ricostruzione del tessuto economico e sociale, da un rilancio pieno dell'Aquila che, tornando a essere quello che era prima, può così guardare al futuro. In questo senso, l'Università gioca un ruolo essenziale", ha aggiunto Mattarella.

Il Capo dello Stato, poi, si è soffermato sulla terribile strage di Parigi: "Per l'Europa, sono giorni di cordoglio, allarme, tristezza, ma anche volontà di reazione. Anche noi italiani reagiremo con determinazione e intransigenza. Tra gli strumenti di questa reazione è fondamentale la cultura, farmaco contro l'oscurantismo e l'intolleranza". E sugli attentati di venerdì scorso, Mattarella è tornato anche a margine della visita al villaggio Map di Onna. "Il terremoto aquilano e l'attentato di Parigi sono tragedie non distanti tra loro, per la volontà che gli aquilani hanno dimostrato di voler ripartire: un segnale per tutti, anche per chi cerca di distruggere la nostra serena convivenza in Europa".

La visita del Presidente della Repubblica a L'Aquila si è conclusa con l'inaugurazione del Tribunale, da poco riaperto nelle storiche aule di via XX Settembre.

La cronaca della giornata


Commozione alla Casa dello Studente

Mattarella è arrivato, puntualissimo, alle ore 10.30 di fronte ai ruderi della Casa dello Studente di via XX Settembre. Ha deposto una corona di fiori e, accompagnato dal sindaco Massimo Cialente, ha incontrato una rappresentanza di parenti dei 55 tra studentesse e studenti morti nel terremoto del 2009. Presenti, tra le autorità ad accoglierlo, anche il vice presidente del Csm Giovanni Legnini e il presidente della Regione Luciano D'Alfonso

mattarella2"Questi ricordi non passeranno mai li porterete sempre con voi", le prime parole di Sergio Mattarella rivolgendosi a Roberta Barcellona, di Rossano Calabro, una delle studentesse che si sono salvate dal crollo della Casa dello studente. Mattarella si è avvicinato alla giovane e ai familiari degli otto universitari deceduti nel sisma poco dopo aver deposto una corona di fiori poggiata sul monumento che, di fronte alla Casa dello studente in via XX Settembre, ricorda le vittime di quella tragica notte.

Il Capo dello Stato al suo arrivo ha osservato un minuto di raccoglimento proprio di fronte al monumento. Poi ha stretto le mani dei familiari delle vittime scambiando con loro qualche battuta. Ha quindi passato in rassegna le foto degli studenti deceduti affisse nella recinzione che delimita ciò che rimane della Casa dello studente. Nella stessa recinzione uno striscione con le foto delle vittime nel quale campeggia la scritta: "E' triste leggere negli occhi di mamma e papà la certezza che neanche stasera tornerò a casa".

Per Renza Bucci, del Comitato 6 Aprile per la vita che rappresenta tutte le vittime del sisma, quella del Capo dello Stato è stata "una visita lampo ma significativa. E' un grande uomo - ha aggiunto - capisce come stiamo noi e si rende conto del nostro dolore, è questo, d'altra parte, che oggi ci ha voluto dimostrare: la vicinanza ai genitori delle vittime della Casa dello studente ma anche di tutti i morti che ci sono stati in città e nel circondario. Io - ha concluso la signora Bucci - queste vittime le ricordo ogni giorno su una pagina Facebook".

"Ci ha detto che ha pensato spesso a noi, noi lo abbiamo ringraziato", ha sottolineato Antonietta Centofanti, portavoce del Comitato dei familiari delle vittime.

L'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università degli studi dell'Aquila

Alla presenza del Presidente della Repubblica, delle autorità politiche, religiose e militari di Regione Abruzzo, la rettrice dell'Università degli Studi dell'Aquila, Paola Inverardi, molto emozionata, ha inaugurato l'anno accademico 2015-2016 dell'Univaq. "Le porgo il più caloroso ed emozionato benvenuto", ha detto Inverardi, rivolgendosi al presidente Sergio Mattarella, seduto in prima fila accanto al presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso. "La sua è una presenza che significa vicinanza all'Ateneo che saluta, oggi, l'avvio dell'anno accademico 2015-2016".                     


