“Il successo di pubblico dell’edizione appena conclusa è tale da poter già pensare al progetto in chiave futura: diventi la manifestazione caratterizzante dell’estate aquilana”. A dirlo il sindaco Massimo Cialente, stamane, durante la conferenza stampa di chiusura della seconda edizione de “I cantieri dell’immaginario”.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra Comune dell’Aquila, Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo e istituzioni aderenti al FUS, ha animato per più di un mese la zona rossa della città con spettacoli teatrali e di danza, laboratori e performance di altissimo livello, riscontrando un successo che è andato ben oltre le aspettative degli organizzatori.
Le cifre parlano chiaro: oltre 11mila le presenze, 280 gli artisti impegnati nel progetto, 92 giorni di attività laboratoriale che hanno visto la partecipazione di 136 giovani.
D’obbligo il riferimento alla candidatura dell’Aquila a 'Capitale europea della cultura nel 2019': Cialente ha spiegato come sia necessario portare avanti il progetto, nei prossimi anni, a sostegno della candidatura.
Rassegna, dunque, che da un lato è momento centrale delle attività culturali che si svolgono in città, dall’altro si collega inevitabilmente al tema della ricostruzione in termini di “condivisione artistica su luoghi e su spazi che sono straordinari nella loro drammaticità” come dichiarato da Massena, coordinatore generale del progetto. “Vogliamo superare tale drammaticità anche grazie alle attività di spettacolo”, ha spiegato. E su questo tema ha voluto porre l’accento la senatrice Stefania Pezzopane: “Questo è un progetto che non rimuove la condizione della città ma che dà consapevolezza sia della drammaticità che delle potenzialità dell’Aquila: quest’anno abbiamo utilizzato luoghi che l’anno scorso non potevamo usare”.
Per il rilancio della città, insomma, l’amministrazione punta molto sulla cultura, nonostante il settore sia, a livello nazionale, uno dei più colpiti dalla crisi e dal taglio dei finanziamenti. Il coordinatore dei 'Cantieri', Antonio Massena ha ricordato che il FUS ha visto una riduzione del 20% dei finanziamenti: “Se è stato possibile raggiungere tale livello di qualità nella rassegna, è anche perché gli artisti, tutti maestri della scena nazionale e internazionale, hanno accettato compensi bassi”.
Cosa fare allora per garantire continuità alla rassegna anche negli anni a venire? “Quest’anno sono stati utilizzati 391mila euro stanziati dal Ministero delle attività culturali e i 25mila euro dall’amministrazione, poche risorse rispetto alla qualità del progetto” ha sottolineato la Pezzopane, spiegando che “la fondazione Carispaq deve ancora farci sapere se e quanto metterà a disposizione. Possibili soluzioni alternative potrebbero essere la nascita di un Comitato, oppure di una Fondazione, o ancora la creazione di una struttura cui i privati possano dare il proprio sostegno.”
Non è mancato il riferimento al tema scottante della settimana: la chiusura della basilica di Collemaggio. Incalzato dalla stampa, il Sindaco, a cui è stato fatto notare che se da un lato si chiude la Basilica per una questione di sicurezza dall’altra si porta gente in zona rossa per gli spettacoli, ha chiarito che “si sta monitorando costantemente lo stato degli edifici puntellati e, se compare un dubbio che ci possa essere un rischio, l’amministrazione è sempre pronta ad intervenire. I dubbi sulla tenuta di una delle pareti di Collemaggio si sono manifestati qualche mese fa. Non potevamo non intervenire. Non c’è, però, un problema di sicurezza”.