Mercoledì, 27 Settembre 2017 01:15

Asilo occupato: approvata 'inutile' mozione su sgombero dello stabile

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Con 18 voti favorevoli e 7 contrari, il Consiglio comunale dell'Aquila ha approvato la mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia Roberto Jr Silveri e sottoscritta dalla maggior parte dei consiglieri di centrodestra che impegna il sindaco Pierluigi Biondi a sgomberare l'asilo occupato di viale Nizza entro 15 giorni e a mettere in atto "azioni di polizia municipale tese all'identificazione delle persone che hanno occupato lo stabile fino ad ora, con particolare riferimento a presidenti e rappresentanti legali delle associazioni Casematte e 3e32, Opus, Polyhedric Center, Collettivo Fuori Genere, Reacto, Ass. 180 Amici L’Aquila Onlus, Arcigay, Circolo Arci Querencia, Link Studenti Independenti, Ass. Donne TerreMutate, Laboratorio di Giocoleria Asilo Occupato, Uds, Dabadub, Appello per L’Aquila e L’Aquila che vogliamo".

Una mozione assolutamente inutile, e che ha tenuta impegnata l'assise comunale per quasi tre ore. Inutile per due motivi: il primo, lo stabile è già stato sgomberato per motivi di sicurezza a seguito dei terremoti che si sono susseguiti dall'agosto al gennaio scorso; il secondo, "un'ordinanza di sgombero dell'edificio è già stata istruita - ha chiarito Biondi - come per ogni stabile inagibile a seguito del terremoto del 6 aprile 2009: va soltanto eseguita". E il primo cittadino lo farà, "attenendosi alla volontà del Consiglio: sono rispettoso delle Istituzioni", ha sottolineato.

A dire il vero, il centrodestra ha provato ad aggiustare il tiro rispetto ai proclami bellicosi dei giorni scorsi. Presentando la mozione in assise consiliare, Silveri ha infatti 'aperto' ad un percorso partecipativo con i firmatari del Collettivo dell'asilo occupato, lasciando interdetti molti dei presenti: difficile capire, in effetti, come conciliare un confronto sereno con le associazioni che hanno animato l'edificio di viale Nizza se, con mozione consiliare, se ne chiede l'identificazione con azioni di polizia municipale. Sta di fatto che i consiglieri di maggioranza hanno provato ad evidenziare le ragioni di un provvedimento che - hanno spiegato - "intende ripristinare la legalità, tutelando le associazioni che, in questi anni, hanno svolto attività sociali nel rispetto delle regole, affittando spazi e non occupando edifici pubblici", tentando di sorvolare sui passaggi più violenti della mozione, persecutori e repressivi.

In particolare, il vice sindaco Guido Quintino Liris e la consigliera Ersilia Lancia hanno provato a ricondurre la discussione su terreni più adatti ad un confronto consiliare; "non bisogna aver paura delle regole - ha sottolineato Liris - le regole sono a garanzia di tutti noi. Con la mozione, si intende mettere il punto ad una situazione che si è protratta per troppi anni, dando la possibilità a tutte le associazioni cittadine di poter accedere a spazi pubblici nel rispetto delle norme. Ci riprendiamo gli spazi, per consegnarli in modo legittimo a tutta la città", ha ribadito il vice sindaco. La stessa Lancia si è fatta promotrice - a nome del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia - di un emendamento che, nelle intenzioni, avrebbe voluto 'ammorbidire' i toni della mozione e che, in realtà, ha animato ancor di più la discussione: la proposta di modifica - approvata con i voti della maggioranza - ha impegnato il primo cittadino ad "avviare un'attività di ricognizione su eventuali altri casi di occupazioni abusive di immobili pubblici presenti sul territorio comunale" e a dare priorità, "nei limiti della disponibilità, alla parte di programma dell'amministrazione che prevede il recupero di spazi funzionali alle associazioni".

Come a dire che non verranno tollerate occupazioni ma si provvederà, per quanto possibile, ad assegnare spazi ai collettivi che ne faranno richiesta.

Una sorta di 'pezza a colori' ad una mozione assolutamente ideologica, superata dagli accadimenti degli ultimi mesi, e che infiamma - altro che pacificare - lo scontro politico in città. In verità, il centrodestra avrebbe dovuto evitare di portare a discussione un provvedimento dai toni così aggressivi: ci si sarebbe potuti limitare, eventualmente, a ribadire che d'ora in avanti non verranno 'sopportate' altre occupazioni e che si procederà all'assegnazione di eventuali spazi pubblici a seguito di bandi istruiti dal Comune. E non è certo sufficiente a giustificare la mozione - come ha tentato di fare il primo firmatario - che, al momento, i cancelli dello stabile siano chiusi da lucchetti: sarebbe bastato che l'Ente rientrasse nel pieno possesso dell'edificio, considerato che lo stabile è vuoto e l'ordinanza di sgombero già istruita.

