Ricostruire il nostro territorio significa, innanzitutto, migliorare il nostro rapporto con esso. Conoscere i cicli lunari, ri-scoprire le bellezze dei paesaggi, gustare la bontà dei prodotti, esplorare la magia dei luoghi e i tesori dei borghi. E' con questo spirito che è stata organizzata, per questa sera, la prima Festa della luna piena. Appuntamento alle 22, a Prata d'Ansidonia, in località Settefonti.
Tra gli organizzatori Angelo Jonas Imperiale, che si occupa di valutazione di impatto sociale per progetti di ricostruzione e sviluppo locale sostenibile: "Ricostruire il nostro territorio significa unire le conoscenze degli antichi agli insegnamenti che vengono dal domani e da luoghi lontani", racconta a NewsTown, "Ricostruire significa partecipare. La serata nasce da un'idea di ripartenza, un incentivo a far meglio di adesso e meglio di com'era. Iniziamo con questa serata, sperando di poterla ripetere ad ogni luna piena. Sarà selezionata musica popolare, funky, hip-hop, dub ed elettronica e, a tutti coloro che verranno, chiediamo di portare con sé foto e pensieri su cosa vogliono significhi la ricostruzione e cosa, invece, non dovrà significare. Intendiamo costruire, così, un book collettivo che consegneremo ai comuni per avvicinare le politiche di ricostruzione e sviluppo locale ai bisogni della gente che li abita".
Una iniziativa interessante che proverà a trasformare il sentimento individuale in coscienza collettiva, per stimolare una nuova sensibilità legata al destino di questa terra, alla sua bellezza, costruendo una visione dal basso capace di far emergere la voce di chi abita i borghi distrutti dal sisma e sogna ancora di ricostruirli e rilanciarli.