Mercoledì, 16 Marzo 2016 21:32

Immigrazione, dossier Idos: in Abruzzo 86 mila stranieri residenti. L'Aquila la provincia con più immigrati in rapporto alla popolazione

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Qualche giorno fa, un botta e risposta abbastanza acceso tra i consiglieri comunali di Noi con Salvini L'Aquila e il Partito democratico, aveva (ri)portato il tema dell'immigrazione al centro del dibattito politico anche a livello locale.

Gli esponenti di Ncs avevano accusato il Pd di volere - perseguendo un modello di accoglienza indiscriminata, quella del “facciamo entrare tutti” -  “un'invasione pianificata del territorio”.

I prodromi di tale ondata, secondo i salviniani, sono i mille profughi e richiedenti asilo che saranno ospitati, nel 2016, nella provincia dell'Aquila, secondo una ripartizione nei vari comuni decisa dalla prefettura.

Quello dell'immigrazione è un argomento molto complesso, nel quale, il più delle volte, le considerazioni e le prese di posizione suggerite dai vari orientamenti politici o dai diversi sistemi di valori sono del tutto disancorate dalla verità contenuta in cifre e numeri.

In un contesto così complicato, pertanto, niente è meglio dei dati per capire meglio la realtà.

Ed è proprio sui dati che è basato il Dossier Statistico Immigrazione 2015, curato dal centro studi e ricerche Idos e presentato a L'Aquila nell'aula magna del dipartimento di Scienze Umane, in un convegno al quale hanno preso parte le autorità accademiche e alcuni docenti dell'ateneo che hanno collaborato alla stesura del documento (Lelio Iapadre, professore di Economia internazionale; Alessandro Vaccarelli, professore di Pedagogia generale e sociale; Luigi Gaffuri e Fabiana D'Ascenzo, professori di Geografia). Presente anche il presidente del centro studi Idos, Franco Pittau.

Il documento inquadra il fenomeno dell'immigrazione italiana nel contesto europeo e internazionale arrivando a scandagliare le situazioni delle singole regioni.

Il contesto italiano

Dai dati contenuti del dossier, salta all'occhio anzitutto come in Italia, così come in Europa, non sia in corso nessuna invasione.

Gli stranieri residenti nel nostro Paese sono poco più di 5 milioni, corrispondenti all'8% della popolazione.  

Nel 2015 sono sbarcate in Italia circa 170 mila persone, tra richiedenti asilo e migranti economici ma diverse altre sono arrivate per ricongiungimento familiare e per altri motivi (religiosi, sanitari, di studio, ecc.) attraverso i canali regolamentari.

Per quanto riguarda l'Europa, secondo l’Unhcr, dal 2008 al 2015 nel Vecchio Continente sono arrivati, via mare, 875mila migranti e profughi, appena lo 0,17% della popolazione.

Lo studio sfata e sconfessa tutta una serie di luoghi comuni, come quelli secondo i quali i migranti non pagano le tasse, minacciano lo stato sociale dei paesi in cui vivono e rubano il lavoro agli autoctoni. E ribadisce anche che, senza gli immigrati, l'Italia sarebbe un paese demograficamente fermo.

L'Abruzzo

Secondo il rapporto dell'Idos, l'Abruzzo è una delle regioni italiane in cui i migranti hanno raggiunto un grado d’integrazione "talvolta superiore anche a quello di regioni del Centro Italia e del Nord".

Nella nostra regione, i residenti stranieri sono 86 mila 245 (sono dati riferiti al 2014), il 6,5% della popolazione. Una percentuale nettamente più alta rispetto a quella delle regioni del Sud (3,8%) ma sensibilmente inferiore all'8,2% delle regioni del Nord.

L’incidenza media della popolazione migrante su quella complessiva” si legge nel dossier “è poi differenziata a livello provinciale: Chieti 5,1%, Pescara 5,5%, Teramo 7,7% e L’Aquila 8,0%”.

“I cittadini stranieri” continua il report “sono aumentati di 1.960 unità rispetto all’anno precedente (+2,3%, mentre in Italia la crescita è stata dell’1,9%), con un incremento massimo in provincia di Pescara (+3,8%, dove sono passati da 17 mila 101 a 17 mila 753) e uno minimo nel teatino (+1,7%, da 19 mila 866 a 20 mila 195). Le variazioni nelle restanti province sono state del +2,1% nel teramano (da 23. mila 449 a 23 mila 940 residenti stranieri) e del +2,0% nell’aquilano (da 23 mila 869 a 24 mila 357).