Inverardi ha ricostruito gli ultimi anni dell'Università, dal 2009 ad oggi.
"Come eravamo, come siamo, come vorremmo essere", il succo del discorso che la rettrice sta tenendo in questi minuti. "L'Università non solo serve ma è agente attivo di promozione e sviluppo del territorio di riferimento. In particolare quando si tratta di un territorio in difficoltà, in crisi o in emergenza, diventa, come ha detto l'OCSE per L'Aquila, il 'key comparative advantage'", ha sottolineato.

mattarella dalfonso"Univaq è una università giovane, ha solo 51 anni, eppure in così pochi anni ha svolto una profonda azione di caratterizzazione e modificazione territoriale, tanto da diventarne il 'key comparative advantage'. E' una università di buona qualità, ha costruito negli anni una tradizione di formazione e ricerca di buona qualità che si è riversata sul territorio e nel mondo attraverso i suoi laureati. Non siamo nelle classifiche internazionali e non so se potremo mai esserlo, non siamo ai primi posti nelle classifiche nazionali, eppure siamo il 'key comparative advantage' di questo territorio, eppure i nostri laureati si occupano rapidamente in Italia ed all'estero, eppure i nostri ricercatori competono, e bene, a livello nazionale e internazionale. Non tutti certo, siamo una università grande e di massa in un territorio in difficoltà, con l'ambizione di fare buona formazione e buona ricerca".

Dunque, la rettrice Inverardi ha 'disegnato' il futuro dell'Università degli Studi dell'Aquila. "Vogliamo essere una parte di questo paese che funziona - ha detto, rivolgendosi ancora al Presidente Sergio Mattarella - che sia in grado di rispondere alle molteplici aspettative che ci sono su di noi, vogliamo poter svolgere il nostro lavoro con passione e competenza, vogliamo offrire opportunità concrete a chi sceglie di compiere parte del suo percorso di vita con noi, vogliamo poter garantire i diritti di chi lavora con noi e vogliamo poter essere messi in grado di fare tutto questo. Purtroppo, per farlo non basta l'autonomia, la passione, la dedizione, l'attitudine alla buona amministrazione, la volontà. E' necessario che il sistema paese decida che l'Università e la formazione sono l'investimento prioritario per garantire un futuro di sviluppo per tutto il paese. Noi, comunità universitaria tutta dell'Università dell'Aquila ci siamo e faremo la nostra parte". 

andrea fioriniAl discorso inaugurale della rettrice Paola Inverardi, è seguito il saluto di Andrea Fiorini, studente Univaq e presidente del Consiglio Nazionale Studenti Universitari. "L'Italia, tra i paesi dell'OCSE, è agli ultimi posti per spesa totale sul sistema terziario dell'Istruzione, per i propri Atenei investe solo lo 0.42% del Pil, 115euro pro capite", ha sottolineato Fiorini. "Al disinvestimento dello Stato fa da contrasto la crescita incontrollata della contribuzione studentesca. In soli dieci anni, come denunciamo nel rapporto del CNSU che le consegnamo, le tasse sono cresciute - mediamente - del 63%. Drammatica è la condizione del Diritto allo Studio Universitario. In Italia, ogni anno, migliaia di studenti, pur idonei alla borsa di studio, non risultano beneficiari per insufficienza di fondi. Nel bilancio dello Stato, sono previsti, ogni anno, meno di 100euro per studente per il diritto allo studio. Ancor più basso è l'impegno delle Regioni". 

In Francia e in Germania le cose vanno molto diversamente, ha spiegato il presidente del CNSU: "gli studenti italiani, in realtà, non sono mai entrati in Europa", ha aggiunto, amaro. "Il sistema del diritto allo studio non è oggi in grado di rispondere né allo squilibrio sociale né a quello Nord-Sud. Gli Atenei del mezzogiorno, in questo contesto, finiscono per essere parte del processo di desertificazione del Sud Italia. E invece di cambiare verso, quest'anno il numero assoluto dei beneficiari di borse di studio sarà ancora più basso. Inoltre, a limitare l'accesso all'università ha contribuito il proliferare - anche qui a L'Aquila - dei numeri programmati locali".

