Un'associazione turistica culturale, no profit, nata per organizzare una serie di escursioni turistiche a 'km 0', nell'aquilano. Con lo scopo, dichiarato, di promuovere le bellezze del nostro territorio e creare collaborazioni tra gli operatori turistici ed enogastronomici.
E' 'Abruzzo Wild' che, in questi mesi, ha già strutturato due escursioni, una ad est e una ad ovest della città, due giornate che hanno ottenuto un bel successo, con tanti viaggiatori, aquilani e non, che hanno potuto scoprire, così, il sito archeologico di Peltuinum, l'area archeologica di Amiternum, le catacombe di San Vittorino e altri tesori non ancora valorizzati a sufficienza.
Incontriamo Fabrizio Pandori, presidente dell'associazione, e come prima cosa chiediamo quando è nata questa realtà associativa.
"L’associazione Abruzzo Wild è nata nel 2013 quasi in contemporanea con la mia attività principale di tour operator, dato che prevalentemente curavo l’outgoing (ovvero far andare gli aquilani in vacanza verso altre mete nazionali ed internazionali) e nel mentre, invece, cominciavo a nutrire il bisogno ed il sogno di invertire questo processo, focalizzandomi sull’incoming. Quindi di lì a poco nacque l’associazione, con il preciso compito di intercettare utenze interessate al nostro territorio cercando di promuoverlo e valorizzarlo attraverso delle iniziative turistiche".
L'idea di Turismo a km 0 invece nasce, immaginiamo, dal desiderio di scoprire il patrimonio naturalistico e storico-artistico del nostro territorio che molto spesso noi siamo i primi a non conoscere, vero? Che tipologia di persone ha aderito all'iniziativa e qual è stato il feedback?
"Sì, è verissimo, abbiamo un patrimonio naturalistico e storico-artistico da far invidia a molte altre località più conosciute e meglio organizzate dal punto di vista della ricettività e dell'accoglienza turistica ma, solo in questi ultimi anni, in particolare dal 2009, si sta provando a colmare questo gap anche grazie al lavoro di associazioni virtuose e vari enti e amministrazioni che puntano su un rilancio turistico-culturale, come per esempio il Festival della Montagna con l'associazione Gran Sasso Anno Zero ed il Distretto Turistico del Gran Sasso. Spesso accade però che i primi a non conoscere questo nostro patrimonio siamo proprio noi, da qui anche grazie all'impegno del socio di Abruzzo Wild, Damiano Berardi, è nata l’iniziativa sperimentale di “TKM0” che consiste nel ri-scoprire tutti i tesori monumentali e paesaggistici del territorio aquilano attraverso delle escursioni guidate con al seguito un'archeologa aquilana specializzata così da coinvolgere in maniera diretta la nostra cittadinanza, formarla ed informarla del nostro patrimonio. Inoltre alle due iniziative realizzate hanno partecipato anche studenti universitari fuori sede e ragazzi in Erasmus all'Aquila: questo non può che farci ritenere soddisfatti dato che grazie a loro ci sarà una maggiore divulgazione, forse la migliore che ci possiamo aspettare dato che il passaparola è la migliore pubblicità che possa esistere".
La prima escursione ha toccato le tappe di Stiffe, Fossa, Ocre e Peltuinum. La seconda, che si è tenuta domenica 31 luglio, ha fatto sosta all'area archeologica di Amiternum, alla catacomba di S. Vittorino e nel territorio di Scoppito. Due percorsi organizzati dunque attraverso un lavoro di relazione e rete tra soggetti diversi. Qual è stata la risposta degli operatori coinvolti e delle amministrazioni locali?
"Un’altra funzione di 'TKM0' è creare ed intensificare una rete tra tutti gli operatori turistici ed economici del settore e gli enti locali dell’area interessata. Nelle due escursioni abbiamo avuto modo di coinvolgere molte amministrazioni ed enti insieme alle instancabili e preziose associazioni culturali che si sono immediatamente dimostrate entusiaste e collaborative. Si percepisce un bisogno ed una volontà comune di fare rete e crescere insieme per sviluppare il comparto turistico del nostro territorio".
Possiamo dire dunque che è stato innescato - finalmente anche all'Aquila - un processo di consapevolezza nel riconoscere il proprio territorio come risorsa preziosa da rispettare e valorizzare, a dispetto di una cultura "vecchia" in cui il patrimonio naturalistico e artistico era poco considerato?
"Assolutamente sì. Come già detto, bisogna saper stimolare tutti i soggetti interessati anche grazie a queste iniziative, puntando sulla consapevolezza che con l'indotto turistico si può vivere e generare lavoro. Purtroppo in passato c’è stata miopia in tal senso, nel non considerare il turismo come un vero e proprio settore produttivo ma, attualmente, si inizia a percepire il contrario, c’è la volontà comune di aprirsi a questo mercato e di collaborare fra tutti gli operatori per fare sistema al fine di attrarre il più possibile turisti".
Si dice spesso che L'Aquila non è una città per turisti. Parliamo anche delle difficoltà che avete incontrato, se ci sono state, e di come si potrebbe a vostro parere lavorare per migliorare l'accoglienza turistica nel nostro territorio.
"Malumore genera altrettanto malumore, siamo portati ad avere con una mentalità troppo negativa, pensiamo di non essere competenti e accoglienti ed inevitabilmente quest’aspetto viene percepito esternamente da chi vorrebbe investire nel nostro territorio o semplicemente visitarlo. Bisognerebbe invece essere più positivi e sorridere al futuro perché, come scritto in precedenza, c’è un fermento costruttivo da parte di tutti gli attori in campo, si stanno facendo molti investimenti a riguardo con la speranza che la nostra vocazione turistica possa sempre più crescere. L'associazione non ha scopo di lucro, e le escursioni proposte hanno un costo molto accessibile".
In prospettiva, in un momento in cui molto si parla di turismo, a seguito della creazione del Distretto Turistico del Gran Sasso e dell'arrivo di fondi dedicati, ritenete che sarebbe possibile rendere iniziative come queste realtà imprenditoriali in grado di generare reddito sul territorio?
"Il fine è proprio questo, hai centrato il punto, considerando che in questa fase sperimentale di 'TMK0' le escursioni prevedono dei costi molto bassi anche e soprattutto grazie agli operatori turistici locali che ci hanno dato volentieri un aiuto affinché si portino avanti iniziative del genere che puntano sullo sviluppo del territorio. Questo con l’augurio che tra un anno, con l’appoggio del Distretto Turistico del Gran Sasso ed altri enti competenti, si possa realizzare una comunicazione precisa e diretta e si possa usufruire di tutti gli interventi legati allo sviluppo dei servizi turistici come infrastrutture e ricettività".
Ci sono stati finora due appuntamenti, uno nella zona est e l'altro nella zona ovest della città. Sono previste altre date?
"Abbiamo finora realizzato due escursioni, la prima il 5 giugno che ha interessato il versante est mentre la seconda il 31 luglio quello ovest: la terza, e l’ultima per il 2016, interesserà a ottobre la piana di Navelli, con la possibilità di poter “raccogliere lo zafferano” in collaborazione con l’associazione Le Vie dello Zafferano per poi visitare, come nelle altre giornate, le bellezze architettoniche e paesaggistiche di quell’area. Ci daremo poi appuntamento all’anno 2017 con l’augurio di attrarre più utenze possibili da tutta Italia e perché no anche dall'estero".