Che ci fa un piccolo e suggestivo uccellino canoro che nidifica nel Sud della Siberia e che normalmente sverna nelle aree Sud e Nord orientale della Cina e in Indocina, all'Aquila?
Se lo stanno chiedendo in molti perché effettivamente il Luì de Pallas, questo il nome del piccolo volatile, è stato avvistato da più osservatori in località Vetoio mentre si muoveva tra i salici del posto.
"Si è sbagliato" ipotizza Vincenzo Dundee, grande appassionato di ornitologia e primo avvistatore del piccolo volatile nel capoluogo abruzzese, lo scorso 28 gennaio, tra la neve. "Ha effettuato una sorta di migrazione al contrario. Invece che ad Est verso il caldo del Pacifico è andato ad Ovest".
Cinquemila chilometri in una direzione piuttosto che un'altra, insomma, lo hanno fatto arrivare fino alle pendici del Gran Sasso.
Fatto sta che ora a vederlo stanno arrivando appassionati da tutta Italia come si può verificare sul sito di birdwatching 'ebnitalia': "E' arrivato ad osservarlo anche un ex poliziotto da Bolzano. Altri sono arrivati da Roma e da Firenze. Questa infatti - continua Dundee - è la 15esima segnalazione del Luì de Pallas in Italia e la prima in Abruzzo".
Il piccolo uccellino non è un tipo timido ma riconoscerlo non è semplice perché vive costantemente tra gli alberi, tanto da essere definito scientificamente un esploratore di foglie: "Phylloscopus proregulus".
In Europa è più frequente osservarlo d'inverno in Gran Bretagna.
Il Luì de Pallas è molto piccolo, misura infatti circa nove centimetri per un peso di 5-8 grammi, presenta parti superiore verdastre e parti inferiore bianche con importanti barre giallo pallido. Emana un suono simile a "Luì" (da cui la prima parte del nome), mangia solo insetti ed è ipercenetico, in costante movimento.
La seconda parte del nome del volatile viene dallo zoologo tedesco Peter Simon Pallas che lo scoprì per primo in Siberia nel 1811.
Duecentotre anni dopo, Vincenzo Dundee (in foto sopra) è stato il primo a scoprirlo all'Aquila.