Martedì, 29 Maggio 2018 14:12

Progetto V.A.L.E, la rassegna musicale dedicata a giovani musicisti emergenti

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Si è conclusa la 12ª edizione della rassegna musicale del progetto V.A.L.E. (Valorizzazione Artisti Locali Emergenti) curata dalla associazione culturale Laboratorio Dietro Le Quinte.

“Quest’edizione” dice Piero Cerolini, presidente dell’associazione, “ha consentito di sperimentare alcune innovazioni. Anzitutto c’è stata l’apertura della selezione a tutto il mondo giovanile e non solo a quello universitario, come era stato nel passato; scelta che ha avvicinato esordienti giovanissimi e che ha fatto sì che l’età media dei ragazzi partecipanti sia stata di circa 20 anni. Tutti i finalisti, inoltre, hanno ricevuto un premio, un buono acquisto per la promozione e crescita artistica. Quest’anno, infine, abbiamo scelto di organizzare il concerto finale nel teatro Nobelperlapace di S. Demetrio Ne’ Vestini per coinvolgere musicisti provenienti da tutto il comprensorio aquilano”.

“Il successo della serata”, continua il presidente Cerolini, “è stato determinato dalla grinta e dalla originalità dei tre partecipanti al concerto: gli Shades (primi classificati) hanno avuto il favore della giuria grazie ai loro arrangiamenti raffinati e coinvolgenti.  Maria Pucci (seconda classificata) ha catalizzato la attenzione del pubblico con la sua voce vibrante e le canzoni composte in italiano. Lithium Quartet (terzi classificati) i cui ritmi ,per potenzialità e simpatia, lasciano prevedere un futuro davvero interessante”.

Il prossimo progetto dell’associazione, ha annunciato Cerolini, si intitola “L’Aquila che V.A.L.E.” e prevede il recupero di contributi audiovisivi con approfondimenti sui percorsi intrapresi da alcuni dei circa 200 musicisti partecipanti alle varie edizioni.

“Il progetto L’Aquila che V.A.L.E.”, precisa Cerolini “è anche la memoria di locali, strade, eventi, punti di aggregazione che non esistono più, insieme alla narrazione della ricostruzione, con le immagini e le testimonianze delle difficoltà vissute negli anni immediatamente successivi al sisma. Un racconto lontano dalla malinconia, ma positivo  che scaturisce dallo sguardo di chi ha vissuto la città, come fruitore di iniziative di rilevanza nazionale all’Aquila, ma soprattutto come organizzatore di tante iniziative “minori” in luoghi spesso precari o non autorizzati, ma testimonianza dell’energia e della fiducia con cui i giovani locali hanno avuto la capacità di reagire, nel decennio più difficile, alla possibile disgregazione sociale. Un’opera multimediale che sarà completata per la  primavera 2019 (decennale del terremoto) e presentata in occasione della tredicesima edizione della Rassegna Musicale”.

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