Sta di fatto che in una città terremotata, prostrata da una crisi economica e sociale che non lascia respiro, il Consiglio comunale si è soffermata a discutere della vicenda per l'intero pomeriggio. Con momenti pure divertenti, a dire il vero: la consigliera comunale della Coalizione sociale, Carla Cimoroni, ha svelato che proprio Roberto Jr Silveri, in occasione della mostra 'Eroina', geniale risposta del collettivo dell'asilo occupato alle strumentali accuse di spaccio di droga nei locali di viale Nizza, mai suffragate dai fatti, ha partecipato all'esposizione proponendo le sue personali eroine: Matilde di Canossa, Maria Sofia di Baviera e Giovanna d'Arco. "Si autodenunci", ha ironizzato Cimoroni.

Da domani, non cambierà assolutamente nulla: il sindaco dell'Aquila darà seguito all'ordinanza di sgombero di un edificio oramai vuoto e l'amministrazione non metterà affatto in atto "azioni di polizia municipale tese all'identificazione delle persone che hanno occupato lo stabile fino ad ora", considerato che i presidenti e i rappresentanti legali delle associazioni indicate nella mozione sono assolutamente noti ed hanno persino partecipato ad iniziative pubbliche patrocinate dal Comune dell'Aquila; si sarà soltanto consumato un inutile atto di forza. Intanto, proseguirà l'iter per restaurare - finalmente - un edificio classificato B a seguito del sisma, di pregio, ai confini del centro storico, e colpevolemente abbandonato dall'amministrazione uscente per troppi anni: a giorni si dovrebbe arrivare alla firma per l'aggiudicazione del progetto definitivo che prevede di realizzare un centro culturale polivalente generazionale, con l'impegno dei così detti 'fondi Meloni' (2 milioni di euro) e delle risorse impegnate dallo Spi Cgil (500 mila euro) per la rivitalizzazione del centro anziani al piano terra.

 

Le stoccate di Biondi: "Rivoluzionari da operetta: facile, con la mano accogliente del potere"

Intervenuto a margine della discussione, il sindaco Pierluigi Biondi non ha mancato di lanciare alcuni messaggi piuttosto chiari. "Mi atterrò a quanto votato dal Consiglio comunale, ho profondo rispetto delle Istituzioni", ha sottolineato; "sebbene, da alcuni inflessibili paladini del diritto mi sarei aspettato sapessero che l'ordinanza di sgombero, sull'edificio, già c'è, a seguito del terremoto del 2009: va soltanto eseguita". Biondi ha ribadito che "l'edificio sarà riqualificato" e che "gli spazi saranno messi a disposizione, prioritariamente, di chi fruiva dello stabile prima del terremoto; per il resto, sarà istruito un bando pubblico per la più ampia fruibilità dell'ex asilo". 

Dunque, la stilettata all'amministrazione uscente: "A distanza di 8 anni e mezzo, dovremmo discutere del motivo per cui un edificio classificato B a seguito del sisma si trovi nelle stesse condizioni di allora, semmai peggiorato dagli ultimi eventi sismici. 

Il sindaco dell'Aquila non ha mancato di lanciare strali agli occupanti: "E' semplice fare i rivoluzionari con la mano accogliente del potere che ti fa sentire coccolato: a meno che non debba credere che il sindaco uscente mente, quando dice che l'occupazione è stata guidata, seguita e controllata e che l'amministrazione ha provveduto a verificare che l'immobile fosse in condizioni di sicurezza. Davvero strano che un giorno si polemizzi sul fascicolo di fabbricato e l'indomani si consideri spazio di socialità un edificio inagibile". Non c'è affatto mancanza di spazi - ha proseguito Biondi, rivolto alle associazioni presenti in Consiglio comunale - "guardatevi intorno: molti sono ancora vuoti, alcuni per problemi urbanistici lasciati in eredità dalla vecchia amministrazione, ma ce ne sono a decine di spazi. Avete voluto fare i rivoluzionari da cortile, da operetta: mi sarei aspettato che qualcuno rivendicasse l'azione, barricandosi nell'edificio con gli elmetti attendendo l'arrivo dei temibili vigili urbani. Non vi create la favola, non ritagliatevi il ruolo di martiri".

Piuttosto, "facciamo tornare le cose alla normalità: se ci sono associazioni che hanno bisogno di spazi, facciano regolare domanda e, se ci sarà disponibilità, proveremo ad accontentarle. Altrimenti, dovranno aspettare che termineranno i lavori all'ex asilo, per partecipare al bando. Esercitare la forza - ha aggiunto Biondi - è contrario al concetto di socialità. Voi lo potete fare, il circolo anziani di Camarda non può andare ad occupare uno spazio".

Ultima modifica il Mercoledì, 27 Settembre 2017 15:14

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