Ed ora, la vicenda di 'Murata Gigotti' rischia di trasformarsi in un brutto 'grattacapo' per l'amministrazione guidata da Pierluigi Biondi.
In questi giorni, si è molto discusso della decisione assunta dalla giunta di disdire il contratto d'affitto - risalente al 2008 e poi rinnovato, per altri sei anni, nel 2014 - stipulato dal Comune dell'Aquila con i proprietari del casale. Il provvedimento, motivato dalla volontà di "razionalizzare i fitti passivi in un'ottica di contenimento della spesa pubblica", è piombato infatti come un fulmine a ciel sereno sulla Pro Loco che, dal 2009, raggruppa dentro la Murata associazionismo di carattere sociale, ricreativo, sportivo e culturale.
Per l'affitto del casale - attiguo al quale c'è l'omonimo parco urbano di circa 8 ettari, con vincolo paesistico e monumentale - acquistato dal Comune dell'Aquila dopo il terremoto per poco meno di un milione di euro con i fondi della così detta 'Legge Mancia', l'Ente versa ai proprietari 3mila e 400 euro al mese, ai quali vanno sommate anche le utenze, sempre a carico delle casse comunali. I locali sono affidati alla Pro Loco che, per sua parte, si occupa della manutenzione del Parco, con mezzi e attrezzi propri, dando vita alle diverse attività sociali.
Con la delibera approvata il 27 luglio scorso, la giunta si è impegnata ad assegnare alla Pro Loco e al Centro anziani che nel casale ha trovato sede (hanno sei mesi per impacchettare tutto e andarsene) un appartamento del progetto Case oppure un Map. Un'offerta che le due associazioni giudicano però irricevibile: "Significherebbe ghettizzarci e snaturarci. Oltre al fatto che per il numero di attività che svolgiamo e per tutti i servizi che offriamo (nell'edificio è ospitata anche una biblioteca con 9mila volumi, frutto per lo più di donazioni private, ndr) gli spazi di un alloggio Case o di un map sarebbero assolutamente insufficiente", hanno spiegato.
Ebbene, sul punto il capogruppo del 'Passo Possibile' Paolo Romano e il consigliere Antonio Nardantonio hanno depositato una interrogazione, con risposta scritta e orale in aula, che 'rischia' di mettere in serio imbarazzo l'esecutivo; d'altra parte, la vicenda ha assunto connotati anche politici: il provvedimento, piuttosto frettoloso, sarebbe stato 'dettato' dal presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari, oltre 700 preferenze alle recenti elezioni amministrative, da tempo in 'guerra' con la Pro Loco e pronto, stando ai ben informati, a tentare la corsa alle regionali.
Romano e Nardantonio, premettendo che la destinazione dell’immobile ha un preminente interesse pubblico, centro d'aggregazione e punto di riferimento per la comunità - ed è stato riconosciuto negli anni dall’Amministrazione comunale con diversi atti deliberativi e determinativi - e sottolineando come a seguito del sisma del 2009 e di quello del 2016 la Pro Loco di Coppito, attraverso il proprio Gruppo di Protezione Civile, abbia allestito e gestito il campo di accoglienza nel casale e nel parco, realizzando a proprie spese i sottoservizi permanenti della tendopoli, hanno inteso interrogare Pierluigi Biondi e Guido Quintino Liris a fornire le seguenti spiegazioni:
- Quali siano le motivazioni del recesso e quali sono quelle contenute nel contratto stipulato nel 2008 dall’Amministrazione comunale;
- Le motivazioni che portano ad affrontare il problema fitti passivi partendo proprio dal parco di Murata Gigotti e non dagli uffici comunali, vero problema del Comune dell’Aquila;
- Se vi sia un piano di razionalizzazione delle spese di funzionamento dell’Ente comunale afferente al Dup 2018/2020;
- Se vi sia stato un avvio del procedimento volto ad ascoltare le parti prima di approvare un atto esecutivo di questo tenore;
- Se prima della delibera di Giunta n.332 del 27.07.2018 sia stata fatta un’analisi delle disponibilità del Progetto Case e Map della zona di Coppito;
- Se si sia a conoscenza dei reali bisogni della Proloco di Coppito e del Centro Sociale per Anziani, prima di un eventuale spostamento nel Progetto Case e Map;
- Se sia stato chiesto specifico parere, sulla delibera di Giunta 332 del 27.07.2018 al Consiglio Territoriale di Partecipazione n. V, come da Regolamento di cui alla Delibera di Consiglio n. 27 del 16.03.2015;
- Se si sia a conoscenza dei fatti esternati, a mezzo stampa, dal Presidente del Consiglio Territoriale di Partecipazione n. V Giuseppe Romano a proposito di gravi inadempienze e importanti violazioni che hanno leso l’immagine del Comune dell’Aquila e sperperato i fondi dei contribuenti;
- Se nelle more della delibera di Giunta Comunale n.332/2018 sia prevista la risoluzione della convenzione tra Comune dell’Aquila e Proloco di Coppito in merito alla gestione dell’area di accoglienza di Murata Gigotti;
- Se tale intervento rientri in una valorizzazione diversa del parco di Murata di Gigotti;
- Lo stato dell’arte dell’edificio, adibito ad asilo nido, denominato Ape Tau.
