"E' il primo distretto turistico di montagna in Italia, un progetto pilota e, per questo, c'è voluto un iter amministrativo lungo e complesso: si tratta, infatti, di una realtà istituzionale, fissata da una legge. Finalmente, siamo arrivati alla fase operativa, e ci tengo moltissimo: penso sia un'iniziativa veramente importante".
A dirlo è il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, a qualche ora dall'Assemblea pubblica del Distretto del Gran Sasso, istituito con decreto del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo il 18 novembre scorso. Appuntamento fissato alle 16, nella sala Maiorana dei Laboratori Nazionali Esterni del Gran Sasso, ad Assergi. "Se vogliamo avere una visione moderna di turismo - spiega Lolli, nell'intervista a NewsTown - dobbiamo considerare che c'è una grande evoluzione nella domanda: il turista non cerca più una località dove rilassarsi, al mare o in montagna, per dieci o quindici giorni; il turista, oramai, è un viaggiatore, vuole sapere se, attorno alla località che ha scelto, ci siano bellezze monumentali e naturali da visitare, vuole partecipare agli eventi culturali, apprezzare le bontà enogastronomiche del territorio. Insomma, vuol fare un'esperienza: la vera sfida, dunque, è costruire un prodotto completo, e poi promuoverlo. In questi anni, in Italia, non si è fatta promozione e i 'prodotti' turistici offerti - al di là di quelli che si vendono da soli, come Venezia - sono oramai maturi: penso alla 'spiaggia' e alla 'montagna', all'offerta tradizionale che, da sola, non regge più. Tanto è vero che le realtà più dinamiche, anche in Abruzzo, stanno pensando a come far evolvere questi prodotti".
Evidentemente, attorno al Gran Sasso è possibile costruire un prodotto turistico moderno. "Abbiamo una montagna meravigliosa, con le attività che già si possono fare, abbiamo il Parco con le sue attrattive naturalistiche, borghi straordinari, prodotti gastronomici eccezionali, dal pecorino di Farindola allo zafferano di Navelli, attività culturali di qualità, a L'Aquila e non solo. Ora, dobbiamo comporre il 'prodotto': serve proprio a questo, il Distretto turistico".
Siamo alla fase operativa, come detto, che prevede l'avvio dei lavori di adeguamento della rete sentieristica - "abbiamo investito 2 milioni e mezzo", ricorda Lolli - e dei rifugi, il lancio del Distretto come soggetto giuridico con un proprio marchio, una sede a disposizione, la promozione dell’imprenditoria turistica locale favorita dai Bandi di Invitalia rivolti al territorio del cratere sismico. Non solo. "Dobbiamo correre per approfittare dei fondi messi a disposizione delle Regioni dal Ministero, per progetti d'eccellenza. Sono soldi destinati alla promozione internazionale, che si fa insieme all'Enit; siamo inseriti in un progetto insieme a Marche, Umbria, Molise, Toscana e Lazio, la nostra parte si chiama 'Cammini, borghi, parchi', molto centrata sui nostri temi, e dobbiamo fare una grande campagna di promozione, del prodotto che c'è ovviamente, non del prodotto che vorremmo ci fosse. Insomma, dobbiamo incominciare a costruire una commercializzazione del nostro prodotto turistico".
Iniziando a fare rete, a mettere a sistema le esperienze imprenditoriali che già sono attive, nei nostri territori, ma che mancano di una 'cornice', di una proposta unitaria, plurare e di qualità, che possa essere venduta sul mercato nazionale e internazionale. "Vanno inserite dentro al prodotto che stiamo confezionando", ribadisce Giovanni Lolli. Che aggiunge: "Vorremmo fare anche un'altra operazione, e sarebbe davvero una novità: il distretto turistico, è scritto nella legge, può consentire vantaggi fiscali e autorizzativi; fino ad oggi, non si è mai fatto, anche perché quando si parla di vantaggi fiscali si pensa subito al Fisco nazionale e si entra in meccanismi complicatissimi. Per questo, abbiamo pensato di partire dalle nostre competenze: prendiamo l'Irap, le tasse comunali, gli altri 'gabellatori' locali e stabiliamo che alle attività turistiche certificate dal Distretto e dal Parco operiamo un regime fiscale di vantaggio; stiamo pensando, ovviamente, anche ad un regime autorizzativo semplificato. Considerato che la gran parte dei 'blocchi' deriva dal Parco, abbiamo ottenuto la disponibilità dell'Ente ad applicare una norma mai attuata, la preconferenza dei servizi. Significa che il Parco, prima ancora di esaminare le carte, valuta l'idea e, se conforme, la indirizza su una traiettoria d'attuazione rapidissima".
Se ne discuterà oggi pomeriggio, all'Assemblea del Distretto. "Il processo è ancora lungo - riconosce Lolli - ma stavolta siamo partiti con il piede giusto. La vera chiave del ragionamento è che lo sviluppo turistico di un territorio non si fa dall'alto, ma coinvolgendo le persone, le associazioni, gli operatori - e ne abbiamo coinvolti più di 300 -, i Comuni, i Beni separati che, dal basso, sono chiamati a progettare lo sviluppo. Ovviamente, le Istituzioni, dall'alto, debbono essere ricettive. E credo che ci stiamo riuscendo".