"La chiusura del traforo del Gran Sasso costituisce un atto irresponsabile e potenzialmente lesivo della normativa e degli interessi dei cittadini. Per questo motivo, lunedì mattina notificherò una diffida formale indirizzata a Strada dei Parchi a non interrompere un pubblico servizio indispensabile per i collegamenti sulla direttrice Tirreno-Adriatica".
Lo annuncia il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, che questa sera ha riunito d'urgenza la giunta e alcuni dirigenti dell'ente. "Nel pomeriggio ho avuto una nuova interlocuzione con la concessionaria dell'autostrada A24-A25 in cui è stata ribadita la volontà di interdire al traffico, in entrambe le direzioni di marcia, la tratta tra gli svincoli di Assergi e Colledara-San Gabriele dalla mezzanotte del 19 maggio – spiega il primo cittadino – Se nel giugno del 2010 l'occupazione pacifica dell'autostrada da parte degli aquilani, per una legittima rivendicazione legata al post sisma, diede vita all'apertura di un fascicolo per il reato di interruzione di pubblico servizio, a maggior ragione il blocco del transito nella galleria comporterebbe un pregiudizio irreparabile per diverse categorie: dai pendolari agli studenti, passando per coloro che hanno bisogno di recarsi presso i presìdi ospedalieri dell'Aquila e di Teramo, fino alle attività legate al turismo montano e balneare. A ciò si aggiunge lo stop delle attività dei Laboratori nazionali di fisica nucleare del Gran Sasso che, oltretutto, rimarrebbero senza presidio, stante l'impossibilità, ad oggi, di accesso del personale e degli addetti alla sicurezza. Circostanza che, oltre a mettere a rischio la sopravvivenza di un'eccellenza scientifica del territorio di rilevanza internazionale e a cagionare ingenti danni economici, impone di valutare le conseguenze che potrebbero derivare dalla mancata manutenzione e controllo dei macchinari presenti all'interno della struttura".
Qualora la chiusura dovesse concretizzarsi, l'amministrazione è pronta a tutelare nelle sedi opportune gli interessi della comunità aquilana e delle aree interne, "stante le notizie concomitanti della paventata interruzione della circolazione veicolare sulla Strada statale 80, emersa oggi da una riunione che si è tenuta nella Prefettura di Teramo, e l'annunciata chiusura da parte di Strada dei Parchi delle rampe di entrata in autostrada dello svincolo di Bussi-Popoli dal 20 maggio al 30 giugno sia in direzione Pescara-interconnesione A14 che in direzione Roma-L'Aquila-Teramo per lavori di manutenzione urgenti. Chiedo che, qualora si dovesse procedere alla chiusura, il ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, valuti attentamente la revoca della concessione a Strada dei Parchi, costituendo la condotta della società una giusta causa di risoluzione per inadempimento", conclude Biondi.
Secca la replica della società concessionaria: "Non può essere considerato, il nostro, un atteggiamento irresponsabile perché la scelta di chiudere nasce dalla necessità di evitare ulteriori situazioni pregiudizievoli in sede penale sia per i singoli amministratori, rinviati a giudizio, con la prima udienza fissata al 13 settembre prossimo, sia per la società che vuole evitare sanzioni e interdittive previste nella legge 231/2001, che implica, tra l'altro, il commissariamento". SdP, inoltre, rigetta le responsabilità perché, "come ha confermato il ministero dei Trasporti, l'infrastruttura è proprietà dello Stato e il problema non può essere affrontato e risolto dalla società".
Tra l'altro, non la società non chiuderà soltanto lo svincolo di Bussi-Popoli; la concessionaria di A24 e A25 ha comunicato che sarà interdetto al traffico anche lo svincolo di Tornimparte, "per urgenti ed improcrastinabili lavori di manutenzione". Salvo imprevisti, dal 20 maggio al 30 novembre sarà disposta la chiusura della rampa dello svincolo in entrata in autostrada, limitatamente al traffico proveniente dalla viabilità ordinaria e diretto verso A25/Roma e in uscita dall’autostrada limitatamente al traffico proveniente da AQ/TE.
Vacca (M5S): "Non accettiamo minacce da Strada dei Parchi"
"Giù le mani dall'autostrada, non accettiamo la minaccia di Strada dei Parchi. Chiudere il traforo del Gran Sasso dal 19 maggio significherebbe recare un danno gravissimo ad un territorio già duramente colpito dai terremoti e isolarlo dal resto d'Italia. Strada dei Parchi deve ricordare che l'autostrada è pubblica e quindi dei cittadini, la società ne ha solo la gestione".