Tutte queste criticità hanno portato l'Italia a perdere oltre il 17% degli iscritti universitari. "Sono sempre più necessari strumenti che impediscano ostacoli al percorso degli studenti universitari. Il nostro Ateneo, tra i primi in Italia, ha adottato - già nel 2008 - la 'Carta dei diritti degli studenti', come regolamento d'Ateneo, inserito nello Statuto dell'Università. A garantire il rispetto e l'efficacia di questi diritti è la presenza della rappresentazione studentesca negli organi accademici. E così come negli Atenei, anche nelle città in cui noi studiamo e viviamo è necessario garantire un sistema di piena cittadinanza. Caro Sindaco dell'Aquila, gli studenti sono il potenziale aggiunto di questa città, ma servizi, spazi, orari e pratiche democratiche devono essere all'altezza di questa opportunità che, altrimenti, rimarrà sprecata".

Egregio Presidente, ha concluso Fiorini, "chiedo al Governo e al Parlamento di stanziare le giuste risorse sull'Università e, soprattutto, sul diritto allo studio, settore dove non si può più accettare il disimpegno colpevole della politica e delle Istituzioni. Anche le Regioni, e tra queste la Regione Abruzzo, che colpevolmente si colloca tra le peggiori d'Italia, devono fare la propria parte finanziando i fondi regionali. Infine, un appello al sistema universitario, agli Atenei tutti: a loro chiedo di avere coraggio, il coraggio di saper dire anche dei no, di non essere solo meri gestori del presente, meri attuatori di regole sbagliate".

Alle parole di Andrea Fiorini, sono seguiti dunque i saluti di Domenico Ciotti, dipendente dell'Ateneo e componente del Consiglio di Amministrazione. In questi minuti, le cinque lezioni magistrali di tre minuti, affidate a cinque giovani ricercatori della nostra Università [leggi l'articolo].

Poco dopo mezzogiorno, la rettrice dell'Università dell'Aquila Paola Inverardi ha dichiarato solennemente aperto il nuovo anno accademico. Il capo dello Stato è intervenuto subito dopo, con un breve ma intenso intervento, non previsto nel protocollo di giornata. Mattarella ha sottolineato l'importanza dell'Università per la rinascita della città dell'Aquila: "Come altre città, anche L'Aquila è fortemente contrassegnata dal carattere universitario e qui, l'Ateneo, non ha interrotto l'attività neppure nelle settimane successive al terremoto. È stata testimonianza della volontà degli aquilani di non rassegnarsi alla distruzione. Rappresenta, quindi, un elemento decisivo per la ripresa e il rilancio non solo economico di questa città", ha sottolineato il Capo dello Sato. "Non basta la ricostruzione, pure indispensabile, degli edifici: la ricostruzione fisica va accompagnata dalla ricostituzione del tessuto economico e sociale, da un rilancio pieno dell'Aquila che, tornando a essere quello che era prima, può così rilanciarsi attraverso il suo futuro. In questo l'Università gioca un ruolo essenziale", ha aggiunto Mattarella.

Il Presidente della Repubblica, poi, si è soffermato sulla terribile strage di Parigi: "Per l'Europa, sono giorni di cordoglio, allarme, tristezza, ma anche volontà di reazione. Anche noi italiani reagiremo con determinazione e intransigenza. Tra gli strumenti di questa reazione è fondamentale la cultura, farmaco contro l'oscurantismo e l'intolleranza".

La visita a Onna

onna storiaQualche minuto prima delle 13 il capo dello Stato è arrivato al villaggio map di Onna, dove ha incontrando alcuni degli abitanti e i rappresentanti dell'associazione Onna onlus. Gli è stata donata la scultura dell'artista Paolo Mazzeschi, una piccola scultura composta da una pietra locale su cui sono scavate linee d'acqua del fiume Aterno che passa per la piccola frazione a est del capoluogo abruzzese.

Il Capo dello Stato poi, accompagnato dal sindaco Massimo Cialente e dal Presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, ha camminato tra le vie del villaggio di Onna, fermandosi innanzi all'asilo intitolato a Giulia Carnevale, studentessa morte la notte del sisma. Ad aspettarlo, un gruppo di bambini. "Il terremoto aquilano e l'attentato di Parigi sono tragedie non distanti tra loro, per la volontà che gli aquilani hanno dimostrato di voler ripartire: un segnale per tutti, anche per chi cerca di distruggere la nostra serena convivenza in Europa".

