Venerdì 8 Febbraio, alle 22.30, l’Irish Cafè di Pianola ospiterà il Kāla Tour di Gianni Denitto, primo appuntamento di “Taimaut”, una rassegna dedicata al jazz e alle sue contaminazioni, ideata da Polarville in collaborazione con l’Irish Cafè e Spazio Rimediato. L?ingresso è gratuito (info: 0862/65439).
Taimaut è un contenitore in continua evoluzione: oltre alle esibizioni live, ci saranno anche selezioni musicali e incontri con scrittori per tutto l’anno.
La direzione artistica della rassegna è curata dal sassofonista Piero Delle Monache mentre l’illustratrice Martina Vanda si occuperà dell’artwork.
Gianni Denitto suonerà all’Aquila dopo le tappe di Palermo, Nuova Delhi e Calcutta per presentare il suo nuovo disco Kāla.
Il concerto è un percorso musicale e geografico che accompagna gli ascoltatori in un lungo viaggio che unisce la darbuka marocchina al balafon senegalese, la monodia dei raga indiani all’improvvisazione jazz afro-americano.
Kāla, che in sanscrito vuol dire “tempo", raccoglie 7 brani dove il sax è il protagonista, declinato in una miscela tra world music, elettronica e jazz.
Kāla attraversa mondi e sonorità lontane ma il baricentro resta sempre uno, il sassofono. In una ricercata e meticolosa composizione sonora, lo strumento attinge alla tradizione del Jazz ma esplora percorsi inediti, come le ritmiche create utilizzando la percussione dei tamponi.
Il concerto è impreziosito dai visual creati dall’artista Riccardo Akasha. Un viaggio per immagini che parte dalle lande incontaminate della Svezia, per passare ai treni stracolmi tra India e Bangladesh, virando drasticamente nella Cina underground, per infine tornare a Torino.
Al suo terzo album, Gianni Denitto è un sassofonista torinese eclettico nato con la musica classica, fiorito con il jazz e maturato nella sintesi tra suono acustico ed elettronico.
L’album Brain on a sofa (2015) ha portato Gianni Denitto a esplorare diversi Paesi come India, Cina, Nepal e Senegal, dai quali ha tratto ispirazione e materiale per il nuovo lavoro discografico, KĀLA.
Kāla affonda le radici in un terreno di scambi profondi con ospiti speciali che hanno ispirato e impreziosito ognuno dei sei brani del disco: il pioniere della Dub music mondiale Zion Train ha cofirmato la produzione del brano Stockholm Rasta, cantato dai Roots by Nature, musicista reggae ghanese che ora vive a Stoccolma.
L’inconfondibile carisma di Masia One, la “Far East Empress” del rap di Singapore esce con tutta la sua energia in Air China. In Touki Bouki la dolcezza e l’intensità del Senegal arrivano con la voce del Maestro di Kora Cheikh Fall, le ipnotiche percussioni della calebasse del Maestro Ibou e i riff del balafon di DjibyDiabate.
Da Calcutta arrivano i melodie tradizionali che brillano nel brano True, eseguite da Supriyo Dutta, uno dei più noti e stimati cantanti di musica classica indiana. Nonostante il nome, Cafè d’Arab è ispirato a Torino, culla e simbolo di scambi, contaminazioni e integrazione. È di Hicham Rohim, marocchino di Casablanca, la voce del brano, di Yassin El Mahi i ritmi incontenibili della darbuka.
In Tillsammans (“Insieme” in svedese), il protagonista è una ballad che scivola su suoni rarefatti e cristallini ispirati al nord Europa. Gianni Denitto ha voluto creare un contrasto mantenendo il calore dello strumento nella ritmica del brano, creata percuotendo e mettendo in loop i tamponi del sassofono. Air China, True, Touki Bouki e Café d’Arab sono state prodotte con Alessandro Arianti.
La copertina del disco, infine, porta con sé una storia che parte da lontano: l’artista e scultore Francesco Granieri ha trasformato la carta tipica nepalese, la lokta, in un quadro che parte dalla razionalità per arrivare a una dimensione incompiuta di trasformazione e leggerezza.
Prossimi appuntamenti di Taimaut: Piero Delle Monache Pale ale trio, Giovanni Falzone.