Nasce il PoMAq, il polo museale dell’Università dell’Aquila, un museo “diffuso” pensato dall’ateneo per salvaguardare e valorizzare il proprio patrimonio storico, costituito dai tanti oggetti, legati alle discipline scientifiche e umanistiche, accumulati nel corso dei decenni, dalla fondazione fino ai giorni nostri.
Più di 600 i beni inventariati e catalogati fino ad oggi tramite xDams, piattaforma open source ideata per il trattamento e la gestione di archivi storici multimediali.
A essere esposte saranno le apparecchiature e le strumentazioni usate dai ricercatori nel campo delle scienze (biologiche e biotecnologiche, ambientali, informatiche, fisiche e ingegneristiche) ma troveranno spazio e visibilità anche i materiali dei laboratori di editoria e archeologia.
Gli oggetti e i reperti saranno suddivisi in sette collezioni, che saranno sistemate e dislocate in luoghi e dipartimenti diversi: le collezioni Strumenti e misura per grandezze fisiche, Strumenti per le scienze biologiche e biotecnologiche, Strumenti per il calcolo applicato e Scienze ambientali avranno sede nel polo di Coppito; la collezione Nicola D’Arcangelo stampatore d’arte troverà ospitalità a Palazzo Camponeschi ; la collezione Archeologia verrà collocata nel dipartimento di Scienze umane; la collezione Scienze e Tecnologie per l’ingegneria, infine, sarà allestita a Roio.
Il progetto, nato all’interno dell’ateneo e sostenuto da quest’ultimo con fondi propri, è coordinato da un comitato composto dalla professoressa Giovanna Millevolte e dai ricercatori Alfonso Forgione e Marco Di Francesco.
Una volta costituito, il PoMAq entrerà a far parte di Phaidra - una piattaforma grazie alla quale sarà possibile visitare virtualmente tutti i poli museali universitari attualmente presenti in Italia, più gli altri che nasceranno in futuro – ed entrerà in stretta connessione anche con il Polo museale d’Abruzzo. La direttrice Lucia Arbace ha già messo a disposizione i locali del Munda per ospitare, a turno, una parte delle sette collezioni inventariate dall’ateneo.
Un’anteprima del PoMAq sarà presentata venerdì 29 settembre a Palazzo Camponeschi nell’ambito dell’evento Univaq Street Science, a partire dalle 10:30.
“Questo progetto” hanno affermato nella conferenza stampa di presentazione la rettrice Paola Inverardi e la responsabile del progetto Giovanna Millevolte “nasce con l’obiettivo di sviluppare nuove e più efficaci modalità di diffusione della cultura legata al patrimonio universitario, sostenendo al contempo le più attuali forme di didattica strettamente legate alla ricerca e ai suoi strumenti. Relativamente alle sedi espositive, la scelta è stata quella di dare alla struttura museale una policentricità, dislocando le varie collezioni in spazi differenti: una soluzione che nasce dall’esigenza di non decontestualizzare gli strumenti dalle loro sedi e al contempo di riqualificare alcune strutture storiche del patrimonio edilizio universitario che diventeranno così luogo di incontri, rassegne e dibattiti con esposizioni museali pluridisciplinari e mostre temporanee”.