                                            

In Tribunale

Dopo un veloce pranzo in Prefettura, alle ore 16 il Capo dello Stato è dunque arrivato in Tribunale, appena riaperto nella aule di via XX Settembre a seguito dei lavori di ricostruzione. Ha assistito alla intitolazione dell'aula magna degli uffici giudiziari al magistrato Antonio Villani. Poi, l'inno nazionale suonato dall'Istituzione sinfonica Abruzzese

mattarella tribunale

Ha parlato un emozionatissimo Massimo Cialente che ha voluto ricordare quanto fatto fino ad ora, le periferie per lo più ricostruite, l'avvio delle opere di restauro in centro storico. Ha inteso sottolineare, però, anche le difficoltà nel ricostruire, al contrario, il tessuto economico e produttivo del cratere. "La provincia dell'Aquila - ha spiegato il primo cittadino - vive una condizione disperante: abbiamo perso 17mila posti di lavoro, su 106mila abitanti della città territorio, il 27% è iscritto ai Centro per l'Impiego. Se è vero che questo è il più grande cantiere d'Europa, è vero anche che abbiamo centinaia di famiglie alla fame, non abituate ad una quotidianità così difficile". 

"Ce la stiamo mettendo tutta, tuttavia - ha continuato Cialente, commosso come lo si era visto poche volte - abbiamo le risorse e abbiamo un piano strategico di cui l'Università è un pezzo fondamentale".

Il sindaco dell'Aquila ha poi voluto esprimere "profonda amarezza, mia e di tutti, per la pigrizia del legislatore che non ha ancora colto le nostre petulanti richieste di regole più stringenti sulla ricostruzione privata. Nei giorni scorsi, l'hanno ricordato anche il procuratore capo Fausto Cardella e il prefetto Francesco Alecci che voglio ringraziare, ancora, per il lavoro che stanno conducendo. Alcune norme, importanti, sono state inserite nel dl Enti locali, di recente approvazione: vogliamo, però, regole più severe, le volevamo all'inizio e le chiediamo ancora oggi. Con l'allora sottosegretario Giovanni Legnini, costruimmo una bozza di legge che avrebbe risposto alle esigenze del territorio: chiedo a Lei - ha detto Cialente, rivolto a Mattarella - che quella legge venga ripresa. Non vogliamo ombre sulla ricostruzione: siamo abruzzesi, orgogliosi, e vogliamo meritare la solidarietà del Paese. Riteniamo di avere il diritto - ha concluso Cialente - di reclamare la ricostruzione delle nostre case e delle nostre vite, ma soprattutto sappiamo di avere il dovere di ricostruire bene, in trasparenza e spendendo meno possibile, come stiamo già facendo. A Lei, riconfermo la volontà di tutti gli aquilani: quando la ricostruzione sarà finita, e Le assicuro che finirà presto, vorremo mostrare con orgoglio, al Paese e all'Europa, il frutto del nostro lavoro ed essere noi stessi orgoglio per l'Italia".

Dopo il sindaco dell'Aquila, è stato il turno del presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso. "La distruzione dei centri storici del cratere, delle frazioni, ha inferto indelebili ferite nell'animo di chi ha perso persone care, allo spirito identitario delle comunità, in un momento in cui il territorio era già alle prese con la fase più delicata della crisi economica globale. Sono state distrutte le dinamiche sociali - ha sottolineato D'Alfonso - e stiamo tentando di porre rimedio, mobilitando le forze più attive della comunità".

E' stato importante, in questo senso, "il segno di attenzione del Governo nazionale, le cospicue risorse messe a disposizione della ricostruzione dall'esecutivo. Lo skyline dell'Aquila è mutato, negli ultimi mesi: ad oggi, ci sono 92 gru che somigliano ad alberi tecnologici, 96 cantieri che celano uno dei centri storici più belli d'Europa, i suoi tesori artistici e architettonici".

