Martedì, 19 Giugno 2018 13:13

L'Aquila per la vita, ecco i primi importanti risultati del progetto d'aiuto psicologico ai malati oncologici

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73 pazienti seguiti dal 1° febbraio scorso, soprattutto donne, “forse per una maggiore propensione a chiedere aiuto”, 288 colloqui con pazienti oncologici, e pure di altri reparti – dalla rianimazione alle chirurgie, in particolare – e con i loro familiari, in ambulatorio e in corsia; ‘pronto intervento’ ospedaliero, per supportare i malati nell’affrontare le varie terapie.

In poche righe, che non bastano certo a raccontare l’importanza di un progetto che, non a caso, porta il nome del compianto Mauro Zaffiri, il senso del ‘Pronto soccorso psicologico’ avviato all'ospedale San Salvatore dalla onlus ‘L’Aquila per la vita’ che, a fine settembre 2017, ha sottoscritto un protocollo d'intesa con l'Azienda sanitaria locale.

A dare i ‘numeri, gli psicologi Cristina Crosti e Paolo Mastrogregori, selezionati a valle di bando pubblico “feroce” che ha messo a disposizione dei pazienti le migliori competenze possibili. “Trattandosi di un progetto realizzato da una associazione privata, con soldi privati – ha tenuto a sottolineare Giorgio Paravano, presidente della onlus – avremmo potuto anche non istruire una selezione pubblica, ma abbiamo voluto garantire il supporto più adeguato ai pazienti oncologici e, come detto, non soltanto a loro”.

L’iniziativa è stata finanziata da ‘L’Aquila per la vita’ con un contributo di 44mila euro e, “considerata la straordinaria riuscita del progetto – ha aggiunto Paravano – stiamo pensando di andare oltre la scadenza che avevamo immaginato, proseguendo questa nostra attività”.

Con Paravano, attorno al tavolo della sala ‘Dal Brollo’ dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, il coordinatore del progetto Paolo Aloisi, il manager della Asl Rinaldo Tordera e il sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi che ha inteso ribadire l’importanza delle iniziative portate avanti, in questi anni, da ‘L’Aquila per la vita’: “Il sostegno alla onlus nasce da una esperienza personale che, col tempo, è diventata consapevolezza istituzionale”, ha spiegato il primo cittadino; “le loro attività si sono rivelate importanti non soltanto dal punto di vista umanitario, in molti casi i familiari dei pazienti oncologici hanno visto restituirsi la dignità, ma anche economico, se pensiamo che la de-ospedalizzazione di alcuni servizi permette al sistema sanitario di funzionare meglio. In questo senso, ‘L’Aquila per la vita’ ha aperto una frontiera – quella della codificazione delle cure domiciliari – tutta ancora da esplorare; ed è un’eccellenza della città, di cui andare fieri”.

Tornando al progetto del ‘Pronto soccorso psicologico’, altra iniziativa assolutamente innovativa per la sanità abruzzese, il coordinatore Paolo Aloisi ha rivendicato come “i primi risultati ottenuti, dopo 4 mesi di lavoro, siano di qualità, assolutamente prestigiosi. Emerge un dato fondamentale: gli interventi non hanno interessato soltanto le famiglie ma anche e soprattutto i familiari, di pazienti oncologici e di altri reparti, e persino alcuni dipendenti dell’azienda sanitaria che hanno chiesto aiuto per portare avanti un lavoro che, molto spesso, presenta criticità importanti dal punto di vista psicologico”. Per questi motivi, “stiamo pensando di selezionare un terzo psicologo – ha svelato Aloisi – se la Asl vorrà supportarci in questo sforzo”.

Il manager dell’azienda, Rinaldo Tordera, ringraziando i due psicologi per il lavoro svolto, “la vostra attività – ha riconosciuto – è stata osservata, apprezzata, e ci si è resi conto che mancava”, ha confermato l’impegno a sostenere le attività della onlus, in particolare per fare in modo che possa rinascere il servizio di assistenza domiciliare: sono a vostra disposizione, e possiamo darci come obiettivo la fine dell’anno”, le parole di Tordera. Che ha aggiunto, rivolto a Paravano: “Mi piacerebbe inventaste qualcosa per operare a livello aziendale, sull’intera provincia e non soltanto a L’Aquila; nel ribadire che il progetto di ‘Pronto Soccorso psicologico’ è stato completamente a carico dell’associazione, non è stato messo neanche un euro di fondi pubblici, per l’assistenza domiciliare sono intenzionato a trovare fondi nel bilancio aziendale, considerando l’attività straordinariamente importante per i nostri pazienti”.

Ultima modifica il Mercoledì, 20 Giugno 2018 10:37

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