Un incontro in Comune, a Villa Gioia, sollecitato da studenti, rappresentanti d'Istituto e della Consulta giovanile e convocato dai consiglieri comunali Francesco De Santis (NcS), Roberto Junior Silveri e Maria Luisa Ianni (Forza Italia), per discutere col presidente della Provincia Angelo Caruso e col consigliere delegato all'edilizia scolastica Vincenzo Calvisi della gestione delle scuole superiori della città. Intorno al tavolo, alcuni genitori e rappresentanti del Comitato Scuole sicure.
Una premessa è d'obbligo: sin dal giorno dell'elezione, il 31 luglio scorso, l'atteggiamento dei rappresentanti istituzionali della Provincia è improntato alla trasparenza e alla massima condivisione delle informazioni con il mondo della scuola; oltre i giudizi di merito sull'azione amministrativa posta in essere, è un passo in avanti importante.
Detto ciò, le scelte assunte sono state confermate: per il momento, gli studenti del Liceo 'Domenico Cotugno' resteranno dislocati tra l'edificio storico di via Da Vinci - "sono state eseguite veriche di resistenza ai carichi verticali al piano terra e al piano superiore, laddove le aule possono essere raggiunge senza l'utilizzo della rampe: hanno dato esiti positivi", ha confermato l'ing. Massimo Di Battista, funzionario della Provincia - il polo d'Acquasanta e la scuola 'Carducci'.
Entro sette giorni, il presidente Caruso si è impegnato a dare tempi certi a studenti, genitori e corpo docente.
La soluzione a medio termine, infatti, è di provvedere alle verifiche di vulnerabilità dell'edificio ex Optimes - "speriamo di avere gli esiti in 30-40 giorni", l'auspicio di Calvisi - per avviare le opere d'adeguamento necessarie a rendere la struttura, riconosciuta come edificio strategico dall'Arap su sollecitazione della Regione, il polo rotativo nel quale collocare in sicurezza e comodità i ragazzi delle scuole che saranno oggetto di lavori, a partire dal Cotugno. Difficile dire quanto tempo ci vorrà: la sensazione, però, è che sarà difficile adeguare l'ex Optimes prima della fine dell'anno scolastico.
Anche per questo, la Provincia sta proseguendo nell'opera di 'censimento' degli edifici che potrebbero essere destinati ad ospitare alcune aule del 'Cotugno', dovessero rendersi necessari degli aggiustamenti rispetto alla situazione approntata in tutta fretta per consentire l'avvio dell'anno scolastico nei tempi stabiliti dal Ministero dell'Istruzione, senza ricorrere ai doppi turni. Come anticipato da NewsTown, si sta ragionando - in particolare - dell'edificio sito in via Pastorelli, di proprietà comunale, che potrebbe ospitare 13 o 14 classi. Più sfumata l'ipotesi di trasferire alcune aule nei Musp adibiti, fino a qualche mese fa, ad uffici a servizio del Tribunale dell'Aquila, nel polo industriale - oramai polivalente - di Bazzano.
L'obiettivo a lungo termine è la messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici di competenza provinciale, delle scuole superiori in altre parole. "Non voglio parlare del passato, non vorrei essere costretto a farlo", ha sottolineato Caruso; "data la situazione ereditata, però, abbiamo fatto il possibile, forzando anche un poco la mano. Per fortuna, non ho risentito del condizionamento locale", ha aggiunto. Poi, l'affondo: "Questa città non è riuscita a darsi un ordine di priorità: non abbiamo disponibile neppure una mappa dei locali disponibili per ospitare le aule. Ora, stiamo lavorando per raggiungere - il prima possibile - il risultato di ospitare il Cotugno in un unico edificio che non abbia i caratteri percepibili della precarietà". La ex Optimes, appunto, "non certo la soluzione ideale e lo comprendo benissimo", ha riconosciuto il presidente della Provincia; "non abbiamo alternative, tuttavia. Tra l'altro, abbiamo chiesto altri spazi ma non sono arrivate risposte eleganti, ci aspettavamo una maggiore sensibilità alla causa". Ad oggi, non c'erano prospettive: "ora, abbiamo almeno obiettivi di medio e lungo termine che, spero, possano aiutare a stemperare le tensioni".
Caruso ha poi annunciato di aver ricevuto, in giornata, la conferma del finanziamento di 6milioni e 700mila euro per la sede storica del 'Cotugno', stanziati da Regione Abruzzo come primo stralcio degli 81 milioni destinati dal programma 'Scuole d'Abruzzo' - nel 2013 - ad alcuni edifici di proprietà della Provincia.
E così, arriviamo all'impegno dell'Ente per la messa in sicurezza di tutti gli edifici, "con l'abbattimento e la ricostruzione in loco, in altro sito o con l'adeguamento" ha chiarito Caruso, spiegando d'attendere il pronunciamento dei tecnici per assumere decisioni "che dovranno passare anche dal confronto politico con l'amministrazione comunale". Insomma, non è detto che gli edifici scolastici verranno tutti abbattuti e ricostruiti.
"Non facciamo promesse che non possiamo mantenere: nei due anni di mandato Caruso, spero si riescano ad appaltare interventi su due, tre scuole oltre a concretizzare l'operazione ex Optimes", ha chiarito Calvisi; "d'altra parte, conosciamo i tempi della burocrazia e se non si riuscirà ad ottenere anche per il vecchio cratere la deroga al codice degli appalti per la ricostruzione delle scuole, come accade nei territori del centro Italia sconvolti dagli ultimi terremoti, non si riuscirà a fare di più". Dunque, la stoccata: "si fosse partiti nel 2013, con i fondi impegnati dal progetto 'Scuole d'Abruzzo', entro il 2023 avremmo completato le opere di messa in sicurezza degli edifici scolastici provinciali".
81 milioni, come detto, erano stati destinati nel 2013 a 7 edifici: ex ITAS "Elena di Savoia", Palazzo Quinzi - ex sede Liceo Classico, IPSIASAR "Leonardo Da Vinci", Istituto d'istruzione secondaria ITIS "A. D'Aosta", Istituto d'istruzione secondaria Convitto Nazionale "D. Cotugno", Liceo Scientifico "A. Bafile", Liceo Artistico "F. Muzi", Istituto tecnico per geometri "O. Colecchi". Sono passati 4 anni, non è stato istruito neppure un progetto; in altre parole, se l'amministrazione di centrosinistra al governo della città non è riuscita a far partire la ricostruzione delle scuole di competenza, sebbene vi siano quasi 50 milioni in cassa da anni, le amministrazioni provinciali che si sono succedute in questi anni, la Giunta di centrodestra di Antonio Del Corvo con diversi attuali consiglieri e assessori comunali che sedevano in assise, e l'esecutivo di centrosinistra, al governo con Antonio De Crescentiis per due anni, hanno fatto altrettanto.
La verità è che se il terremoto di Amatrice, e le scosse che si sono susseguite fino a gennaio, non avessero risvegliato le coscienze degli aquilani, di sicurezza delle scuole non si sarebbe parlato chissà per quanti anni. Altro che priorità.