Sabato 19 maggio, all'Aquila, alle ore 18:30 Sonia Ciuffetelli presenterà nella nuova libreria Lilibet in piazza santa Elisabetta, il suo romanzo dal titolo Un velo sulla memoria.
Dialogherà con l’autrice il giornalista Roberto Ciuffini. Ugo Capezzali leggerà brani tratti dal libro.
Il libro
Un risveglio speciale, quello di Laura, un appartamento sconosciuto, un corto circuito della memoria. Una vita da riprendersi, una vita dimenticata, da cercare tra cassetti, fondi di borse, file di pc, rubriche telefoniche.
E poi i dettagli cinematografici, i primi piani, i piani sequenza, i rumori. “Il gargarismo della caffettiera”, la suoneria di un telefono dal quale escono voci che sembrano ignote. Fantasmi, allucinazioni o pura dimenticanza?
Una volontà corrosiva, una protagonista che non si smarrisce mai del tutto, che affronta, insiste, ragiona tra dettagli e forme fatue che piano piano la raggiungono, la sorprendono. Che si lascia guidare dall'istinto, convinta com'è che non avrà nulla da perdere.
La necessità di una identità da ricostruire attraverso immagini che sembrano uscire dai film che hanno caratterizzato la vita della protagonista in un intreccio tra memoria e ricordo, tra dissolvenze e primi piani, tra vita reale e creatività mentre affiora la personalità di Laura donna e di Laura
artista.
Poi il viaggio, la città, Torino e il fascino della storia e del presente, l'incontro con Pierluca e il colpo di scena di un click della mente, che ora toglie ora regala, nel sano gioco tra rimozione e riscoperta.
Roberto Ranieri, scrittore e critico, ha definito Un velo sulla memoria un romanzo in cui “il rapporto fra amnesia e ricerca del senso, nel libro, scopre un po’ alla volta un contorno etico che sembra alzare l’asticella del simbolico, e trascendere i meccanismi del noir tradizionale verso qualcosa di differente, forse più vicino a un romanzo di formazione. Il dolore di un passato rimosso, il “gomitolo peloso” che preme nella gola della protagonista insinua nel lettore un registro di inesausta tensione, destinata a sciogliersi non per disvelamento indiziario, piuttosto per una parabola di ricreazione interiore. E non a caso l’unica luce in grado di dissolvere le tenebre è affidata, nella seconda parte, all’accensione di un singolare rapporto affettivo, con l’irruzione di un Altro da sé che reca in dote una salutare funzione di “doppio” e un innesco umanamente salutare, per l’attraversamento decisivo di una rimozione più ampia. Un vuoto che mai come oggi, forse, tocca da vicino e drammaticamente il rapporto fra amore e disamore, nella costruzione dell’io e del tu; e che nel romanzo di Ciuffetelli ritrova un “correlativo soggettivo” intrigante, a tratti molto duro e di encomiabile coraggio” (http://www.nonsolocinema.com/un-velo-sulla-memoria-risalita-dalle-tenebre.html).