Lunedì, 26 Marzo 2018 21:37

Variante del Cermone, scaduta l'autorizzazione paesaggistica

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Con il bando di gara per l'affidamento dei lavori di realizzazione della contestata 'Variante del Cermone' attualmente sospeso, a seguito dell'inchiesta dei Carabinieri per presunte irregolarità delle procedure autorizzative, la sezione aquilana di 'Italia Nostra' ha inviato una nota all'Anas e alla Regione Abruzzo, nonché agli organi del Ministero dei Beni culturali evidenziando come sia scaduta la validità dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla stessa Regione il 2 agosto 2012.

Potrebbe essere la parola fine sullo sciagurato progetto, almeno si spera. D'altra parte, il Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, all’art. 146, limita a cinque anni il tempo di validità dell’autorizzazione paesaggistica, trascorso il quale "l’esecuzione dei progettati lavori deve essere sottoposta a nuova autorizzazione".

Dunque, in assenza di valida autorizzazione "l’ANAS non può riprendere la gara d’appalto, ora sospesa, tanto più che l’area interessata è soggetta ad alta tutela paesaggistica", sottolinea Italia Nostra. Che aggiunge: "L’auspicio è che la Regione Abruzzo nel nuovo procedimento autorizzativo voglia coinvolgere tutti i portatori di interesse, comprese le Associazioni culturali e ambientaliste. Ciò nel pieno rispetto delle normative vigenti, dal Codice degli appalti alla Convenzione europea del paesaggio, ma anche in recepimento delle finalità e indirizzi della recentissima 'Carta nazionale del paesaggio' pubblicata lo scorso 14 marzo dall’Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio presieduto dall’on.le Ilaria Borletti Buitoni". 

L’opera, secondo Anas, dovrebbe servire a collegare l’anfiteatro e il teatro dell’area archeologica di Amiternum bypassando la statale 80. Il progetto risale all’immediato post terremoto e faceva parte di un elenco di interventi urgenti riguardanti la viabilità locale. Tuttavia, il progetto non è passata attraverso la procedura Via (Valutazione di impatto ambientale, ndr), a differenza della variante del Vetoio, per esempio, ha incassato i pareri non favorevoli del Servizio tutela e valorizzazione del paesaggio della Regione e, in più, ricade su terreni gravati da uso civico, appartenenti alle amministrazioni separate di San Vittorino, per i quali il Comune dell'Aquila non ha mai chiesto il cambio di destinazione d'uso, sebbene le normative vigenti lo prevedessero. Non solo. Stando alle indagini dei Carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale, non sarebbe stato correttamente applicato il procedimento per la verifica preventiva dell'interesse archeologico. 

 

Ultima modifica il Lunedì, 26 Marzo 2018 22:18

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