La fontana di piazzetta Nove Martiri, con la sua storica statua danneggiata dal terremoto prima e soggetta ad atti vandalici nel 2013, torneranno presto al loro posto completamente restaurate.
Il progetto è del Rotary Club L’Aquila che ha guidato una cordata che vede sostenitori dell’iniziativa anche i club Rotary di Lincelles e di Mariemont e la ditta Gavioli che hanno contribuito al finanziamento delle opere. “Sarà possibile entro settembre rivedere la fontana e la statua nella loro originaria bellezza grazie alla ditta Gavioli che ha cominciato proprio in questi giorni la sua preziosa opera di restauro” afferma la dottoressa Rossella Iannarelli, Presidente del Rotary Club L’Aquila. “Il nostro club ha adottato il progetto per restaurare e ridonare alla nostra comunità, il prossimo 23 settembre, in occasione dell’anniversario dell’’uccisione dei nove martiri aquilani, uno dei luoghi simbolo della città”.
Ma c’è di più.
La ditta Gavioli aderendo alla proposta della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell'Aquila, nella figura dell’architetto Antonio Di Stefano e della storica d'arte Letizia Tasso, consentirà di aprire alla osservazione partecipe della popolazione le fasi del delicato restauro della statua fino al completamento dell’opera che avverrà in uno spazio in via Simonetto messo generosamente a disposizione dalla famiglia Floris. Insomma, una sorta di laboratorio aperto a tutti gli interessati che potranno seguire non solo il restauro della fontana ma anche il lavoro sulla statua.
Infatti la scultura bronzea, detta “la montanina”, opera del famoso scultore Nicola D’Antino, autore anche di altre statue presenti in città tra cui quella della Fontana Luminosa, presenta una disomogeneità superficiale dovuta ad accumuli compatti di depositi uniti alla presenza di zone ossidate. Al fine di conservare la cromia originale, il primo intervento di restauro consiste nell'asportare lo strato periferico, alterato e decoeso, utilizzando puntualmente sistemi meccanici quali micro frese e bisturi. In seguito il metallo verrà pulito con acqua demineralizzata e detergenti tensioattivi. Il trattamento anticorrosivo verrà eseguito con bentriazolo diluito. Infine, mediante una reintegrazione cromatica, ove necessario, si andrà ad effettuare una riequilibratura della patina. La protezione superficiale sarà realizzata con cera sintetica microcristallina lucidata a panno. Sarà infine ripristinato il sistema di adduzione dell'acqua interno alla scultura.
La “montanina”, raffigurante una giovane donna che porta un bacino dal quale fuoriesce l’acqua, sarà poi ricollocata al centro della fontana su un piedistallo.
La statua dello scultore Nicola D’Antino, costruita nel 1929 è ubicata nella piazza che ricorda l’eccidio dei nove giovani da parte dei nazisti avvenuto il 23 settembre del 1943. Questo drammatico evento fu tenuto nascosto e solo il 14 giugno del 44 furono ritrovati i resti dei poveri giovani e subito dopo il 18 giugno la piazza cambiò nome. Il nome precedente ricordava il 28 ottobre, ricorrenza della marcia su Roma del 1922. Non e’ quindi un caso che si sia voluto intestare quella piazza a giovani eroi che avevano cercato di contrastare la presenza tedesca a L’Aquila.
Molti si sono domandati l’origine del nome: “La Montanina”. Una delle ipotesi è quella “romantica” e fa risalire tale appellativo ad un componimento poetico di Dante: la cosiddetta “canzone montanina“che ricorda un amore di Dante che nasce per una donna incontrata fra gente montanara del Casentino lungo l’Arno. La familiarità degli aquilani per questa figura semplice e sinuosa è molto diffusa e il piacere di rivederla nella sua bellezza dopo almeno 5 anni di custodia presso il castello dell'Aquila è molto forte.