Domenica, 30 Luglio 2017 00:54

Capestrano, Strano Film Festival per "rivalutare la cultura della terra"

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Un concorso internazionale di cortometraggi che avrà come tema “la terra”.

StranoFilmFestival si svolgerà nei giorni 25, 26 e 27 Agosto 2017, a Capestrano e nella Valle del Tirino, e avrà come scopo principale quello di valorizzare il territorio abruzzese esaltandone l'autenticità per stimolarne lo sviluppo. L'Abruzzo è un territorio antichissimo, di principi guerrieri, di santi viaggiatori e, più recentemente, di migrazione; terre vive che tremano ma che hanno saputo custodire il “saper fare”, diventato un patrimonio inestimabile e distintivo per i suoi abitanti. Il festival ha anche l'intento di unire chi in questi territori è rimasto, chi da questi territori è partito, e chi in questi territori ha scelto di tornare a vivere.

Nei giorni del festival, la valle del Tirino sarà animata da eventi e attività alla scoperta del territorio: tour nei palazzi, nelle chiese e tra le strade del centro storico di Capestrano e dintorni; percorsi a piedi sugli antichi tratturi e i sentieri che univano i borghi; cantine e fattorie aperte ai festivalieri per visite e degustazioni guidate; escursioni in canoa sul fiume Tirino; tour e incontri con agricoltori e artigiani della valle.

L’idea di rivalutare la cultura della terra, come componente fondamentale del patrimonio culturale, restituendole la dignità e il valore che merita, è di Gianluca Fratantonio, che lavora nel campo della valorizzazione del patrimonio storico e artistico sia in Italia che all’estero e che, da circa dieci anni, è innamorato della valle del Tirino e dell'Abruzzo aquilano. L'abbiamo incontrato, per approfondire come è nata l'idea e scoprirne curiosità e retroscena.

Gianluca, siete in tre ad aver pensato a questo festival: tre persone diverse, tre provenienze diverse e tre storie diverse: la prima domanda è d'obbligo. Dove e come vi siete conosciuti?

Naturalmente a Capestrano, nella Valle del Tirino, dove si fanno incontri speciali, come quello con il territorio stesso. Io misi per la prima volta piede a Capestrano, dieci anni fa, per incontrare un’amica speciale, Elizabeth Tomasetti. Liz è americana, ma la sua famiglia è originaria della provincia dell’Aquila e così qualche anno lei ha ereditato una "casa lunga" alla fonte, come la chiamiamo noi. Elizabeth ha un’incredibile energia e adora lavorare i suoi terreni alla sorgente del fiume Tirino, il suo legame con questi luoghi è così forte che due anni fa ha scelto di fare nascere suo figlio proprio qui in Abruzzo. Liz lavora a New York come scenografa per il cinema ma trascorre ogni anno alcuni mesi qui a Capestrano, e fu a lei la prima persona a cui parlai dell’idea di un festival del cinema con tema la terra e come simbolo un peperoncino.

Non so se l'idea stessa mi sarebbe mai venuta in mente senza un altro incontro fondamentale: quello con Fulvio Ciccone, contadino della valle e nostro grande amico. Con Fulvio abbiamo coltivato e raccolto patate, carote, pomodori, ma soprattutto abbiamo parlato molto di notte sotto le stelle bevendo un cerasuolo molto alcolico fatto da lui. Parlavamo soprattutto della natura, delle sue regole e delle opportunità che ci dona, ma anche d’immigrazione, del suo lavoro a Lille e di come ad un certo punto bisogna scegliere. Fulvio, come mio nonno, è deceduto, e questa grave mancanza credo debba portare con sé anche una lezione e dei consigli per chi invece ancora è qui. Con il tema del festival ho deciso di celebrare questa conoscenza che ho potuto vedere messa in opera da mio nonno e da Fulvio.

Ma come dicevo prima le idee spesso si concretizzano in conseguenza d’incontri che ci danno l’opportunità di realizzarle. Il Festival prende forma grazie a un altro incontro preziosissimo! Quello con la spumeggiante Simonetta Caruso. Simonetta vive stabilmente a Capestrano dall'agosto 2016, è una fotografa e copywriter aquilana rientrata da Milano dopo che il sisma del 2009 le ha fatto sentire urgente, dentro di sé, il bisogno di riavvicinarsi alla “Terra”. Simonetta è una persona capace di stupire sempre. Una donna non convenzionale con una morale fatta di valori solidissimi e antichi. Un giorno, qualche anno fa mentre cercava di approcciare un cane di strada incontrò Liz. Dopo un paio di giorni bussò alla porta della casa lunga con delle marmellate, così, a sorpresa, senza un motivo. Io invece, che non ero a conoscenza di questo precedente, cercai di comprare casa sua.

