Apertura della Perdonanza 724 falcidiata dal maltempo.
Il nubifragio che s'è abbattuto sulla città nel tardo pomeriggio ha costretto il Comitato organizzatore agli straordinari per fare in modo che la cerimonia d'inaugurazione non fosse rinviata. Così è andata, sebbene sia stato necessario un piccolo cambio di programma: dunque, l'evento è stato aperto dai saluti delle autorità, poco dopo le 22:30; il primo a parlare è stato il Cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita dell'Aquila. A seguire, il presidente della Provincia Angelo Caruso e il sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi.
Subito dopo, l'arrivo della Fiaccola del Fuoco del Morrone, 'scortata' per l'ultimo tratto dalla famiglia Iacobucci - Marzio con i figli Marco e Massimo e la moglie Lucilla Giordani - con la quale il primo cittadino, alle 23:08, ha acceso il tripode della pace sul palco del 'Teatro del Perdono' e non sulla torre della basilica di Collemaggio, come previsto inizialmente.
E' stata dichiarata aperta, così, la Perdonanza Celestiniana, col primo evento: il concerto dell'Orchestra sinfonica abruzzese e dell'Orchestra del Conservatorio Casella, dirette da Leonardo De Amicis (direttore artistico dell'intero evento) e accompagnate dalle corali aquilane. Sul palco, tra gli altri, Red Canzian, Riccardo Cocciante, Giò Di Tonno, Ted Neely, Maurizio Trippitelli, Suor Cristina, Pierluigi Ruggero, Beatrice Coltella, Vittoriana De Amicis, Lorenzo Grante. Voce narante di Flavio Insinna.
A condurre la serata, la presentatrice tv Lorena Bianchetti.
Nonostante il clima rigido e umido, nient'affatto estivo, gli aquilani sono giunti numerosi sul prato di Collemaggio restituendo un magnifico colpo d'occhio.
La diretta di laQtv
Il discorso di Biondi
Carissime aquilani e carissimi aquilani, autorità civili, militari e religiose, gentili ospiti della nostra splendida città,
l'emozione e il privilegio di accogliere il fuoco del Morrone sono, se possibile, ancora maggiori di quelli provati lo scorso anno, quando da poche settimane ero stato investito dell'onore, ancor prima che dell'onere, di indossare la fascia tricolore dell'Aquila. Il mio cuore, come quello di ognuno di voi, è inondato dalla felicità e la suggestione che solo la ritrovata Basilica di Collemaggio può infondere in chi la ammira, la respira, la vive. Per questo, dopo l'inaugurazione del 20 dicembre scorso, ci è sembrato opportuno aprire le celebrazioni della 724esima edizione della Perdonanza celestiniana in un luogo così identitario e unificante per la nostra comunità.
Lo dovevamo a questa terra.
Il primo giubileo della storia è un patrimonio non di questa o di quella parte, ma è un regalo che papa Celestino V ha lasciato all'intera umanità. Vogliamo accendere qui, dove fu eletto al soglio pontificio, il fuoco del perdono che nei giorni scorsi ha illuminato i luoghi toccati dal cammino di Pietro Angelerio dal Morrone verso L'Aquila, riscaldando il cuore delle persone con il suo messaggio di fratellanza e di speranza nel futuro. Messaggio da oltre sette secoli impresso nella Bolla del Perdono, che lo scorso anno fu restituita alla città dopo una mirabile opera di recupero e restauro, e che quest'anno, dopo l'apertura della porta santa, il 28 agosto, sarà esposta all'interno della Basilica di Collemaggio al fianco della reliquia di San Pietro Celestino V.
In questo modo tutti coloro che attraverseranno la Porta Santa, che sarà aperta dal cardinale Joao Braz de Aviz - prefetto della congregazione vaticana per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica - potranno contemplare la grandezza del Papa del perdono e la maestosità del suo messaggio pace e fratellanza tra i popoli.
Oggi come 724 anni fa i cuori di ognuno tutti dovrebbero seguire quell'insegnamento come una stella polare nel deserto culturale e spirituale in cui prevalgono le divisioni, il rancore, il livore e l'invidia verso il prossimo.
"Quando ci si trova in disaccordo su qualche punto, e quando l'uno non riconosca che l'altro parli bene e con chiarezza, ci si infuria, e ciascuno pensa che l'altro parli per invidia nei propri confronti, facendo a gara per avere la meglio e rinunciando alla ricerca sull'argomento proposto nella discussione" affermava Socrate. Ritrovare la concordia e l'unità deve essere lo stimolo per recuperare fiducia nel futuro. Il nostro paese, le nostre famiglie e, soprattutto, i nostri figli ne hanno bisogno. I loro sguardi, le loro mani che stringono le nostre nei momenti di smarrimento e difficoltà, i loro abbracci meritano sicurezza e conforto che dobbiamo sforzarci di garantire ancora di più quanto non accada già. Abbiamo l'obbligo morale di costruire una società migliore di quella che ci hanno lasciato in eredità i nostri genitori.
