Cinquantasei scatti, ventotto fotografi amatoriali, che tra febbraio e luglio del 2016 hanno partecipato come allievi al corso "Fotorilassati" di Roberto Grillo, e che intendono "liberare"e "regalare" la loro voglia di catturare emozioni e storie attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica.
La mostra, che verrà inaugurata il 31 luglio prossimo, alle 17, nello splendido 'Palazzo del Capitano' di Castelvecchio Calvisio, rappresenta il termine di un percorso formativo che contemporaneamente dà avvio ad una nuova avventura, culminata nell'allestimento di una collettiva con le fotografie scattate nell'interiorità di uno dei borghi più belli d'Abruzzo.
Il gruppo FotoRilassati ha scelto l'antichissimo borgo fortificato, il cui centro storico è ancora sofferente a causa del sisma del 2009 che ne ha duramente provato le originali strutture, ma che nonostante ciò ha imparato a sprigionare ancora vita. Quella vita che tenta di riseppellire le macerie materiali e spirituali e che si manifesta attraverso la natura che continua il suo spontaneo rifiorire tra i sassi e le antiche opere. Quella vita fatta di semplici oggetti di quotidianità, ancora presenti e parlanti, testimoni di un tempo vissuto.
Ciascun FotoRilassato ha voluto rappresentare una micro-storia, percorrendo anonimamente i vicoli del borgo e cercando di catturare e far rivivere nei propri scatti la luce, i colori, i suoni, gli odori e l'anima che il borgo custodisce segretamente agli occhi più distratti. Le fotografie scattate non hanno seguito tecniche o metodiche sofisticate, hanno "solo" cercato di ri-generare il vero naturale che gli scorci, gli archi e le scale ancora posseggono nella propria attesa di riappropriarsi di momenti di vita quotidiana, oggi sospesa dalla imponente opera di ricostruzione, che seppur ancora non iniziata, incombe con le sue opere provvisionali.
La mostra vuole offrire al visitatore un percorso "parallelo" da assorbire guardando le fotografie, per poi essere continuato in prima persona e realmente, immergendosi nei vicoli passo dopo passo alla ricerca di quelle emozioni appena accolte dalle fotografie. Non si snoda mediante una composizione prestabilita, offre piuttosto al visitatore, all'abitante di Castelvecchio Calvisio, al turista, la possibilità di riconoscere più percorsi nell'ordine degli scatti che possano far emergere emozioni diverse, ma mai contrastanti: dal ricordo nostalgico di tempi vissuti, all'ansia di non rivivere lo splendore ed i fasti di un tempo, fino alla serenità degli scorci silenziosi che sanno custodire segrete bellezze e tradizioni, al di là di ogni luogo e di ogni tempo.