Ditemi voi se tutto ciò non è... Strano! Il legame di Simonetta con il territorio è molto profondo e ancora di più lo è con le persone che vivono in queste terre. Insieme a lei ho potuto conoscere meglio Capestrano e la Capestranità e insieme abbiamo cercato di includere tutti in questa iniziativa.

Che significato ha per te la terra e qual è il tuo rapporto speciale con questo elemento?

Tutti e tre sentiamo profondamente il legame con Madre Terra e con la Terra d’Abruzzo in particolare che ha saputo custodire il “saper fare”, diventato patrimonio inestimabile e distintivo per noi e i suoi abitanti.

Sentiamo talmente forte questo legame che proprio la terra sarà la protagonista del festival, e la sua valorizzazione e conoscenza saranno promosse insieme ai film proiettati durante le serate. Le nostre terre hanno vissuto vicende dolorose, dalla migrazione del dopo guerra che ha svuotato le campagne, ai ripetuti terremoti che ne hanno indebolito il tessuto sociale e urbano. Di contro però, questa è stata, ed è, una terra molto generosa che ha saputo preservare qualità e talenti autentici che il festival vuole mettere in luce per condividerli con il resto del mondo. Occorre perciò, rivalutare la cultura della terra, come componente fondamentale del patrimonio culturale, restituendole la dignità e il valore che merita.

In questi mesi di organizzazione quali sono state le reazioni dei cittadini del borgo?

Fin dall’inizio c’è stata una grande accoglienza partecipativa. I capestranesi e le persone che vivono nella valle sono molto aperte, e il clima è di grande attesa. Anche le realtà produttive, le amministrazioni locali, la pro loco e tanti altri, sarebbe impossibile elencarli tutti, ci hanno riservato una bellissima accoglienza. Noi crediamo che solo attraverso una collaborazione fattiva la nostra regione possa avere il merito che le spetta. Chi non ha fatto in tempo quest’anno, sicuramente entrerà a far parte degli amici di Strano il prossimo. C’è e ci sarà sempre posto per tutti.

Raccontaci l'episodio che ti ha fatto più ridere di questi mesi.

Sicuramente le riunioni in video conferenza da Parigi, dove vivo una parte dell’anno, da New York, dove vive Elizabeth, e da Capestrano dove vive Simonetta… Ogni volta un gran ridere.

Vi siete già fatti un'idea dei cortometraggi pervenuti, avete già il o i vostri preferiti?

I corti sono molto diversi tra di loro ma hanno in comune l'essere in grado di stimolare una discussione. Sono film che vengono da posti lontanissimi, e che quindi raccontano storie a volte familiari e altre difficili da comprendere immediatamente. Questa sfida ad aprirsi allo sconosciuto è fondamentale per noi ed è parte del messaggio che vogliamo lanciare. Molti sono i film che hanno come caratteristica quella di essere sorprendenti, irriverenti e sicuramente originali. Il tema del Festival,  la terra,  è un tema ampio che si presta a moltissime interpretazioni. Abbiamo privilegiato tra queste quelle che ci  raccontavano la terra in modo originale appunto,in modo un po' Strano. Prima e dopo  la proiezione dei film avremo modo di discutere del loro contenuto e degli spunti di riflessione che essi ci offrono. Alcuni dei film in concorso hanno proprio questa funzione, quella di stimolare il pubblico a conoscere quello di cui ignoriamo l'esistenza. Certo ognuno ha i propri preferiti ma noi tutti siamo estremamente curiosi di sapere quale sarà alla fine, il film vincitore della prima edizione di StranoFilmFestival.

Ora un riepilogo sulla giuria del festival.

La giuria sarà internazionale, come lo è il festival, e sarà composta da Denis Schnegg, direttore della fotografia e direttore artistico (The American con George Clooney); Emily Yoshida, critico del New York Magazine/Vulture; Beatriz Leal Riesco, curatore indipendente e programmatrice dell’African Film Festival di New York. Tutti e tre saranno presenti al festival e tutti e tre terranno una master class gratuita, durante i pomeriggi della tre giorni. Quindi, occhio al programma dettagliato, che sarà disponibile online sul nostro sito www.stranofilmfestival.com e cartaceo a metà agosto.

Ci saranno ospiti d'eccezione?

Gli ospiti d’eccezione sono le persone come te, come noi che hanno voglia di confrontarsi con chi abita all’altro capo del mondo o qui ma che lo fanno con spirito libero e cuore aperto attraverso un linguaggio comunicativo come è il cinema. Vi aspettiamo!

Ultima modifica il Domenica, 30 Luglio 2017 01:18

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