Giovedì, 12 Settembre 2013 14:08

Scuola, Uds L'Aquila lancia mobilitazione cittadina: "Non c'è più tempo"

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“Con l’avvio dell’anno scolastico inizia un percorso ricco di prove impegnative e di stimoli di crescita per i 180 mila studenti abruzzesi e i loro insegnanti”. Il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Attuazione del programma e all’Editoria, Giovanni Legnini, ha voluto augurare un buon anno a studenti e insegnanti sottolineando l'azione dell'esecutivo, impegnato ad affrontare e risolvere le criticità del mondo della scuola. “Penso agli interventi urgenti di edilizia scolastica negli istituti dell’Aquila che, da oltre quattro anni, sono stati sostituiti da moduli scolastici provvisori e penso alla necessità di arrestare il triste calo delle iscrizioni causato anche dalla crisi economica", ha sottolineato Legnini ricordando che "la scuola ha attraversato e sta attraversando una fase di grande difficoltà".

Dopo anni di drastici tagli alle risorse alle risorse per la cultura e l’istruzione, però, finalmente "si torna a investire su quello che è il pilastro per costruire il futuro dei giovani e del Paese. Ma soprattutto c’è un impegno concreto del governo per garantire a tutti il diritto allo studio che, negli ultimi anni, si è fortemente indebolito".

Il sottosegretario ha ricordato il decreto appena approvato in Consiglio dei ministri che ha stanziato "400 milioni di euro a favore della scuola e dell’università, di cui 100 milioni serviranno a rifinanziare il fondo per il diritto allo studio, 15 milioni per la connettività wireless negli istituti secondari, altri 15 per combattere la piaga della dispersione scolastica e 8 milioni per finanziare l’acquisto dei libri di testo per le famiglie a basso reddito. Risorse che si aggiungono ai 450 milioni di euro per l’edilizia scolastica già previsti nel Decreto del Fare".
"Il pacchetto Scuola del governo", ha ricordato, "prevede un programma triennale per l'assunzione di 26.000 docenti precari, di 16.000 appartenenti al personale Ata (personale amministrativo) e di circa 27.000 insegnanti di sostegno. Intanto, per assicurare l’avvio regolare dell’anno scolastico nelle regioni come l’Abruzzo, in cui i concorsi per dirigenti scolastici non si sono ancora conclusi, si dispone l’assegnazione di incarichi temporanei di presidenza a reggenti, assistiti da docenti incaricati, a questo scopo esonerati dall’insegnamento".

"Si tratta di misure importanti per ridare dignità al sistema scuola e per restituire speranza ai giovani", conclude Legnini.

Non la pensano così, però, i sindacati studenteschi. In particolare, l'Unione degli Studenti dell'Aquila ha lanciato una grande manifestazione cittadina l'11 ottobre, "giorno in cui gli studenti invaderanno le strade della nostra città urlando che 'Non c'è più tempo' per tergiversare, per l'incertezza, per l'esitazione", si legge nell'appello alla mobilitazione.

"Sono cominciate ieri le lezioni per tutte scuole dell'Aquila e come sempre gli studenti tornano a sedersi dietro ai banchi consapevoli che sarà un anno complicato e denso di rivendicazioni", sottolinea l'Uds. "A livello nazionale il Dl Istruzione emanato dal ministro Carrozza a seguito di un Consiglio dei Ministri tematico risulta essere un agglomerato di provvedimenti che non modificano la tendenza al disinvestimento che ormai viene operato sul comparto Istruzione da vent'anni. Registriamo un taglio di ulteriori 37 milioni di euro sul sistema del Diritto allo Studio e dei provvedimenti economicamente irrisori sul welfare studentesco, dispersione scolastica, caro libri e stages, che non coprirebbero assolutamente nemmeno una parte significativa dei tagli di 11 miliardi compiuti fino ad oggi. Di sicuro è il principio di un dibattito, ma in termini di miglioramento effettivo delle condizioni materiali degli studenti è ancora troppo poco".

"Per quanto riguarda le tematiche di competenza regionale", sottolinea l'Unione degli Studenti L'Aquila, "contrasta in toto l'idea di un'istruzione elitaria fondata sulla competizione, sulla logica della meritocrazia contrapposta all'accesso ai saperi come meccanismo di selezione che non tiene conto dei differenti processi culturali di un territorio, dei differenti processi formativi degli istituti e delle differenti condizioni reddituali delle famiglie. Per questo prendiamo atto che le recenti affermazioni di Chiodi nei confronti di altre università d'Italia non sono soltanto gravi di per sè, ma anche perchè sottendono una determinata linea politica sulla formazione in Abruzzo. Tutto ciò si affianca ad una legge regionale sul diritto allo studio risalente al 1978 e per nulla utile a soddisfare i bisogni materiali degli studenti abruzzesi di oggi".

Ultima modifica il Giovedì, 12 Settembre 2013 14:18

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