Lunedì, 25 Luglio 2016 18:21

Al Siren Fest di Vasto la nuova scena italiana riempie la piazza. Cosmo vincitore morale

di 

Una bellissima tre giorni costruita intorno alla nuova scena musicale italiana, corredata da altri importanti artisti stranieri come Editors, Thurston Moore e Notwist solo per citarne alcuni.

Una formula azzeccata, e non era scontato, che ha fatto riversare nella splendida location della cittadina abruzzese (i concerti a Piazza del Popolo con lo sfondo del mare sono stati davvero suggestivi) centinaia e centinaia di giovani e meno giovani, provenienti da tutte le parti d'Italia e non solo, accomunati, forse, solo da una certa attitudine indie.

L'ossatura del Festival, si diceva, è stata costruita intorno a quella che si può definire una nuova scena Italiana: parliamo in particolare di Cosmo, Calcutta, i Cani, Motta.

Nuovi cantautori essenzialmente pop, a cui in generale calza piuttosto bene l'ulteriore etichetta "indie", e cui a vario titolo si possono attribuire le influenze (solo per citare i fondamentali) di Battisti, Battiato, Carboni, Dalla, Gaetano, Carboni.

Tutti accumunati però da una cifra minimal, adatta alla contemporaneità e a questi anni 10'.

Nei testi tanto, magari strampalato, esistenzialismo, mentre l'impegno, se c'è, resta solo sullo sfondo. Anzi l'attitudine è molto sbarazzina e infrange alcuni tabù sia rispetto alle ideologie del novecento - che avevano così influenzato il cantautorato classico - ("ho fatto una svastica al centro a Bologna ma era solo per litigare" canta Calcutta) sia più in generale rispetto agli standard più classici del pop per intimismo e tematiche scelte.

Come si diceva nel titolo il vincitore morale è Cosmo. Il suo live, sacrificato ma allo stesso tempo esaltato dalla location povera senza palco, è stato strepitoso. In molti lo conoscono solo per aver lanciato la hit dell'estate (e lui ci scherza sopra:"Fatemelo vedere questo villaggio vacanze del 2016") ma il cantante di Ivrea, classe 82' si rivela molto, molto di più della pur bella "ultima festa".

Un giusto mix tra Battiato e Battisti. Il fondo musicale è sempre elettronico e minimale, abbastanza innovativo per il pop italiano. Fa ballare ma non è mai banale. Tra i suoi bit infatti c'è sempre un pizzico d'amore e di malinconia. Il suo primo album "Disordine" è arrivato a ben ragione secondo al premio Tenco per l'opera prima ed è un piccolo capolavoro.

Calcutta la gente lo conosce a memoria. E' quasi una sorpresa. Colpiscono le sue melodie pop e le sue parole dolci e strane, spesso sofferenti, tutte conseguenza di un mondo divenuto più complesso.

L'eclettico Motta si inserisce anche lui bene in questa nuova wave italiana con un live perfetto ed energico e la sua prosa disincantata.

I Cani hanno forse la fetta di pubblico più grande a ballare e darsi da fare lì davanti anche se rispetto ai loro colleghi appaiono meno consistenti.
Spettacolare il live dei Notwist, tra i momenti più alti del Siren, come è coinvolgente il groove degli Editors, perfetti quanto un po' piatti dal vivo.

Tutto il contrario del mito vivente Thurston Moore. Dentro lo splendido cortile di Palazzo Davalos, una sua plettatra ne vale ancora quaranta di quelle tant' altri. Sin dal primo accordo l'ex Sonic Youth fa capire di non aver fatto un passo indietro sul fronte della sperimentazione.

Il nome della sua nuova etichetta "Rock and roll consciusness" dice già molto sul tipo di live a cui si è assistito. Bastano tre pedali, una sgangherata chitarra e tanto rumore prodotto genuinamente sul momento, mentre il pubblico va in ipnosi e lui afferma: "Questo pezzo è per tutti coloro che non vogliono confini nelle loro vite". Un messaggio di libertà insito in tutta la sua, pardon la loro - quella dei Sonic Youth - musica.

 

 

Ultima modifica il Martedì, 26 Luglio 2016 11:20

Articoli correlati (da tag)

Chiudi