L’Italia e l’Ungheria sotto il segno della musica.
Interpreti e compositori italiani ed ungheresi si ritrovano insieme per un progetto, coordinato da Pierluigi Ruggiero e Andrea Szász, nato dalla collaborazione fra Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” e Associazione Espressioni d’Arte unitamente ai due enti di formazione, il Conservatorio di Musica “Alfredo Casella” dell’Aquila e l’Accademia “Ferenc Liszt” di Budapest, con quelli di rappresentanza quali l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest e l’Accademia d’Ungheria di Roma.
Il progetto ha previsto il coinvolgimento di due strumentisti ed un compositore in rappresentanza di ognuno dei paesi. Tutto è iniziato con la commissione di due opere ai giovani compositori con l’organico assegnato per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte: Federico Santori presenta un brano intitolato “Ciclo stellare” e l’ungherese Patrick Gergely Oláh il suo “Meine Qual”. I lavori saranno eseguiti dai giovani strumentisti selezionati: il clarinettista Luca Giuliani ed il pianista Daniele Boidi per il Conservatorio di Musica dell’Aquila, il violinista Virág Hévízi ed il violoncellista Péter Friderikusz per l’Accademia di Budapest.
Le due composizioni saranno presentate nell’evento in programma domenica 28 aprile presso l’Auditorium del Parco con inizio alle ore 18, all’interno del cartellone della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”.
L’articolazione del concerto è molto varia e prevede brani di autori italiani ed ungheresi eseguiti dal Modern Musici Aquincum, un nuovo ensemble che mira ad unire i migliori musicisti italiani e ungheresi per eseguire programmi vari. Si presenta per questo concerto con la seguente formazione: il soprano Patrizia Cigna, Zoltan Bánfalvi al violino, Peter Szücs al clarinetto, Luciano Di Giandomenico al pianoforte ed il fondatore del gruppo Pierluigi Ruggiero al violoncello.
Oltre alle due composizioni in prima assoluta dei giovani autori, il programma prevede l’esecuzione di tre brani del celebre compositore e direttore ungherese Pèter Eötvös: “Natasha” del 2006, “Die lange Reise” del 2014 e “Joyce” del 2018. Si prosegue con “La donna vestita di sole” composta da Luciano Di Giandomenico nel 2019 e dedicata al Modern Musici Aquincum. A seguire una coppia di autori rappresentativi dei due paesi: Zoltán Kodály, uno dei maggiori ungheresi al quale si associa il genio italiano di Nino Rota con l’esecuzione di un suo “Trio” del 1973. Il programma si conclude con due autori che giungono dagli Stati Uniti d’America, Ken Sten e Frank Zappa, che per vari motivi si collegano all’Italia e all’Ungheria.
Il progetto sarà presentato a Roma, presso l’Accademia d’Ungheria (via Giulia, 1) venerdì 26 aprile alle ore 19 alla presenza di autorità di rappresentanza dei due paesi Ungheria e Italia. Al primo concerto pubblico in L’Aquila ne seguirà una replica a Budapest programmata per il prossimo 17 ottobre.
Info: 0862.24262 – www.barattelli.it – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.