Mercoledì, 11 Settembre 2019 21:44

Festival Incontri, De Simone: "Ciò che sta accadendo è di una gravità assoluta"

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Sta alzando un polverone lo scontro tra il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi e la direttrice artistica del Festival degli Incontri Silvia Barbagallo sulla presenza, non gradita al primo cittadino, di Roberto Saviano e Zerocalcare [leggi qui].

L'evento, finanziato con 700mila euro dal ministero dei Beni culturali per il decennale del terremoto, è gestito dall'Istituzione Sinfonica Abruzzese, come ha stabilito il Mibac, ma è stato ideato e fortemente voluto da Annalisa De Simone, presidente del Teatro Stabile d'Abruzzo, che, ai microfoni di news-town, si dice "basita" da quanto sta accadendo.

"Ho ideato il Festival degli Incontri perché credo fortemente nella necessità di una ricostruzione della città che non sia solo materiale, ma anche profondamente sociale. E quale strumento migliore della cultura per creare un’occasione di incontro, appunto, con storie che non sono le nostre e 'incontro' con il centro della città, ritrovato, vissuto nuovamente, partecipato, all’insegna di un tempo di qualità, grazie all’intervento di artisti di fama nazionale e internazionale? Sono davvero basita".

È vero come dice il sindaco che c’era l’impegno a concordare il programma con l’amministrazione comunale?

"Non avrei mai accettato di lavorare al Festival se fosse vero. Trovo gravissima la pretesa di 'concordare' un programma artistico che deve, invece, essere pensato soltanto da chi è stato selezionato, grazie al merito, per occuparsi di questo. Ho fatto un passo indietro non reclamando il ruolo di direttrice artica perché volevo che a curare l’evento fosse un professionista di fama nazionale. La politica non può mettere bocca, né alcun bavaglio, su scelte che devono essere e restare indipendenti. Quello che sta accadendo è di una gravità assoluta".

Quindi non si aspettava una tale ingerenza da parte del sindaco?

"Nonostante conosca il sindaco e la sua attitudine a esercitare un controllo su tutto, anche lì dove non dovrebbero esserci ingerenze, non mi sarei mai aspettata che artisti come Roberto Saviano o Zerocalcare fossero messi al bando perché sgraditi alla sua area politica. Non sa quale generosità abbiamo riscontrato in tutti i personaggi pubblici contattati - attori, cantanti, giornalisti, direttori di quotidiani, registi, scrittori -, che si sono detti pronti a partecipare al Festival e a offrire il proprio contributo per L’Aquila. Pensi che proprio oggi stavamo fermando il biglietto aereo per Saviano. Ripeto, sono sconcertata. Tutt’altro atteggiamento c’è stato da parte del Ministero. Nessuno, né l’ex Sottosegretario Gianluca Vacca né il Direttore Generale, ha mai espresso un parere sulle scelte artistiche. Ricordo che con questa uscita del sindaco la città rischia di perdere 700.000 euro di finanziamenti pubblici, tasse di tutti gli italiani quindi, e non solo degli aquilani, per i capricci di un amministratore inadeguato".

Ma il primo cittadino ha chiesto un calendario “plurale e inclusivo”.

"Mi spieghi lei cosa significa. La pluralità è l’esatto contrario della censura politica. Gli artisti contattati sarebbero venuti a L’Aquila per fare una riflessione sulla rinascita, su ciò che significa nutrire un sentimento di speranza, sul dolore, sulla perdita. Non certo a parlare di politica. Nessuno di loro è stato chiamato per fare propaganda. Ma se vogliamo mettere al bando Zerocalcare perché ha fatto della satira su Giorgia Meloni..."

Biondi ha parlato di “profittatori della tragedia”, come si sente di fronte a un attacco così duro?

"Le confesso una cosa. Io ho ceduto la proprietà intellettuale del progetto e ho devoluto il mio intero compenso a un giovane artista, un regista marchigiano, che in questi giorni era in sala prove alle prese con lo spettacolo che avrebbe dovuto portare in scena. Silvia Barbagallo, la direttrice artistica, a cui va tutta la mia riconoscenza per l’eleganza con cui si è destreggiata fra i vari ostacoli che sono stati creati ad arte, lavora da mesi insieme al suo staff senza ancora vedere il becco di un quattrino. Quelle del sindaco sono parole inesatte e offensive. Il sindaco dovrebbe parlare meno e iniziare a fare, invece di ostacolare occasioni di rinascita culturale come quelle del Festival. Parliamoci chiaro, i soldi destinati alla cultura non dovrebbero essere spesi con improvvisazione, ma per favorire eventi nazionali in grado di creare un indotto reale sul territorio. Soprattutto se i finanziamenti non sono comunali, ma nazionali".

Se l’amministrazione volesse mantenere il punto pretendendo un programma “condiviso”, come vi comportereste?

"Guardi, la decisione sta a Silvia Barbagallo, che è stata nominata direttrice artistica. Se fosse per me, però, mollerei tutto. C’è un limite invalicabile. La politica non può in nessun modo macchiarsi di censura".

Ultima modifica il Mercoledì, 11 Settembre 2019 22:28

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