Sabato 21 dicembre, alle ore 18 nella splendida cornice del Palazzetto dei Nobili, Antonio Porto presenterà il suo libro: 'Una montagna di borghi'. Parteciperanno l'assessore ai turismi del Comune dell'Aquila, Lelio De Santis, il presidente della 'Fondazione Carispaq', Marco Fanfani, e Alberto Bazzucchi del Cresa. Coordina Angela Ciano.
L'autore ci racconta qualcosa di più di questo nuovo lavoro.
I borghi che si trovano alle pendici della catena del Gran Sasso d’Italia si contraddistinguono per una serie di caratteri comuni: la maggior parte sono sorti a seguito dell’incastellamento e hanno prodotto la loro ricchezza grazie all’allevamento degli ovini, alla pratica delle transumanza e, in alcune enclave, alla produzione dello zafferano. Sono inoltre allineati lungo l’asse montano che ha fornito le risorse per la pastorizia e che oggi costituisce una forte attrazione turistica, sono collegati da un asse viario che li percorre e hanno subito una forte emigrazione a seguito della crisi dell’allevamento. Tutti hanno un ecosistema abbastanza ben conservato e rientrano nella area del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga.
Oltre ai caratteri comuni, ci sono diversità storico-architettoniche, economiche, singolarità antropiche, linguistiche e demografiche, che contribuiscono ad arricchire ed a rendere interessante e variegato l’areale. La Facoltà di Scienze dell’Università dell’Aquila ha reso noto uno studio dal quale emerge che sui prati del nostro territorio,in un metro quadrato, sono presenti 120 piante aromatiche diverse; esso, inoltre, è l’habitat naturale delle aquile, dei camosci, dei cervi, delle poiane, dei lupi, dell’orso, della fauna ittica, una biodiversità che, grazie all’area protetta, è salvaguardata e valorizzata, al fine di renderla vieppiù appetibile per il turismo. Anche la Conferenza di Caracas del 1992, infatti, oltre a ribadire il concetto di conservazione della biodiversità e dello sviluppo sostenibile nelle aree protette, ha introdotto il concetto di protezione sostenibile in relazione ai vantaggi economici ed ecologici diretti ed indiretti che procura, soprattutto nel settore turistico.
Far conoscere il territorio e contribuire a valorizzare le risorse ambientali, storico-architettoniche e socio-economiche dei borghi pedemontani del Gran Sasso, nonché stimolare la tutela dell’ambiente, è uno dei fini che si propone la guida. Altrettanto importante è dimostrare che l’iniziativa privata, nonostante le responsabilità politiche che hanno penalizzato il turismo, ha realizzato un’armatura turistica locale che ora va messa a sistema, sostenuta, integrata, coordinata e valorizzata. Infatti avere un patrimonio ambientale, storico architettonico e una ricchezza in termini di servizi turistici non è sufficiente in quanto occorre renderli economicamente produttivi.
Il turismo rappresenta sicuramente una leva politica importante per rivitalizzare le aree interne della provincia dell’Aquila. Questo studio vuole essere anche di stimolo affinché gli Enti Locali, con la collaborazione del mondo civico, imprenditoriale e del Parco Nazionale, diano vita ad un processo di valorizzazione delle risorse di cui l’area è ricca. Occorre un’azione coordinata di politiche fiscali e finanziarie ed è necessario sviluppare una strategia volta a porre in essere incentivi capaci di aumentare il flusso turistico con la realizzazione di infrastrutture, soprattutto immateriali (connettività), di sostegno ai servizi (agriturismo, B&B, albergo diffuso,affitta camere, assistenza, commercio) e ai prodotti di nicchia (agricoltura biologica,tartufo, zafferano, fagioli, lenticchie, cicerchia, miele, pecorino, mozzarelle,salumi,vino ed olio).
Per dare un contributo alla realizzazione di tali politiche, la guida individua nei gestori dei servizi gli attori del sistema e offre agli Enti locali la mappa dei servizi al fine di realizzare una rete turistica. E’ necessario, infatti, creare un sistema inter-comunale condiviso in grado di indicare la disponibilità dei servizi collegati perché il territorio si presenti come un unico articolato sistema in grado di aumentare le diversità tipologiche dei propri visitatori (multi-target) ed i periodi in cui essi fruiscono del territorio (multi stagionalità). Occorre, inoltre:
- puntare su un turismo di nicchia capace di attrarre individui alla ricerca di elevati standard di accoglienza, attenti alla tipicità del territorio e dei suoi prodotti e con una discreta capacità di spesa. La creazione di una rete storico-architettonico-archeologica (eco museo del territorio) evidenzierebbe e metterebbe a sistema le peculiarità del patrimonio culturale locale;
- attuare una calendarizzazione coordinata delle manifestazioni e degli eventi culturali. Ciò eviterebbe inutili competizioni tra eventi simili e simultanei e favorirebbe l’aumento del periodo di permanenza dei visitatori e la destagionalizzazione dei flussi turistici;
- realizzare la mappatura degli attuali circuiti turistici (turismo escursionistico, fotografico, artistico-culturale, eno-gastronomico).
