Martedì, 25 Luglio 2017 16:26

L'Aquila, e-Motion porta in scena "In-Habit - studio sul concetto di muro"

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Una serata interamente dedicata alla danza, e non solo. E' In-Habit - Terzo studio sul concetto di muro, in programma il 26 luglio (ore 21:30) al Munda dell'Aquila, nell'ambito dei Cantieri dell'Immaginario.

Sarà possibile apprezzare da vicino l'arte di Gino Sabatini Odoardi, artista poliedrico, ma con solidi riferimenti all’arte concettuale. A proporla il gruppo E-Motion, compagnia di danza contemporanea con sede all'Aquila, unica realtà di produzione della danza in Abruzzo finanziata dal Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo.

Lo spettacolo nasce da un’idea di Francesca La Cava, coreografa e direttrice artistica di e-Motion, che si sviluppa attraverso un'accurata indagine sul concetto di "muro"; sull'esigenza sempre più presente nell'essere umano di creare e crearsi barriere, difensive spesso, ma al contempo estranianti, escludenti.

Da questa attitudine (habit, abitudine) umana di edificare “per lasciare tracce” come sosteneva W. Benjamin e dunque di “abitare” (Inhabit) segnando al contempo un confine con il mondo e le persone, si è sviluppato il senso di In-habit che corrisponde all’abitudine di abitare luoghi, spazi e corpi: un viaggio artistico multidisciplinare che contiene non solo diverse culture ma anche e soprattutto diversi e rigenerati sguardi dell’arte contemporanea (e nello specifico dell’arte concettuale) della musica e dell’arte performativa che interagiscono tra di loro dando vita ad un nuovo rapporto con lo spazio e i confini, i luoghi e il corpo, apertura percettiva al mondo, veicolo stesso dell'essere al mondo.

La drammaturgia è di Anouscka Brodacz (docente di regia e drammaturgia all’Accademia Nazionale di danza) che ha accompagnato il percorso di ricerca dell’interprete; ideazione e installazione scenica di Gino Sabatini Odoardi, musica di Lorenzo e Federico Fiume (Resiliens). I costumi sono di Maria Grazia Cimini, il disegno luci di Michele Innocenzi e la coreografia e interpretazione di Francesca La Cava. Residenze: Spazio Matta progetto Corpografie e Florian Metateatro.

All'interno del Munda gli spettatori di troveranno avvolti da “Ventiquattro panneggi termoformati manualmente in polistirene bianchi che scendono dal soffitto appesi da altrettante corde nere". Commenta Sabatini Odoardi. "E’ un lavoro che attraverso la metafora e la sublimazione della “piega” cerca di definire la sua incessante volontà di stratificarsi, produrre composizioni visive, rapporti aritmetici, “accordi”, che contribuiscono ad una diversa armonia (...)".

A seguire, ma all'esterno del Munda: Satura...si. La narrazione di una società, quella  odierna, completamente appiattita sulla tecnologia. Una tecnologia fatta di televisione, di smartphone, di social network che ci condiziona, che influenza i nostri rapporti e il nostro modo di agire, che ci omologa. Un lavoro coreografico fortemente esplicativo portato in scena con la giusta leggerezza, senza cadere in toni censori. Un invito, ironico e provocatorio,  a prendere le distanze, anche solo per un momento, da tutto questo “essere hi-tech”, proprio come ci esortano gli stessi danzatori sul finale della coreografia “spegnendo” la loro performance.” (Simona Pucciarelli, Teatrionline).

La prenotazione è obbligatoria al 339.58385623.

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