La ricostruzione è a buon punto, ha continuato D'Alfonso, "anche con il sostegno dell'Ente regionale che ha animato tre tavoli, a livello nazionale ed europeo. Il primo, per superare la procedura d'infrazione contestata dalla Commissione europea alle imprese del territorio, svincolate per un breve periodo dal pagamento delle imposte. La collaborazione tra Governo e Regione sta portando al superamento della procedura: c'è bisogno, però, di un ulteriore sforzo dell'esecutivo. Poi, stiamo lavorando alla normativa generale della ricostruzione, con la sottosegretaria Paola De Micheli e la senatrice Stefania Pezzopane: alcune norme, sono state approvate con il decreto Enti locali, altre finiranno in Legge di stabilità, a fine anno. Infine, c'è da gestire la normativa sui fondi assicurati allo sviluppo economico, sociale e culturale garantiti, al cratere, dalla Legge Barca, il 4% delle risorse stanziate per la ricostruzione. Sono stati individuati i settori di intervento, si stanno elaborando le norme".

D'Alfonso, ringraziando giudici e procuratori che, "in trincea da 7 anni, hanno fatto sentire la presenza meritevole dello Stato, senza clamore e spettacolarità, con rigore e fermezza", ha poi salutato la riconsegna del Palazzo di Giustizia come una "dimostrazione concreta della rinascita, non solo materiale, del territorio e della città dell'Aquila. La voglia di tornare a vivere e di superare le difficoltà".

Ha preso brevemente parola anche il procuratore capo Fausto Cardella. "L'attenzione costante, ma serena, sulla ricostruzione pubblica e privata, il coordinamento con tutte le Istituzioni, le white list, l'impegno delle forze dell'ordine, hanno permesso di esercitare un controllo su coloro che giungevano nel cratere da ogni parte d'Italia, ponendo limiti ai tentativi di illegalità. La Legge Barca - ha continuato - ha posto regole di trasparenza anche sulla ricostruzione privata: siamo in attesa di nuove discipline normative che disegnino regole precise, e vincolanti, per limitare, così, a pochi e singoli casi l'azione della magistratura. Cultura e legalità: questo è il tracciato che la sua visita di oggi, a L'Aquila, sembra voler indicare. Recepiamo il suo invito, faremo la nostra parte: la Sua vicinanza è per noi di stimolo profondo".

Mattarella a L'...
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Mattonella ad O...
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Alla presenza del Presidente della Repubblica, delle autorità politiche, religiose e militari di Regione Abruzzo, la rettrice dell'Università degli Studi dell'Aquila, Paola Inverardi, molto emozionata, ha inaugurato l'anno accademico 2015-2016 dell'Univaq. "Le porgo il più caloroso ed emozionato benvenuto", ha detto Inverardi, rivolgendosi al presidente Sergio Mattarella, seduto in prima fila accanto al presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso. "La sua è una presenza che significa vicinanza all'Ateneo che saluta, oggi, l'avvio dell'anno accademico 2015-2016".                     


Inverardi ha ricostruito gli ultimi anni dell'Università, dal 2009 ad oggi.
 "Come eravamo, come siamo, come vorremmo essere", il succo del discorso che la rettrice sta tenendo in questi minuti. "L'Università non solo serve ma è agente attivo di promozione e sviluppo del territorio di riferimento. In particolare quando si tratta di un territorio in difficoltà, in crisi o in emergenza, diventa, come ha detto l'OCSE per L'Aquila, il 'key comparative advantage'", ha sottolineato.

mattarella dalfonso"Univaq è una università giovane, ha solo 51 anni, eppure in così pochi anni ha svolto una profonda azione di caratterizzazione e modificazione territoriale, tanto da diventarne il 'key comparative advantage'. E' una università di buona qualità, ha costruito negli anni una tradizione di formazione e ricerca di buona qualità che si è riversata sul territorio e nel mondo attraverso i suoi laureati. Non siamo nelle classifiche internazionali e non so se potremo mai esserlo, non siamo ai primi posti nelle classifiche nazionali, eppure siamo il 'key comparative advantage' di questo territorio, eppure i nostri laureati si occupano rapidamente in Italia ed all'estero, eppure i nostri ricercatori competono, e bene, a livello nazionale e internazionale. Non tutti certo, siamo una università grande e di massa in un territorio in difficoltà, con l'ambizione di fare buona formazione e buona ricerca".

