Venerdì, 09 Novembre 2018 13:54

Fotografia: nella sede Ance L'Aquila la mostra "Sine qua non" di Serena Vittorini

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E' stata inaugurata nella sede dell'Ance L'Aquila (via De Gasperi 58), in occasione del 25° anniversario della nascita dell'Ance Giovani, la mostra della fotografa aquilana Serena Vittorini "Sine qua non".

"La scelta estetica" afferma la Vittorini "nasce dalla mia visione quotidiana e deriva dal discioglimento del mio rapporto con gli avvenimenti del 2009 nella città di L’aquila. Il bianco mi concede una tregua dall'affanno, così è sempre stato sin da bambina. Il bianco ancora oggi mi pare una via possibile per esorcizzare la realtà della mia città natale. Ma non solo, diventa un segno di una ricostruzione anche mia oltre che sua. Gli oggetti rappresentati sono oggetti presenti in maniera inevitabile e compulsiva nelle strade e nelle piazze della città cantiere e non svincolati da una forte componente simbolica (la livella per l'equilibrio, i mattoncini come componente di un corpus unico e solido, i tubi per lo scarico di materiale di scarto, la pittura per una nuova facciata)".

"Il mio istinto é stato quello di agire sul contesto, rielaborandolo. Intervenendo sulla realtà. Modificando manualmente (nello specifico ridipingendo con dello smalto da muratura) attrezzi di uso comune (usati per costruire, reperiti nei cantieri) e trasformandoli nel bianco che mi è tanto familiare, nel bianco che rende degli oggetti apparentemente poco affascinanti qualcosa di inaspettatamente bello. Decontestualizzandoli dal marasma quotidiano e posizionandoli su un fondale neutro sotto le luci degli stessi lampioni che ogni notte li illumina decido di dargli un’altra vita, una realtà alternativa di bellezza essenziale, “conditio sine qua non” di un processo di resilienza simbolica".

Serena Vittorini è nata a l'Aquila e vive a Bruxelles. Si appassiona alla fotografia già da bambina ma è dopo il conseguimento della laurea in Psicologia che decide di dedicarsi totalmente allo studio della tecnica fotografica, presso l'ISFCI (Istituto superiore di fotografia e comunicazione integrata) e IED Milano. Vive la fotografia come ricerca, strumento per raccontare in maniera personale i luoghi e i volti di chi incrocia il suo percorso. Al centro della sua opera emerge sempre l’interesse per l’individuo che alle volte viene isolato ed estrapolato dal suo contesto sociale per indirizzare l’attenzione sulle sue caratteristiche tipiche, altre invece sommerso dall’ ambiente circostante. Negli ultimi anni si sta interessando all’analisi dei processi di modificazione dei luoghi e del rapporto tra presenza umana e rappresentazione dello spazio urbano.

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