“Alla fine del 2014” afferma sempre la ricerca “la distribuzione territoriale degli immigrati appare simile a quella riscontrata nel 2013, poiché, come nell’anno precedente, la maggior concentrazione di stranieri è nella provincia dell’Aquila (28,2%), seguita da quelle di Teramo (27,8%), Chieti (23,4%) e Pescara (20,6%)”.

I Comuni con più stranieri in rapporto alla popolazione

Lo studio mette in risalto anche un altro dato interessante: “si trovano tutti in provincia dell’Aquila i comuni con la maggiore incidenza di stranieri sulla popolazione locale: a San Pio delle Camere, piccolo paese con meno di 700 abitanti, essa arriva al 26,6%, mentre valori superiori al 14,0% si registrano ancora ad Anversa degli Abruzzi (14,8%), Poggio Picenze (19,8%), Cansano (15,7%), Pizzoli (15,8%) e Fossa (16,9%). Nel 2014 in Abruzzo si sono iscritti 11 mila 027 cittadini stranieri come nuovi residenti e 9 mila 067 sono stati cancellati. I nuovi nati sono 1143 (a fronte di 112 morti), quelli in arrivo dall’estero 4 mila 323 (i cancellati per l’estero 1.115) e le acquisizioni di cittadinanza 1.799”.

Da dove vengono gli stranieri residenti in Abruzzo

“Quanto alle provenienze continentali degli stranieri” si legge nel report “la media regionale vede prevalere gli europei (oltre il 70%, di cui il 40,9% dai paesi Ue), seguiti dagli africani (circa il 14%), dagli asiatici (quasi il 10%) e dai migranti originari del continente americano (meno del 5%). Rispetto, quindi, a una presenza europea che sfiora i tre quarti del totale, per lo più costituita da comunitari, gli stranieri degli altri continenti hanno una quota percentuale ridotta”.

Le principali nazioni dalle quali arrivano i cittadini stranieri in Abruzzo sono Romania (27 mila 036), Albania (13 mila 679), Marocco (7 mila 116), Cina (4 mila 054), Ucraina (3 mila 800).

L’inserimento lavorativo dei migranti

“Secondo i dati dell’archivio Inail” afferma il dossier “al 31 dicembre 2014 gli occupati nati all’estero sono 65.769, per due terzi europei (66,7%) e per il 41,3% donne (un’incidenza superiore a quella del Sud, 40,5%, ma inferiore a quella registrata in Italia, 46,2%).

“Fra gli occupati nati all’estero” si legge ancora nel report “in Abruzzo è più elevata la quota degli addetti in agricoltura (10,4%) rispetto alla media nazionale (8,6%), ma è di gran lunga inferiore (pratica mente la metà) a quella del Sud (20,4%). Diversamente, nel settore industriale l’incidenza degli occupati (35,6%) è ampiamente superiore sia a quella italiana (24,1%) sia a quella del Sud (23,3%). Nella regione adriatica resta invece ridotta la quota degli occupati nei servizi (48,9%) soprattutto rispetto al valore medio nazionale (58,9%) ma anche a quello del Sud (49,6%)”.

Un dato interessante è quello relativo all'imprenditoria “straniera”: le aziende i cui titolari sono immigrati residenti sono in aumento e rappresentano una quota sempre più significativa del tessuto economico e produttivo regionale. “Sempre nel 2014, dice il report, “le imprese immigrate sono risultate 13 mila 002 (di cui il 31,3% a conduzione femminile), pari all’8,8% sul totale regionale, con una variazione in aumento rispetto all’anno precedente del 2,6%, a fronte di una diminuzione di quelle italiane (-0,9%). Il maggior numero di queste imprese ha sede nella provincia di Teramo (4 mila 146) e quello minore si registra nell’aquilano (2 mila 009), mentre nel teatino la femminilizzazione gestionale raggiunge la più alta incidenza (33,9%)”.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 16 Marzo 2016 21:59

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