Mercoledì, 24 Maggio 2017 20:46

Territorio Collettivo: progetti di sviluppo sostengano artisti, operatori ed imprese creative

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La nostra città rinasce, si trasforma e si ripensa ogni giorno. Pone sfide importanti che per essere superate richiedono validi strumenti amministrativi, politici e culturali di cui dobbiamo equipaggiarci per esserne all'altezza. "È una priorità ricomporre il tessuto sociale, è una necessità tessere una rete che ne garantisca la stabilità e la solidità, è un'opportunità per rendere L'Aquila una comunità innovativa capace di modulare le proprie politiche su progetti di sviluppo non solo culturale e sociale, ma anche economico del territorio". A dirlo è Felicia Santilli, candidata nella lista di 'Territorio collettivo'.

Occupiamoci di cultura e di lavoro creativo a L’Aquila, "città capoluogo 'crocevia degli Appennini'", la proposta. Alla base di molteplici attività produttive, "creatività e cultura sono diventate negli ultimi anni risorse in grado sia di innescare meccanismi di produzione di reddito e delineare nuovi profili professionali sia di incidere sugli spazi della città, di avvalersene e di modificarli, spesso innestandosi in quelli che erano stati gli spazi della produzione artigianale e industriale abbandonati e in degrado, che possono trasformarsi in centri di servizi avanzati e in spazi che ospitano forme innovative di produzione di conoscenza".

Territorio Collettivo ha immaginato e progettato un Centro di Arte Sperimentale dell’Appennino Centrale, "come luogo, cogestito con gli artisti, di sviluppo, espressività e esposizione aperto alla città e al vasto territorio che la circonda da costa a costa e lungo la montagna. Con Conservatorio ed Accademia verrà sperimentata la realizzazione di luoghi diffusi della musica e delle arti. Sarà individuato uno stabile del patrimonio pubblico in grado di ospitare studi di progettazione, spazi multifunzionali, gallerie d’arte, spazi espositivi, teatri di posa, laboratori e set fotografici, fab-lab, maker space. L' obiettivo è l’affermazione e la proliferazione dell’arte come necessità urbana e sociale, sia come produzione sia come fruizione del 'bello'".

Santilli propone un sistema che sostenga e valorizzi il fare l’arte facendola vivere nel proprio territorio, "incentivando il dialogo degli artisti e dei sui operatori condividendo con la città esperienze e pratiche che stimolino e coinvolgano il tessuto sociale con processi di aggregazione e partecipativi. La partecipazione, concetto chiave, resta una prerogativa essenziale per indurre processi virtuosi di elaborazione di proposte politiche per una città nuova, vivibile e più bella. E quello che è stato per lo più una felice intuizione, l'Urban Center, formidabile strumento di collegamento tra la cittadinanza ed i soggetti preposti alla gestione delle trasformazioni urbane costituisce senza dubbio un altro nodo da collegare alle dinamiche dell'economia creativa che è in crescita e ha un grande potenziale di sviluppo. Lavoro culturale e cognitivo, economia della conoscenza, nuove competenze. Si può fare".

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