Il testo sui piccoli comuni è legge. Finalmente, e dopo tre legislature.
L'ok definitivo al ddl che ha come primo firmatario Ermete Realacci (Pd) è arrivato dal Senato che si è espresso con 205 voti favorevoli (2 astenuti). Praticamente l'unanimità. Il provvedimento è un pacchetto di misure che sostengono e valorizzano 5.835 piccoli centri del nostro Paese, e ne favoriscono la riqualificazione e il recupero. "Una bella notizia per chi vuole bene all’Italia: con il varo pressoché all'unanimità del Senato possiamo finalmente brindare alla mia legge per la valorizzazione dei piccoli comuni", ha sottolineato Realacci. "Questo testo è un’opportunità per tutto il Paese, per un’idea di sviluppo che punta sui territori e sulle comunità, che coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy”, ha aggiunto.
"La dimensione demografica non è un difetto, lo spopolamento lo è", ha dichiarato il presidente dell’Anci Antonio Decaro. "Lo spopolamento non è una sorte ineluttabile: con l’approvazione di questa legge finalmente si sancisce la specificità dei piccoli Comuni, si fissa il principio basilare che questi centri hanno bisogno di politiche differenziate e di sostegno specifico rispetto alle loro peculiarità. La sfida per recuperare il valore dei piccoli Comuni delle aree marginalizzate del nostro Paese deve partire quanto prima dall’avvio di politiche differenziate che consentano agli amministratori locali di avere strumenti variabili in funzione delle caratteristiche delle comunità che devono governare".
La legge assume particolare rilevanza in Abruzzo; nella nostra Regione, infatti, i Comuni sotto i 5mila abitanti sono 249 sui 305 Enti locali, l'81.64%, e vi risiede il 25.94% della popolazione residente, 343mila persone circa. "Dopo trent'anni, abbiamo approvato in via definitiva la legge per i piccoli comuni. Sono tanto felice e soddisfatta", ha inteso sottolineare la senatrice Stefania Pezzopane. "La legge che abbiamo approvato è molto attesa ed è mossa da una filosofia che viene da lontano: quella di puntare sullo sviluppo dei piccoli comuni, che costituiscono la forza del nostro Paese. E' ciò che da amministratrice mi ha sempre spinto a combattere contro lo spopolamento dei nostri comuni montani, per mantenere i presidi postali, sanitari e scolastici nei territori, a promuovere il progetto Ape - Appennino Parco d'Europa, proprio con Realacci. Grazie a questo provvedimento sarà più semplice riqualificare i centri storici dei piccoli comuni, per evitarne l'abbandono, e dare ai cittadini i servizi e l'innovazione indispensabili per vivere il nostro tempo, anche dalla montagna, anche da un piccolo comune".
Di seguito, le misure previste dal ddl 'salva borghi' in 10 punti.
Obiettivi della legge Scopo della legge è favorire e promuovere lo sviluppo sostenibile economico, sociale, ambientale e culturale, promuovere l'equilibrio demografico del Paese, favorendo la residenza nei piccoli comuni, incentivare la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale, rurale, storico, culturale e architettonico. Il ddl punta anche all'adozione di misure a favore dei cittadini che vi risiedono e delle attività produttive, contro lo spopolamento e per incentivare l'arrivo dei turisti.
Per piccoli comuni si intendono i centri con residenti fino a 5.000 abitanti ma anche i comuni istituiti con la fusione tra centri che hanno, ognuno, popolazione fino a 5.000 abitanti. La legge definisce anche altri parametri per beneficiare dei finanziamenti destinati ai 'piccoli' (devono essere comuni collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico; comuni caratterizzati da marcata arretratezza economica; comuni nei quali si è verificato un significativo decremento della popolazione residente rispetto al censimento generale della popolazione effettuato nel 1981; comuni caratterizzati da condizioni di disagio insediativo, sulla base di specifici parametri definiti in base all'indice di vecchiaia, alla percentuale di occupati rispetto alla popolazione residente e all'indice di ruralità, ad esempio).
Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni Ha una dotazione complessiva di 100 milioni e serve a finanziare investimenti, (10 milioni di euro per l'anno 2017, e 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023). Per l'utilizzo delle risorse, è prevista la predisposizione di un piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni e un elenco di interventi prioritari assicurati dal Piano nazionale.
Recupero dei Centri storici Il ddl prevede la possibilità di individuare, all'interno dei centri storici, le zone di particolare pregio, dal punto di vista dei beni architettonici e culturali, da riqualificare con interventi, pubblici e privati, per riqualificare l'area urbana, rispettando le tipologie delle strutture originarie. La legge consente, fra l'altro, ai comuni in questione, di acquisire e riqualificare immobili per contrastare l'abbandono di terreni e di edifici, di acquisire o stipulare intese per il recupero di case cantoniere e di stazioni ferroviarie non più utilizzate e attribuisce ai piccoli comuni la facoltà, anche in forma associata, di stipulare, con le diocesi della Chiesa cattolica e con le rappresentanze delle altre confessioni religiose che hanno concluso intese con lo Stato, convenzioni per la salvaguardia e il recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari degli enti ecclesiastici o degli enti delle confessioni religiose civilmente riconosciuti.
Banda ultralarga Si stabilisce che le aree dei piccoli Comuni per le quali non vi è interesse da parte degli operatori a realizzare reti di connessione veloce e ultraveloce possono essere destinatarie delle risorse previste, in attuazione del piano per la banda ultralarga del 2015.
Tasse e tributi e di tariffe per i servizi pubblici erogati Nei piccoli Comuni è consentito il ricorso alla rete telematica gestita dai concessionari della Agenzia delle dogane e dei monopoli per favorire il pagamento di imposte e tributi. Si riconosce anche ai piccoli Comuni la facoltà di stipulare apposite convenzioni, di intesa con le organizzazioni di categoria e con la società Poste Italiane Spa, perché pagamenti di imposte comunali e vaglia postali possano essere effettuati presso gli esercizi commerciali di comuni o frazioni non serviti dal servizio postale.
Stampa quotidiana La legge prevede che si promuova l'intesa tra Governo, Associazione nazionale dei comuni italiani (l'ANCI), Federazione italiana editori giornali e i rappresentanti delle agenzie di distribuzione della stampa quotidiana perché la vendita dei quotidiani sia assicurata anche nei piccoli comuni.
Prodotti a chilometro zero I piccoli Comuni potranno promuovere il consumo e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta o a chilometro utile. Questi ultimi sono quelli il cui luogo di produzione, di coltivazione o di allevamento della materia prima sia situato entro 70 chilometri da quello di vendita e per i quali è dimostrato un limitato apporto delle emissioni inquinanti derivanti dal trasporto. Il testo prevede anche che i piccoli Comuni destinino specifiche aree per la realizzazione dei mercati agricoli per la vendita diretta.
Promozione cinematografica Si prevede che ogni anno il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, d'intesa con l'Associazione nazionale dei Comuni italiani, le Regioni e le Film Commissions regionali, predisponga iniziative per la promozione cinematografica anche come mezzo per una valorizzazione turistica e culturale.
Trasporti e istruzione nelle aree rurali e montane La legge indica il piano per l'istruzione destinato alle aree rurali e montane che viene predisposto dal presidente del Consiglio, di concerto con il ministro dell'economia e previa intesa in Conferenza unificata. Il piano guarda in particolare al collegamento delle scuole poste in tali aree, all'informatizzazione e alla progressiva digitalizzazione delle attività didattiche e amministrative. Nell'ambito del piano generale dei trasporti e della logistica e dei documenti pluriennali di pianificazione, vanno individuate apposite azioni per le aree rurali e montane.
Servizi La legge prevede la facoltà di istituire, anche in forma associata, centri multifunzionali per fornire servizi anche in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale.