Lunedì, 18 Novembre 2013 11:29

'Che Fare': 100mila euro per premiare la cultura

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Uno strumento di ricerca, dibattito e finanziamento dedicato ai nuovi modi di far cultura in Italia. Il 28 ottobre, Doppiozero ha lanciato la seconda edizione di cheFare, il premio che promuove l'innovazione con un contributo di 100mila euro.

cheFare è una piattaforma collaborativa per la mappatura, la votazione e la realizzazione di progetti culturali realizzati da organizzazioni profit e non profit con particolare riguardo alle imprese sociali, alle fondazioni e alle associazioni e organizzazioni culturali, alle start up. cheFare favorisce la creazione e lo sviluppo di reti tra imprese culturali con alto contenuto di innovazione per attivare la costruzione di nuovi modelli economicamente e socialmente sostenibili.

Collaborazione, condivisione, ricerca e racconto sono i principi che guidano questa azione.

Dare vita a questa esperienza vuol dire lanciare un segnale forte. Vuol dire guardare al futuro consci che sono le pratiche quotidiane che possono fare la differenza. Vuol dire sapere che è necessario rapportarsi con empatia nei confronti di chi ci circonda, attivare percorsi di resilienza per superare i problemi e soddisfare i bisogni e soprattutto agire in base a un paradigma nuovo, basato sull'economia tra pari, sul valore condiviso e capillare della cultura. "Con la prima edizione abbiamo imparato che si stanno diffondendo sempre più modi diversi di creare valore", sottolinea la redazione di Doppiozero. "Nel momento in cui le convenzioni che stanno dietro all'economia sono in difficoltà, ecco che gruppi, singoli, imprese e movimenti si attivano per generare e mettere in circolo valore sociale e culturale. Il valore delle buone idee ora si trova anche nel consenso che queste riscuotono nei pubblici produttivi, tra le comunità e i territori. L'industria culturale tradizionale, fondata sul consumo di massa, fatica a interpretare adeguatamente le esigenze e le aspirazioni delle persone e delle comunità nell’accesso alla cultura. Per questo è necessario immaginare nuove formule basate sulla creatività, l’innovazione, la collaborazione. È da questa situazione che nascono pratiche diverse, molteplici, sperimentali, ancora tutte da esplorare. Modi di pensare e agire la cultura che spesso si muovono negli interstizi lasciati incustoditi dagli attori più tradizionali e sono portate avanti da coloro che non hanno paura della tecnologia e capiscono invece - o più semplicemente 'sentono' - che si tratta di un mezzo e non un fine. Un tavolo di lavoro per assemblare collettivamente narrazioni e visioni".

I criteri che i progetti dovranno presentare sono quelli ritenuti centrali per la cultura contemporanea: promozione della collaborazione; ricerca di forme innovative di progettazione, produzione, distribuzione e fruizione della cultura; scalabilità e riproducibilità; sostenibilità economica nel tempo; promozione dell’equità economica; impatto sociale territoriale positivo; impiego di tecnologie e filosofia opensource; capacità di coinvolgere le comunità di riferimento e i destinatari delle proprie proposte attraverso una comunicazione efficace.

La prima fase del bando (28 ottobre – 9 dicembre 2013) consiste nella raccolta dei progetti, che verranno poi selezionati da un team di esperti (10 dicembre 2013 – 14 gennaio 2014). Nella seconda fase (15 gennaio 2014 – 13 marzo 2014) fino a 40 progetti saranno messi on-line per essere votati dal pubblico direttamente sul sito di cheFare (www.che-fare.com). Tutti i partecipanti avranno modo di autonarrarsi attraverso l’uso di una piattaforma per l’informazione partecipativa (Timu). Gli 8 progetti che avranno raggiunto il più alto numero di voti verranno valutati da una giuria (composta da personalità del mondo della cultura: Paola Dubini, Gustavo Pietropolli Charmet, Eliana Di Caro, Christian Raimo, Ivana Pais) che sceglierà il progetto migliore secondo gli scopi e i requisiti del bando. La proclamazione del vincitore avverrà il 3 aprile 2014.

La prima edizione di cheFare che si è svolta lo scorso anno ha richiamato oltre 500 associazioni, fondazioni e start-up di tutta Italia e ha raccolto più di 40.000 voti. Al termine del percorso la giuria ha premiato Lìberos, rete sociale on e off line di scrittori, editori, librai, biblioteche e lettori che produce iniziative culturali sul territorio. "Quello che sta portando avanti Lìberos, vincitore della prima edizione di cheFare, ci ha confermato che 100.000 euro sono un contributo fondamentale per dare la carica alle buone pratiche", sottolinea l'associazione culturale no-profit. "Allo stesso tempo, all'alba di questa seconda edizione abbiamo una certezza ancora più forte: che il premio è anche uno strumento per chiamare fuori dal bosco le creature meravigliose dell'innovazione culturale. Per riunirle attorno al fuoco e farci raccontare le loro storie. Doppiozero è nato anche per questo". "Lanciamo la seconda edizione di cheFare perché una volta sola non sempre basta: ci sono quelli che ne vogliono ancora, quelli che non hanno capito, quelli che non si sono giocati al meglio le loro carte e quelli che al primo giro guardavano da un'altra parte. Perché l'esperienza dello scorso anno ci ha insegnato molte cose: prima di tutto la quantità e qualità di idee e progetti che girano per la penisola, elaborati da chi continua ad avere a cuore il benessere proprio e di chi gli sta attorno. E il benessere senza cultura cos'è? Uno stato di salute medico o un certo livello economico, probabilmente. Ma senza vita nel cuore".

 

Ultima modifica il Lunedì, 18 Novembre 2013 14:49

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