È a loro, alle nostre figlie e ai nostri figli, che bisogna guardare con amore e attenzione durante il cammino che ci sta portando a grandi passi verso uno tra i più importanti appuntamenti della nostra storia. Nel 2019 ricorreranno 725 anni dall'emissione della bolla papale e saranno trascorsi dieci anni dalla notte che in quel 6 aprile ha mutato inevitabilmente le nostre esistenze. Una data che non può e non dovrà essere solamente una giusta e degna occasione per elaborare un lutto profondo e doloroso, ma dovrà rappresentare il momento di riflessione per capire cosa è accaduto in questi due lustri, quale eredità ci hanno lasciato, quali insegnamenti e quali indicazioni seguire nel viaggio che dovremo proseguire l'uno al fianco dell'altro.
È proprio all'unità di un popolo che ci si aggrappa di fronte a tragedie che colpiscono noi o i nostri fratelli, come accaduto qualche giorno fa a Genova o in Calabria nel parco del Pollino, ed a loro e ai loro familiari rivolgiamo più di un pensiero di vicinanza e una preghiera in una serata di festa come quella che stiamo vivendo.
Permettetemi, in conclusione, di rivolgere un ringraziamento a tutti voi, che oggi avete scelto di condividere con tutti noi questa cerimonia, alle forze dell'ordine, ai volontari e a quanti stanno operando per garantire la sicurezza di questa cerimonia, diversa dalle altre in passato. Agli operai, ai tecnici, ai dirigenti, funzionari del Comune dell'Aquila che hanno lavorato senza sosta per preparare al meglio un appuntamento tanto importante e sentito, alle istituzioni, al movimento celestiniano, ai tedofori della fiaccola del Morrone, al Comitato Perdonanza tutto, dal direttore artistico ai singoli componenti, che con passione e impagabile dedizione hanno dedicato il loro tempo, la loro quotidianità alla predisposizione di un cartellone di appuntamenti di altissimo livello e profilo, sotto ogni punto di vista.
Con l'accensione del tripode rinnoviamo un rito e lo spirito di un messaggio tanto antico quanto moderno e rivoluzionario. Che la pace e lo spirito di fraternità che in questa settimana saranno ancora più intensi vi accompagnino ogni singolo giorno dell'anno.
Buona Perdonanza a tutti.
La seconda giornata della Perdonanza Celestiniana
Venerdì 24 agosto, per la seconda giornata di Perdonanza, andrà in scena "Jesus Christ Superstar", con appuntamento alle 21:30 in Piazza Duomo. Quarantacinque anni fa l'opera segnò un punto fondamentale nella storia del cinema e da oltre venti anni è nell'olimpo del teatro musicale. "E' la storia di un mito che travolge con la sua passione gli spettatori di tutte le età, un uomo-simbolo che fa della spiritualità la propria bandiera rivoluzionaria, un personaggio unico nella storia di questo genere culturale".
Il celebre lavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice non subisce i segni del tempo, anzi raccoglie entusiasmo sempre maggiore anche grazie al protagonista, il famosissimo attore americano Ted Neeley, che ha interpretato Gesù nel film originale del 1973. Lo spettacolo, in inglese, con la travolgente orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello, vedrà in scena un cast di incredibile talento: oltre a Neeley, il brasiliano Nick Maia (Giuda), Paride Acacia (Hannas), Simona Distefano (Maria Maddalena), Andrea Di Persio (Pilato), Giorgio Adamo (Simone), Francesco Mastroianni (Caifa), Mattia Braghero (Pietro), Salvador Axel Torrisi (Erode), il grande ensemble di acrobati, trampolieri, mangiafuoco e ballerini coreografati da Roberto Croce, con le scenografie di Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona.
Per assistere allo spettacolo, è necessaria la prenotazione on line attraverso il sito ufficiale www.perdonanza-celestiniana.it; le prenotazioni possono essere effettuate anche presso l'InfoPoint di piazza Battaglione degli Alpini che, fino al 29 agosto, sarà aperto dalle 9 alle 20.
Intanto, stamane alle 10.30, a Palazzo Fibbioni (Sala Rivera), si svolgerà la tavola rotonda "Giustizia, misericordia e riconciliazione. Giustizia e perdono: una coesistenza possibile?", a cura dell'Associazione "Scoppito senza confini"; alle 16.30, ad Assergi (Hotel Cristallo), "San Giovanni Paolo II Papa e il Gran Sasso: ricordi e aneddoti dei protagonisti", presentazione della Marcia del Perdono a cura del Centro Turistico del Gran Sasso d'Italia.
Alle 17 invece, al Palazzetto dei Nobili, verrà presentato il volume "Inchiesta sullo Stemma dell'Aquila", un lavoro giornalistico di Silvio Graziosi (il libro è edito da Portofranco editore): interverranno Raffaele Colapietra, Errico Centofanti e Fabio Valerio Maiorano. Il coordinamento è affidato a Walter Capezzali. Sarà presente l'autore, che concluderà l'incontro.
Alle 18, al Convento S. Amico, concerto scenico "Gocce di perdono uniscono i popoli", a cura di Concentus Serafino Aquilano.
Alle 18.30 infine, al Parco del Sole, il concerto della Fanfara dei Carabinieri, il primo evento organizzato nell'auditorium pensato dall'artista Beverly Pepper.