Mercoledì, 13 Novembre 2013 01:24

"AQ19", audizione a Roma in commissione. Tra pochi giorni il verdetto

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Il giorno tanto atteso, quello dell'audizione davanti alla commissione che dovrà decidere se ammettere o no L'Aquila nella lista ristretta delle città italiane che correranno per il titolo di Capitale europea della cultura per il 2019, è passato.

Ieri, a Roma, una delegazione composta da esponenti e rappresentanti delle istituzioni, della politica e della cultura locali, è stata ascoltata e interrogata sul progetto di candidatura da un gruppo di esperti, una commissione mista composta da 7 stranieri e 6 italiani, i primi in rappresentanza dell'Ue e i secondi del ministero dei Beni Culturali. Saranno loro a dover scegliere quali, delle ventuno città italiane ufficialmente candidate, andranno avanti nella selezione.

L'audizione è stata un esame a tutti gli effetti, anche nella ritualità e nel protocollo che ha seguito. “Ci hanno accolto in uno stanzone con un grande tavolo e un orologio per controllare il tempo” racconta a NewsTown la senatrice Stefania Pezzopane, uno dei membri della delegazione. "Da una parte del tavolo c'erano i commissari, dall'altro noi. Avevamo tempi precisi, tassativi, non era possibile sforare. Nella prima mezz'ora abbiamo fatto un'esposizione corale, a più voci, del progetto di candidatura, illustrandolo in tutte le sue sfaccettature; nella seconda mezz'ora, invece, siamo stati sottoposti alle domande dei commissari. Domande libere, ci hanno chiesto veramente di tutto: dallo stato della ricostruzione al rispetto del cronoprogramma, dai vantaggi che un'eventuale nomina porterebbe alla città a quello che noi pensiamo sia il valore aggiunto del programma di candidatura. Insomma, varie domande, alle quali abbiamo risposto in maniera puntuale e articolata”.

Questi i nomi degli altri delegati che, insieme alla senatrice del Pd, hanno presentato il documento AQ19: Massimo Cialente, Errico Centofanti (coordinatore della candidatura), Piera Degli Esposti, Enrico Di Giuseppantonio (presidente della provincia di Chieti e dell'Unione della province abruzzesi), Fabrizio Magani, della Direzione regionale dei Beni culturali, Sergio Dompé (presidente dell'omonima casa farmaceutica) Pierluigi Properzi (consigliere comunale, docente universitario e vice presidente dell'Istituto nazionale di urbanistica), Carlo Pirozzolo (segretario generale del comune dell'Aquila), Umberto Villante (direttore dell'International School of Space Science e docente di fisica dello spazio presso l'Università dell'Aquila).

“Il primo a parlare è stato il sindaco” afferma la Pezzopane “seguito da Fabrizio Magani, Sergio Dompè, Piera Degli Esposti e Enrico Di Giuseppantonio, dopo il quale ho parlato io. Abbiamo voluto essere in sei perché per noi questa candidatura sta a significare anche la ricomposizione di una collettività intorno a un'idea. A vario titolo, e ciascuno in base alle proprie competenze, abbiamo rappresentato i vari aspetti del progetto: il motivo politico, l'ambizione della città, il tema dei beni culturali, quello della rinascita culturale intesa anche come rilancio della ricerca scientifica e dell'innovazione. Piera Degli Esposti ha parlato dell'importanza che all'Aquila hanno avuto e hanno il teatro, l'arte, la cultura. Di Giuseppantonio ha illustrato le motivazioni per le quali anche il territorio, con le  province e i comuni, sostiene questa candidatura. Nel mio intervento, invece, ho ribadito l'importanza e il valore simbolico che avrebbe per L'Aquila questo appuntamento, che cadrebbe a 10 anni esatti dal terremoto”.

Ora cosa accadrà? E, soprattutto, quanto bisognerà aspettare per sapere L'Aquila avrà passato questa prima scrematura? “E' difficile dire quanto tempo sarà necessario per avere un verdetto” spiega la Pezzopane “Prima dovranno concludersi le audizioni. Ci vorrà ancora qualche giorno, noi eravamo la sesta o settima città ad essere esaminata. Non sappiamo nemmeno quante città entreranno nella cosiddetta short list. In genere gli altri anni erano 5 ma c'è da dire che le città che si candidavano erano molte di meno. Quest'anno c'è stata un'esplosione delle candidature, una cosa che non si era mai vista prima, quindi non sappiamo se si ripeterà quanto accaduto in altre circostanze. La giuria si esprimerà sia sul documento - che doveva essere formulato secondo degli standard ben precisi - che sull'audizione”.

Ultima modifica il Mercoledì, 13 Novembre 2013 18:47

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