Lo scopo è di favorire il processo d’ideazione di alternativi tematismi turistici e di possibili pacchetti integrati in grado di aumentare la permanenza dei visitatori e distribuire la capacità di spesa degli stessi su più attori economici locali. Allo scopo di incrementare il numero delle permanenze, la guida offre indirizzi di alberghi, ristoranti e servizi utili per il turista. Indica inoltre come l’itinerario che attraversa i comuni possa essere percorso in macchina, in autobus, a piedi, in bicicletta, a cavallo (esiste una ippovia che attraversa l’itero territorio) o combinando l’uso di questi mezzi.
La visibilità e la visitabilità delle risorse locali richiedono uno sforzo per il comune coordinamento operativo tra i soggetti responsabili del turismo, dell’ambiente,dell’urbanistica, dei servizi e del comparto produttivo per implementare azioni sinergiche. E’ compito della politica individuare strumenti idonei che consentano la ripresa delle aree interne deboli attraverso l’indicazione di modelli di sviluppo che vedano nell’ambiente, nella storia e nella cultura il meccanismo propulsore per attivare processi economici. Il corretto recupero e utilizzo del patrimonio edilizio storicizzato e del paesaggio agrario costruito costituisce il mezzo per mantenere l’integrità dei centri storici, dell’ambiente e la tenuta dei modelli organizzativi dei borghi.
La guida vuole stimolare un turismo inteso come esplorazione degli ambienti sociali, culturali, naturali, gastronomici, sportivi. Per rispondere a questa domanda turistica occorre un’offerta complessiva del territorio che metta a disposizione tutte le risorse per offrire un’ampia possibilità di scelta. Queste finalità si raggiungono anche con la diffusione di una cultura amministrativa ed imprenditoriale consapevole della rilevanza dei fattori qualitativi dell’offerta e della necessità che vi sia una sostenibile e buona accessibilità del territorio e dei luoghi.
Una buona pratica, sperimentata in regioni vicine, è stata la realizzazione di un “vaucher unico” del territorio. Il viaggiatore acquista un vaucher che può spendere all’interno della valle in qualunque B&B, agriturismo, albergo diffuso, hotel, ristorante. Questa soluzione consente di incrementare la concorrenza tra i vari gestori di servizi, riducendo i costi, diversificando e migliorando la qualità dell’offerta. Consente agli imprenditori, inoltre, di diversificare l’offerta, di valorizzare i prodotti tipici locali, le emergenze storico-architettoniche, le sagre, le feste, le fiere, influenzando così le scelte dei visitatori. Nel medio e nel lungo periodo questa politica commerciale è in grado di costruire un sistema turistico in grado di reggere la concorrenza con altri e di sperimentare innovazioni nei modelli organizzativi, contribuendo a migliorare la vita non solo per i turisti, ma soprattutto per i residenti, concorrendo anche a frenare il decremento demografico.
Il turismo rappresenta una risorsa ancora non abbastanza esplorata e pertanto da valorizzare con metodi e procedure aziendalistiche, cioè va organizzato al fine di operare una trasformazione da settore potenziale a settore capace di svolgere una funzione socio-economca e di riequilibrio territoriale in Abruzzo. Il sottoscritto ha già realizzato una prima guida “Un Fiume di Borghi, l’Aterno”, progettando un sistema di 27 Comuni allineati lungo l’asse fluviale; con questa si mettono a sistema altri 17 Comuni posti sulle pendici della catena. Si può creare così un circuito di 44 Comuni capace di attrarre un flusso turistico costituito da viaggiatori con interessi e potenzialità economiche distinte. Il sistema abbraccia tutta la conca aquilana, ricucendo e ricomponendo parti di una zona, la città territorio dell’Aquila, solo parzialmente omogenea al fine di creare un sistema con potenzialità attrattive. La globalizzazione e la rete consentono di raggiungere un numero illimitato di turisti potenziali, pertanto sarebbe estremamente utile pubblicare sul web le due guide utilizzando una APP su una piattaforma di facile accesso.
E’ fuor di dubbio che tali potenzialità siano tanto più forti quanto più esteso il sistema, quanto maggiore e diversificata è la massa critica delle risorse messe in campo, quanto più è razionale, accurata e pianificata l’implementazione delle risorse turistiche disponibili.
di Antonio Porto