Domande che arrivano a valle di una serie di considerazioni che i consiglieri comunali del 'Passo Possibile' hanno messo nero su bianco.
Innanzitutto, sebbene in delibera si parli di "contenimento della spesa pubblica", in realtà l'amministrazione comunale non ha approvato alcun piano di razionalizzazione, "né si rintraccia alcuna programmazione di razionalizzazione all'interno del Documento Unico di programmazione 2018/2020"; anzi, l'ultimo piano fa riferimento alla precedente Giunta Cialente, porta la data del 24 marzo 2017, e tratta soltanto delle spese per fitti passivi degli uffici comunali di via Roma e via Rocco Carabba.
Non solo. E' stato proprio l'Ente, con deliberazione di Consiglio comunale del marzo 2015, tutt'ora vigente, ad individuare il Casale, che si intende dismettere, come sede del Consiglio territoriale di Partecipazione che afferisce ai territori di Coppito, Pettino, San Vittorino e Cansatessa.
E ancora, questione ben più spinosa: il Comune dell'Aquila, con deliberazione Dirigenziale del Settore Ricostruzione Pubblica n. 1184 del 7/8/2015, tutt'ora vigente, ha convenzionato 17 organizzazioni di Protezione Civile, dotate di idonei mezzi e personale: tra queste, figura anche la Pro Loco di Coppito. Due mesi dopo, all'organizzazione è stata affidata la gestione dell'area di accoglienza comunale di 'Murata Gigotti' e, con lo stesso provvedimento, l'area di attesa, identificata dal Piano di Emergenza comunale proprio nel parco. Che cosa accadrebbe in caso d'emergenza se il Comune dovesse davvero rompere il contratto d'affitto del Casale, lasciando alla Pro Loco un alloggio del progetto Case? E dove l'organizzazione, convenzionata con l'Ente, dovrebbe ricoverare i mezzi idonei?
Tra l'altro, la Giunta Biondi ha approvato a luglio scorso un nuovo schema di convenzione per far fronte agli eventi organizzati in occasione della Perdonanza e della Maratona Jazz; nel provvedimento viene chiarito che nel nuovo schema non sono disciplinati i rapporti per la gestione delle aree di accoglienza e per l’adozione delle aree di attesa, che saranno successivamente definite con nuovo e successivo atto. Per il momento, dunque, rimangono validi gli accordi precedentemente convenzionati tra le Organizzazioni di Volontariato e il Comune del’Aquila. E tra gli, anche quello sottoscritto con la Pro Loco di Coppito per 'Murata Gigotti'.
Infine, le motivazioni del recesso dovrebbero essere rintracciabili all’interno del contratto di locazione stipulato dal Comune dell’Aquila e delle stesse, chiariscono Romano e Nardantonio, non vi è traccia nella discussa delibera di Giunta.
Al di là delle ragioni che hanno spinto la Giunta ad assumere una decisione così drastica - alcuni potrebbero condividerle, altri contestarle - la sensazione è che la delibera, approvata un poco a 'sorpresa' e senza alcuna concertazione con le realtà che da anni operano a 'Murata Gigotti', sotto il cappello di una motivazione che pare strumentale considerati i fitti passivi che gravano da anni sulle casse dell'Ente (pur essendo in cassa 35 milioni per la realizzazione dell'attesa sede unica) e la volontà dichiarata della Pro Loco di collaborare alle spese, non sia stata accompagnata da alcuni atti propedeutici che pure sarebbero stati necessari. Ed ora, portare fino in fondo l'azione dichiarata potrebbe esporre il Comune dell'Aquila a diversi problemi.