La Giunta regionale, convocata dal Presidente Marco Marsilio, si è riunita stamane, a L'Aquila, per l'esame di alcuni provvedimenti amministrativi.
Su proposta del governatore è stato conferito l'incarico al collegio difensivo composto dall'avvocato regionale Stefania Valeri e dall'avvocato Vincenzo Cerulli Irelli per proporre appello e istanza di sospensiva, al Consiglio di Stato, avverso la decisione del Tar Lazio di respingere il ricorso dell'Ente che aveva impugnato la delibera del Consiglio dei Ministri con cui si è superato il dissenso manifestato in sede di Conferenza dei servizi dalla stessa Regione, oltre che dal Comune di Sulmona, avverso l'autorizzazione alla prosecuzione del progetto per la costruzione di una centrale di compressione Snam a Sulmona.
Alla base delle motivazioni di appello vi è il contrasto con i principi elaborati dalla giurisprudenza europea e dallo stesso Consiglio di Stato in materia.
Già il Comune di Sulmona, nei giorni scorsi, aveva annunciato di voler ricorrere in Consiglio di Stato esortando la Regione a muoversi nella stessa direzione.
D'altra parte, la sentenza del Tar presenta alcune "contraddizioni" evidenziate dal Coordinamento No Hub del Gas che ha sottolineato come, da un lato, si sostenga che la Valutazione Ambientale Strategica poteva essere evitata, considerando l'opera di scarsa valenza, e dall'altro si affermi invece che l'opera è di rilevanza comunitaria. Sempre sulla VAS, hanno spiegato igli ambientalisti, "il Tar si appiattisce sulle posizioni della Snam facendo riferimento ad una risposta della Commissione Europea che però era su una domanda diversa da quella posta nei motivi di opposizione all'opera da parte della Regione. Il Tar non cita neanche la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2011 che sancisce che la norma nazionale non possa prevedere le varianti automatiche ai piani urbanistici senza procedere con la VAS".
Per quanto riguarda poi il rischio sismico e quello delle emissioni in atmosfera, che secondo il Tar sono stati valutati con la VIA del 2011, "sono stati recentemente depositati documenti tecnici, alcuni dei quali della stessa Snam, che smentiscono le conclusioni di quel procedimento con ammissioni clamorose circa le criticità del luogo dove dovrebbe essere realizzata la centrale e la vulnerabilità dell'area peligna all'inquinamento".
Per questo, gli ambientalisti sono convinti che le incongruenze rilevate possano essere portate opportunamente valutate dal Consiglio di Stato.
La centrale di compressione di Sulmona dovrebbe essere a servizio del gasdotto 'Rete Adriatica' Snam che, da Brindisi a Minerbio, se realizzato taglierebbe il paese lungo la dorsale appenninica per 700 km, in zone a massimo rischio sismico e di grande pregio ambientale, portando nel cuore dell'Europa il gas azero allacciandosi in Puglia al così detto 'Tap'. La nostra Regione assume una importanza centrale per la realizzazione dell'opera.
Come lascia intendere la scelta del nome (Rete Adriatica), i corridoi di passaggio del gasdotto erano stati individuati lungo la costa. Oggi, il progetto prevede - al contrario - soltanto un tratto di lungomare. Da Biccari (Foggia) in poi, le difficoltà geologiche e un elevato grado di urbanizzazione della costa hanno imposto la scelta di un tracciato più interno. Appunto, sulle montagne molisane fino ad arrivare in Abruzzo e, di qui, su per Foligno fino in provincia di Bologna. I motivi sono anche, e soprattutto, economici: tra Campochiaro (in provincia di Campobasso) e Sulmona esiste già un tratto del gasdotto Transmed che ha suggerito di sfruttarne il corridoio. Un gasdotto costa circa 2 milioni di euro per ogni chilometro, sfruttare il tunnel abruzzo-molisano vorrebbe dire risparmiare almeno 50 milioni. Ecco perché, per Snam, è cruciale l'Abruzzo interno. Ecco perché la società ha deciso di localizzare la centrale di compressione proprio a Sulmona.
In Abruzzo, il gasdotto - da progetto - dovrebbe essere collocato ad una profondità di 3 metri, con un diametro di 1.5 metri, e dovrebbe attraversare per 170 chilometri la provincia dell'Aquila da Sulmona a Montereale, passando per i comuni di Collepietro, Navelli, Caporciano, San Pio delle Camere, Prata d’Ansidonia, San Demetrio ne' Vestini, Poggio Picenze, Barisciano, L’Aquila, Pizzoli, Barete, Cagnano Amiterno, e Montereale, per poi proseguire fino a Foligno.
L’impianto di compressione di Sulmona è funzionale al trasporto sulle dorsali della rete nazionale - e alla successiva distribuzione nelle reti regionali - dei quantitativi di gas previsti dai punti di entrata a sud (25 milioni di metri cubi standard al giorno) e dei quantitativi giornalieri aggiuntivi previsti per il campo di stoccaggio di Cupello (Chieti).