Dunque, la rettrice Inverardi ha 'disegnato' il futuro dell'Università degli Studi dell'Aquila. "Vogliamo essere una parte di questo paese che funziona - ha detto, rivolgendosi ancora al Presidente Sergio Mattarella - che sia in grado di rispondere alle molteplici aspettative che ci sono su di noi, vogliamo poter svolgere il nostro lavoro con passione e competenza, vogliamo offrire opportunità concrete a chi sceglie di compiere parte del suo percorso di vita con noi, vogliamo poter garantire i diritti di chi lavora con noi e vogliamo poter essere messi in grado di fare tutto questo. Purtroppo, per farlo non basta l'autonomia, la passione, la dedizione, l'attitudine alla buona amministrazione, la volontà. E' necessario che il sistema paese decida che l'Università e la formazione sono l'investimento prioritario per garantire un futuro di sviluppo per tutto il paese. Noi, comunità universitaria tutta dell'Università dell'Aquila ci siamo e faremo la nostra parte". 

andrea fioriniAl discorso inaugurale della rettrice Paola Inverardi, è seguito il saluto di Andrea Fiorini, studente Univaq e presidente del Consiglio Nazionale Studenti Universitari. "L'Italia, tra i paesi dell'OCSE, è agli ultimi posti per spesa totale sul sistema terziario dell'Istruzione, per i propri Atenei investe solo lo 0.42% del Pil, 115euro pro capite", ha sottolineato Fiorini. "Al disinvestimento dello Stato fa da contrasto la crescita incontrollata della contribuzione studentesca. In soli dieci anni, come denunciamo nel rapporto del CNSU che le consegnamo, le tasse sono cresciute - mediamente - del 63%. Drammatica è la condizione del Diritto allo Studio Universitario. In Italia, ogni anno, migliaia di studenti, pur idonei alla borsa di studio, non risultano beneficiari per insufficienza di fondi. Nel bilancio dello Stato, sono previsti, ogni anno, meno di 100euro per studente per il diritto allo studio. Ancor più basso è l'impegno delle Regioni". 

In Francia e in Germania le cose vanno molto diversamente, ha spiegato il presidente del CNSU: "gli studenti italiani, in realtà, non sono mai entrati in Europa", ha aggiunto, amaro. "Il sistema del diritto allo studio non è oggi in grado di rispondere né allo squilibrio sociale né a quello Nord-Sud. Gli Atenei del mezzogiorno, in questo contesto, finiscono per essere parte del processo di desertificazione del Sud Italia. E invece di cambiare verso, quest'anno il numero assoluto dei beneficiari di borse di studio sarà ancora più basso. Inoltre, a limitare l'accesso all'università ha contribuito il proliferare - anche qui a L'Aquila - dei numeri programmati locali".

Tutte queste criticità hanno portato l'Italia a perdere oltre il 17% degli iscritti universitari. "Sono sempre più necessari strumenti che impediscano ostacoli al percorso degli studenti universitari. Il nostro Ateneo, tra i primi in Italia, ha adottato - già nel 2008 - la 'Carta dei diritti degli studenti', come regolamento d'Ateneo, inserito nello Statuto dell'Università. A garantire il rispetto e l'efficacia di questi diritti è la presenza della rappresentazione studentesca negli organi accademici. E così come negli Atenei, anche nelle città in cui noi studiamo e viviamo è necessario garantire un sistema di piena cittadinanza. Caro Sindaco dell'Aquila, gli studenti sono il potenziale aggiunto di questa città, ma servizi, spazi, orari e pratiche democratiche devono essere all'altezza di questa opportunità che, altrimenti, rimarrà sprecata".

Egregio Presidente, ha concluso Fiorini, "chiedo al Governo e al Parlamento di stanziare le giuste risorse sull'Università e, soprattutto, sul diritto allo studio, settore dove non si può più accettare il disimpegno colpevole della politica e delle Istituzioni. Anche le Regioni, e tra queste la Regione Abruzzo, che colpevolmente si colloca tra le peggiori d'Italia, devono fare la propria parte finanziando i fondi regionali. Infine, un appello al sistema universitario, agli Atenei tutti: a loro chiedo di avere coraggio, il coraggio di saper dire anche dei no, di non essere solo meri gestori del presente, meri attuatori di regole sbagliate".

Alle parole di Andrea Fiorini, sono seguiti dunque i saluti di Domenico Ciotti, dipendente dell'Ateneo e componente del Consiglio di Amministrazione. In questi minuti, le cinque lezioni magistrali di tre minuti, affidate a cinque giovani ricercatori della nostra Università [leggi l'articolo].

Ultima modifica il Martedì, 17 Novembre 2015 13:24

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