GrowBot – Towards a new generation of plant-inspired growing artefacts è il nome del progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Future and Emerging Technologies (FET), in particolare FET-Proactive, sul tema “Living Technologies”. GrowBot propone un nuovo paradigma del movimento in robotica ispirato alle capacità di crescita delle piante rampicanti.
Con fondi per 6.997.482, 50 euro, GrowBot parte questo mese e avrà una durata di 4 anni. Il progetto sarà coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (Italy). Gli altri membri del consorzio sono: il GSSI - Gran Sasso Science Institute, la Scuola Superiore Sant'Anna e la Linari Engineering Srl in Italia, l’Helmholtz-Zentrum Geesthacht Zentrum Fur Material- Und Kustenforschung e la Albert-Ludwigs-Universität Freiburg in Germania, la Tel Aviv University in Israele, il Centre National De La Recherche Scientifique CNRS in Francia e la Arkyne Technologies SL in Spagna.
“Come GSSI siamo davvero felici di essere parte di questo progetto che è stato valutato dalla Commissione Europea nelle primissime posizioni tra le 96 considerate – commenta il Professor Pierangelo Marcati, responsabile GSSI del progetto –. Lavoreranno a questo progetto di ricerca sui robot bioispirati il ricercatore Michele Palladino, il dottorando Fabio Tedone. Insieme a loro ci sarà la collaborazione dei colleghi Alberto Bressan, Nicola Guglielmi, Roberto Verzicco e Angelo Vulpiani. Grazie ai fondi europei potremo inoltre assumere per GrowBot due dottorandi e due postdoc”.
Le piante sono un modello ancora poco esplorato in robotica e nelle tecnologie ICT, poiché la loro natura sessile porta a pensare che esse non si muovano. Invece si muovono molto, su una scala temporale differente, intenzionalmente ed efficacemente. Per muoversi da un punto all’altro, le piante devono crescere e adattare continuamente il loro corpo alle condizioni dell’ambiente esterno. Questa crescita continua è particolarmente evidente nelle piante rampicanti. Il GSSI lavorerà all’obiettivo “Modeling and Control for Bio inspired Robots” e riceverà parte dei fondi comunitari.
Quest’anno sono stati firmati 15 nuovi contratti FET Proactive per la ricerca e l’innovazione: questi progetti si sforzeranno di creare e consolidare innovazioni science-to-technology, di stabilire comunità di ricerca multidisciplinare e di sostenere lo sviluppo di innovazioni. Lo scopo di queste iniziative è di incoraggiare i ricercatori di differenti discipline a lavorare insieme ad aprire e consolidare percorsi promettenti verso possibilità tecnologiche radicalmente nuove.
Su 96 proposte inviate, sono stati selezionati 15 progetti di ricerca e innovazione per un budget totale di 89 milioni di euro. I partecipanti a questi 15 progetti sono 135, il 53% viene dal mondo delle università, il 24% da istituti di ricerca, il 14% da PMI, il 9% da altri settori. I progetti che sono stati selezionati ora affronteranno la sfida di fare scoperte rivoluzionarie nuove ed entusiasmanti in questi diversi campi di ricerca, creando l'innovazione di domani.