All'Aquila, nel teatro-studio "La casa del teatro", in via Ficara - Piazza d'Arti, il Teatro dell'Argine di Bologna, in uno spettacolo dal titolo "Mi chiamo Andrea e faccio fumetti", costruito intorno alla storia di uno degli artisti più rappresentativi e innovatori degli anni 80: il disegnatore - fumettista (nonché scenografo, grafico e molto altro) Andrea Pazienza.
A organizzare il tutto è la compagnia Teatrabile, di L'Aquila.
La manifestazione fa parte di un progetto di animazione teatrale territoriale, con spettacoli e laboratori, realizzata con il sostegno di Arci L'Aquila e Soccorso Popolare Francese (l'importante realtà transalpina che segue e sostiene la "Casa del Teatro" sin dal 2010).
Non è la prima volta che Teatrabile coinvolge il Teatro dell'Argine in progetti territoriali: nel 2015 attuarono innovativi percorsi teatrali per le scuole; nel 2016 e 2017 collaborarono per le produzioni dei "Cantieri dell'Immaginario", ...fino allo scorso novembre, in cui Teatrabile ha partecipato al networking del progetto internazionale "Acting together with refugees", realizzato dal Tda con il sostegno dell'Unhcr, l' Alto Commissariato dell'Onu per i Rifugiati.
"Mi chiamo Andrea e faccio fumetti", scritto da Christian Poli (sceneggiatore cinematografico e televisivo, autore teatrale, collaboratore della "Bottega di narrazione di Andrea Lucarelli), è uno spettacolo appena nato che ha già riscosso una tale attenzione, da generare una lunga marcia di recite in giro per l'Italia.
"In scena, Andrea Santonastaso, poliedrico attore bolognese, con alle spalle un passato di disegnatore professionale, racconta, ricorda e si emoziona mentre dà vita a disegni che evocano la grande figura del "Paz".
"Paz", quando morì (appena trentaduenne, in circostanze tenute riservate dalla famiglia), era già un nome noto e consolidato e la sua opera era già un cult nel panorama italiano degli anni ottanta; nello stesso tempo, da vero genio, con le sue invenzioni spiazzanti, con le sue storie surreali più vere del vero, era anche e ancora una grande promessa per l'arte e per gli artisti, che si inebriavano e rigeneravano nell'ammirare il suo stile graffiante, popolare, la sua scaltra inventiva, la sua tecnica raffinata iniettata in una penna indomabile.
La sua scomparsa commosse molti - e da allora, gli artisti (da Benigni, a Brizzi, a Dalla, a Moccia, a Pelù, a Capossela) non hanno smesso di fare omaggi alla sua figura ed alla sua arte. Così fa pure il Teatro dell'Argine, che, nello spettacolo, ha rintracciato le ragioni della propria poetica e la memoria di un "passato recente in grado di parlare alla sensibilità contemporanea".
Lo spettacolo arriva a L'Aquila (nel Teatro-studio "La casa del teatro" in via Ficara -Piazza d'Arti) prima del suo debutto nell'ITC Teatro di San Lazzaro di Savena a Bologna
Le recensioni parlano di "settanta minuti di pura poesia" (Michele Rossi su "TM), di riuscita "commistione tra arti visive e arti teatrali" (Beatrice Ceci -Media Sipario), di "folgorante passione (...) con cui si parla di vita-morte-miracoli "(Simone Pozzoli -Fr4Med) .
Per informazioni: 329 6777332; 347 1626712 - www.teatrabile.it .