Domenica, 11 Dicembre 2016 16:52

In pantaloncini corti e scarpe da ginnastica a 2700 metri: soccorsi sul Gran Sasso

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Pantaloncini corti e scarpe da ginnastica. Per usare un eufemismo, erano mal equipaggiati i tre escursionisti romani recuperati oggi dal Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) e dall'elicottero del 118 sul Passo del Cannone (2700 metri sul livello del mare), a pochi passi dal rifugio Franchetti, sul versante Nord del Gran Sasso.

Stavano scendendo sul sentiero estivo che da Corno Grande torna a Campo Imperatore, e forse ingannati dalla splendida giornata, lungo la diagonale che procede per la Sella del Brecciaio, hanno sottovalutato la neve, ma soprattutto le ripide lastre di ghiaccio che si formano sul versante Nord del Gran Sasso, il più impervio.

Nel 2014, in una giornata di novembre per molti aspetti simile a questa, il Passo del Cannone fu invece fatale per i due alpini pugliesi. A loro infatti, sempre a causa del ghiaccio, un terribile volo di 400 metri non lasciò scampo.

"Hanno fatto bene a non azzardare una discesa da soli, ma un equipaggiamento adeguato in montagna è d'obbligo – ammonisce Camillo Sanelli, il tecnico di elisoccorso del Cnsas che ha recuperato i tre con imbrago e verricello, giusto in tempo prima del tramonto. "Il buio, le temperature proibitive e un abbigliamento assolutamente inadatto potevano costargli la vita".

Ultima modifica il Domenica, 11 Dicembre 2016 17:00

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