A quasi due mesi dall'apertura il Museo archeologico cicolano (Mac) è divenuto un punto di riferimento per le comunità della Valle del Salto, al confine tra le province di Rieti e L'Aquila.
La struttura è stata infatti inaugurata poco prima di Natale a Corvaro di Borgorose (Rieti), al confine tra Lazio e l'Abruzzo aquilano, e resa possibile da un accordo di programma siglato dodici anni fa da Governo e Regione Lazio. Politiche pubbliche per narrare delle aree interne appenniniche in modo diverso, insomma, rispetto a quanto riportano da mesi le cronache, in relazione soprattutto ai terremoti che hanno travolto l'Appennino piceno-laziale.
La sede museale, gestita dalla Comunità montana Salto Cicolano in collaborazione con il comune di Borgorose, ha permesso una nuova collocazione nel luogo di origine dei numerosi materiali provenienti dai siti scavati negli ultimi 30 anni dalla ex Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, oggi Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti.
Numerose sono le presenze archeologiche disseminate nella valle del Salto o Cicolano, che testimoniano l'attraversamento del territorio fin dall'età più antica. Lì vivevano infatti gli Equicoli: con questo appellativo gli autori latini indicavano i discendenti dell'antico popolo degli Equi che, sconfitti dai Romani nel 304 a.C., vennero confinati sulle montagne di questo ristretto e impervio territorio.
Sono presenti inoltre materiali rinvenuti nell'antico centro abitato di Nersae (Pescorocchiano) e nel complesso termale di Cliternia, odierna Capradosso (Petrella Salto), reperti provenienti dalla villa rustica di Torano (Borgorose) il cui scavo, da parte dell'Università di Rochester (New York, Usa), è ancora in corso.
Fulcro dell'allestimento è il grande ambiente centrale, dedicato al tumulo sito nella piana di Corvaro di Borgorose, che ha restituito 368 tombe di età preromana e romana evidenziando quindi diverse fasi cronologiche. Questa sala, grazie all'imponente quantità dei materiali rinvenuti e alla ricchezza dei numerosi oggetti che accompagnavano i defunti nel mondo dei morti, testimonia gli usi ed i costumi funerari degli antichi Equicoli. Oltre al tumulo di Corvaro è esposta una selezione di materiali provenienti da altre necropoli di tombe a tumulo di dimensioni minori. I reperti provenienti dai luoghi di culto e dai centri abitati documentano, infine, l'occupazione del territorio anche dopo la conquista da parte dei Romani.
Il museo, il cui percorso espositivo si snoda in 10 sale disposte su due piani, è in una infrastruttura completamente rinnovata recuperata da un complesso scolastico dismesso. E' visitabile dal venerdì alla domenica, dalle ore 9:00-13:00 / 15:00-18:00. Info sul sito web.