C.Re.S.Co. Abruzzo (13 compagnie e oltre 70 operatori del settore della scena contemporanea abruzzese riuniti in un coordinamento) va all'attacco e torna a chiedere una legge regionale in materia di spettacolo: "E’ giunto il momento di credere nella cultura come potenziale di sviluppo della Regione - dichiara il coordinamento in una nota - In un momento di crisi strutturale come quello attuale, è necessario ripensare l’intero sistema con una nuova legge organica che sappia uscire dalla mera salvaguardia delle rendite di posizione per accogliere criteri di meritocrazia, di sostenibilità economica , di ricaduta reale nei territori delle quattro province". C.Re.S.Co. Abruzzo è duro con le istituzioni regionali, parlando di un accentramento, in riferimento al disegno di legge all'accorpamento tra Teatro Stabile Abruzzese e la compagnia de L'Uovo.
La testo integrale della nota del coordinamento
E’ giunto il momento di credere nella cultura come potenziale di sviluppo della Regione. Le leggi abruzzesi per lo spettacolo oltre a non fotografare più la mutata realtà, non sono in grado di supportare lo sviluppo del settore. Il coordinamento C.Re.S.Co. Abruzzo, (coordinamento Realtà della scena contemporanea che comprende 13 compagnie e oltre 70 operatori del settore) che da mesi ha avviato un dialogo con la Regione Abruzzo, martedì 5 Novembre è stato ricevuto in audizione presso la conferenza dei capigruppo presieduta dal Presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano per presentare le proprie istanze tese a migliorare la normativa del comparto spettacolo.
In un momento di crisi strutturale come quello attuale, è necessario ripensare l’intero sistema con una nuova legge organica che sappia uscire dalla mera salvaguardia delle rendite di posizione per accogliere criteri di meritocrazia, di sostenibilità economica , di ricaduta reale nei territori delle quattro province.
Le maggiori criticità delle leggi vigenti (L.R. 5/1999,per le attività teatrali L.R 15/2000 per le attività musicali) risiedono nell’essere leggi nominali ossia di indicare i nomi delle realtà beneficiarie del finanziamento. Tali leggi non prevedono criteri e requisiti trasparenti e meritocratici per regolamentare i nuovi ingressi sia di realtà storiche fino ad ora escluse sia di nuove realtà del territorio abruzzese.
Rispetto al disegno di Legge di accorpamento tra T.S.A. e L’Uovo, pur comprendendo le necessità organizzative ed economiche di due grandi enti nell’ottica della razionalizzazione, Cresco Abruzzo rileva un aspetto molto preoccupante nell’accentramento di funzioni e nell’identificazione di un ente che è beneficiario diretto di finanziamenti regionali e che nel contempo si profila come intermediario di distribuzione di risorse ad altri enti culturali operanti nel territorio regionale, con il conseguente rischio di creare un sistema ancora più forte di monopolio culturale, a discapito dall’equilibrio territoriale e della pluralità delle realtà esistenti
Per far crescere in modo sano e virtuoso il comparto dello spettacolo nella Regione, Cresco Abruzzo ritiene essenziale il riordino del settore attraverso una legge organica che contempli alcuni punti:
la centralità della REGIONE come garante della cosa pubblica;
la durata pluriennale dei contributi, assegnati in base alla redazione di un piano regionale triennale e erogati tramite bandi pubblici chiari e trasparenti;
l’istituzione di un Osservatorio dello Spettacolo oppure di un Comitato tecnico-artistico che possa programmare e monitorare le strutture e i progetti finanziati;
la premialità per le imprese culturali che attuano processi gestionali virtuosi e viceversa per quelle che hanno un cattivo rapporto costi/qualità;
strumenti graduali per i nuovi accessi;
regolamentazione e finanziamento delle residenze multidisciplinari.
In sintesi, Cresco Abruzzo chiede alla Regione di riconoscere concretamente il lavoro che le realtà culturali indipendenti da anni svolgono in tutto il territorio regionale, a stretto contatto con i cittadini della regione, con grandi difficoltà, ai limiti della clandestinità ma, nonostante ciò, in modo professionale, attento e virtuoso. La scelta di una nuova legge inclusiva che ne regolamenti e sostenga le attività è vitale per la sopravvivenza di queste realtà e una tale scelta potrebbe avere una ricaduta davvero importante sul territorio
Gli organismi di C.Re.S.Co Abruzzo:
- Abruzzo Vivo, Pescara
- Arti e Spettacolo, L’Aquila
- Artisti Aquilani, L’Aquila
- Cesar Brie, L’Aquila
- Gruppo e-motion, L’Aquila
- Maglab, Pescara
- Rogo Teatro, Teramo
- Teatrabile, L’Aquila
- Teatri d’Abruzzo - Rete delle Compagnie: Teatro Lanciavicchio (Avezzano), Teatro del Paradosso (Loreto Aprutino), Terra Teatro (Giulianova)
- Teatro del Krak, Ortona (Ch)
Hanno sottoscritto le istanze anche i seguenti organismi esterni a C.Re.S.Co:
Teatro Immediato, direzione Teatro Comunale di Citta Sant’Angelo e Rassegna Contemporaneo Teatro Marrucino di Chieti
Gruppo Alhena - Pescara
Movimentazioni - Pescara
Deposito dei Segni – Spoltore (Pe)
Piccolo Teatro Orazio Costa – Pescara
Baobab – Pescara
Compagnia dei Merli Bianchi – Giulianova (Te)
Do Centrale – Lanciano (Ch)
I guardiani dell'oca - Tollo (Ch)
Compagnia Il Draghetto – Morro D’Oro (TE)
Teatro Dedalus – L’Aquila
Gli operatori culturali: Giulia Tomassi, Antonella Lattanzi, Fabrizio Pompei