Così in una nota il sottosegretario abruzzese del Movimento 5 Stelle Gianluca Vacca. "Il traforo è un'arteria di comunicazione fondamentale per l'Abruzzo e non può essere chiusa. Sono in contatto con il Mit e con gli organismi competenti per scongiurare questa scelta. Qualora ci fosse una cieca ostinazione del gestore verso la chiusura, chiederò con forza al Mit di valutare se ci sono i requisiti per la revoca immediata della concessione, e so che il ministero valuterebbe con molta attenzione questa ipotesi. Ora basta!", conclude Vacca.
Deputati abruzzesi M5S: "inconcepibile la chiusura del traforo"
"Ricordiamo a Strada dei Parchi che non è proprietaria ma solo concessionaria della A24-A25 e ci auguriamo ancora per poco. Non è concepibile che si penalizzino i cittadini che si spostano lungo la direttrice Tirreno-Adriatica, decidendo di chiudere in entrambi i sensi di marcia il tratto tra gli svincoli di Assergi e Colledara-San Gabriele".
Lo affermano i deputati abruzzesi del MoVimento 5 Stelle.
"Chiudere il traforo del Gran Sasso dal 19 maggio significherebbe interrompere un pubblico servizio, generare il caos con il dirottamento giornaliero di oltre 10mila veicoli sulla statale 80, arrecare un danno enorme all'economia del territorio e per giunta bloccare le attività dei Laboratori nazionali di fisica nucleare. Non staremo con le mani in mano a guardare questi signori che fanno il bello e cattivo tempo. Non lo abbiamo fatto quando si è trattato di richiamarli alle loro responsabilità sul disastro della manutenzione e non inizieremo certo ora. Siamo in contatto con il Mit e con gli organismi competenti per scongiurare questo sopruso ai danni dei cittadini abruzzesi e non solo", concludono i parlamentari.
Pezzopane (PD): "Toninelli nomini subito commissario e stanzi risorse"
"Da quando Strada dei Parchi ha annunciato la chiusura dell'autostrada del Gran Sasso, il ministero dei Trasporti non ha battuto ciglio. Una inerzia totale. Ed il sottosegretario Vacca continua a dire le stesse cose da settimane. E per non parlare della risposta del governo alla interrogazione della collega Muroni in commissione Ambiente, che è stata di una inconsistenza assoluta, ridicola. Il ministro Toninelli deve dire esplicitamente da che parte sta e deve impedire al concessionario di chiudere l'autostrada, che è di proprietà dello Stato e quindi appartiene ai cittadini. Nomina il commissario o no? Sarà il Presidente della Regione come in Liguria o si inventeranno qualche burocrate senza portafoglio? Li mettono i soldi nel decreto cantieri o se ne continuano a fregare della situazione della emergenza ambientale? È già trascorso un anno di legislatura, non possono continuare a fare la parte di chi è arrivato ora e scopre un mondo tanto cattivo e pieno di problemi".
Così la deputata dem Stefania Pezzopane. "Ho al Presidente della Commissione Ambiente della Camera di ascoltare in urgente audizione le associazioni ambientaliste del Forum dell'Acqua, e di audire anche regione, province, Strada dei Parchi, Infn e Società gestione Ruzzo. Spero che accetti la mia proposta per procedere immediatamente alle audizioni. Intanto Toninelli non faccia lo struzzo, nomini subito un commissario per la sola esecuzione delle opere, senza deroghe ambientali, e stanzi nel decreto cantieri le somme necessarie per la messa in sicurezza del Gran Sasso (circa 180 milioni in un trienno). Il commissario potrebbe essere lo stesso presidente della Regione Marco Marsilio, così da confermare il ruolo degli enti territoriali, come per il decreto Genova ed il ponte. La soluzione c'è e serve agire subito perché il 19 maggio è arrivato e l'Abruzzo rischia l'isolamento".
Tinari: "Fallimento del Governo e di Strada dei Parchi"
"La chiusura del Traforo del Gran Sasso è un atto sconsiderato e inaccettabile della Società Autostrada dei Parchi che mette in clamorosa evidenza il fallimento della politica di Governo e della società concessionaria delle autostrade A24 e A25. La paventata e imminente chiusura del traforo rappresenta un danno incalcolabile per l'economia e la vita quotidiana di migliaia di cittadini abruzzesi, un'azione sconsiderata che stride con le regole più elementari della politica del dialogo".
E' durissimo l'affondo del presidente del Consiglio comunale dell'Aquila, Roberto Tinari, che ribadisce come "soluzioni così drastiche e penalizzanti non sono e non possono essere giustificate e, se adottate, non fanno altro che dimostrare la totale inadeguatezza dei soggetti interessati, Strada dei Parchi e Governo in carica, incapaci di trovare nei tempi e nei modi sperati la giusta e dovuta soluzione. Arrivare alla chiusura perentoria di un tratto autostradale che divide in due la regione e rischia di isolare le aree interne, significa sacrificare e penalizzare solo e soltanto i cittadini che loro malgrado devono percorrere l'autostrada a costi elevati, tra i più alti d'Italia, per motivi di lavoro e necessità".
Le stesse attività che si svolgono all'interno dei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso rimarrebbero senza presidio con una pesante ricaduta e un grave danno di immagine per il nostro territorio. "Già lo scorso anno, nel mese di novembre, avevamo intuito la situazione di criticità, tra Governo e Strada dei Parchi, convocando un Consiglio comunale straordinario sull'argomento, alla presenza degli interlocutori principali, nell'ambito di un confronto pubblico aperto", ricorda Tinari.
"Non è compito nostro trovare il colpevole di questa situazione inaccettabile ma richiamare le parti al senso di responsabilità questo sì e lo faremo, nei modi e nei tempi dovuti. E' necessario e urgente trovare un accordo per non far pesare sulla testa dei cittadini la gestione sciagurata di una politica che in tutti questi anni non ha saputo badare nemmeno a sé stessa. E' arrivato il momento di porsi delle domande e trovare in tempi rapidi tutte le risposte. L'Abruzzo non ha bisogno di conflitti tra enti e istituzioni ma di incontri responsabili, fattivi e risolutivi".
Inverardi: "Viva preoccupazione"
In relazione alla paventata chiusura del traforo del Gran Sasso, la rettrice Paola Inverardi esprime a nome dell'Università degli Studi dell'Aquila "viva preoccupazione per l'enorme disagio che ciò comporterebbe alle migliaia di studenti provenienti dal teramano, dalle zone costiere abruzzesi e marchigiane che frequentano l'Ateneo oltre che al personale docente ed agli studenti che operano nelle strutture convenzionate della ASL di Teramo".
L'Università dell'Aquila esprime al riguardo "totale sostegno alla azione del Sindaco dell'Aquila e si augura che il buon senso prevalga nel definire soluzioni che tutelino tutti gli interessi in campo.
Coalizione sociale: "Ennesimo fallimento, gestione inadeguata"
"La vicenda con cui si è arrivati all'annuncio della chiusura del traforo del Gran Sasso a partire dal prossimo 19 maggio sine die, segna l'ennesimo fallimento di una gestione inadeguata e superficiale da sempre: sia da parte della politica nazionale che nel gestire e affidare le concessioni delle infrastrutture strategiche si preoccupa più di garantire il profitto privato che la salvaguardia del bene pubblico; sia da parte della politica locale incapace negli anni di promuovere confronti e soluzioni condivise tra gli attori coinvolti per una gestione inevitabilmente complessa e nota da sempre, salvo invocare, al momento dell'emersione delle criticità, il ricorso al salvatore della patria di turno con il commissariamento".
A scriverlo, in una nota, è il gruppo consiliare del consiglio comunale dell'Aquila Coalizione sociale.
"Giova ricordare che quello a cui stiamo assistendo è un copione già visto per la questione della messa in sicurezza del sistema Gran Sasso (acquifero + autostrada + laboratori): dopo l'incidente dell'agosto 2002, fu dichiarato lo stato di emergenza socio-ambientale nel territorio delle province di L'Aquila e Teramo con la nomina di Angelo Balducci come Commissario straordinario, poi prorogata per anni".
Com'è andata a finire è noto: "oltre 80 milioni di euro spesi senza trasparenza né controllo da parte degli enti locali, in deroga alle normative vigenti, agevolando quella «cricca degli appalti» che sarebbe emersa pochi anni dopo con arresti e condanne per corruzione e, soprattutto, senza che il problema fosse risolto!".
"La necessità di mettere in sicurezza il Gran Sasso, a cominciare dalla salvaguardia del bene comune acqua, non può essere l'ennesima occasione per Strada dei Parchi per alzare la posta sul piatto, minacciando la chiusura del traforo con danni incalcolabili a danno delle cittadine e dei cittadini, pendolari e studenti in primis, del tessuto sociale ed economico dei territori interessati, e di un'eccellenza quale i LNGS che di fatto dovranno sospendere gli esperimenti in corso".
"Così come sul presente e sul futuro dei nostri territori e sulla salute di cittadine e cittadini non devono pesare i giochi di potere, gli equilibrismi tattici, le tensioni con e dentro il Governo in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. E ancora di più non deve essere, questa occasione, il terreno di scontro tra e dentro la politica locale e nazionale, a colpi di rimandi di responsabilità per giustificare, ancora una volta, il ricorso a un Commissario plenipotenziario in nome di un'"emergenza" nota da almeno vent'anni, che, esperienza insegna, non sarà certo la soluzione dei problemi".
Auspichiamo quindi un confronto urgente sulla questione con le parti in causa che coinvolga la città e tutti i territori interessati.