Mercoledì, 25 Settembre 2019 13:37

Festa della Montagna, ecco il programma: dal turismo religioso all'Operazione Quercia

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Sarà il tempo a dire se l’amministrazione attiva avrà avuto ragione a chiudere in un cassetto l’esperienza virtuosa del Festival della Montagna per dare vita ad un nuovo evento, la Festa della Montagna. Di certo, il programma – ancora incompleto – presentato stamane segna un netto cambio di passo, filosofico e culturale innanzitutto, sul concetto di valorizzazione e promozione della nostra montagna.

La Festa della Montagna si terrà a L’Aquila, alla Villa Comunale, dal 4 al 6 ottobre prossimi; a 9 giorni dall’evento, come detto, il programma è ancora incompleto: in particolare, non si conoscono i nomi della maggior parte degli ospiti dei dibattiti, ne sono previsti due al giorno, né dei gruppi che si esibiranno nei concerti serali, di certo si tratterà di band aquilane. 

Ospite di punta sarà Manuela Di Centa, campionessa olimpica, già parlamentare di Forza Italia e del Popolo della Libertà, protagonista di una intervista che sarà curata da Fabrizio Caporale, capo ufficio stampa del Comune, domenica 6 ottobre alle 11:30; tra gli appuntamenti serali, invece, si segnala il concerto di Sergio Caputo – fortemente voluto dal sindaco Pierluigi Biondi, “si tratta di uno dei più importanti cantautori italiani” ha sottolineato – alle ore 21 della stessa giornata.

Per il resto, si giocherà sostanzialmente in casa. “Abbiamo voluto rappresentare la montagna aquilana a 360 gradi, non soltanto le attività legate allo sci ma anche alle attività estive ed alla storia”, ha sottolineato il sindaco Biondi; “troppo spesso ci dimentichiamo che la nostra montagna è stata testimone di un evento decisivo nelle vicende italiane ed europee”.

Chiaro il riferimento alla prigionia di Benito Mussolini a Campo Imperatore e alla sua successiva liberazione. Così, Biondi ha introdotto l’incontro dibattito del 5 ottobre, alle 16, sulla “Operazione Quercia” che vedrà discutere gli storici Alessandro Campi e Walter Cavalieri, i giornalisti Miska Ruggeri, Alessandro Rico e Salvatore Santangelo, il regista Pierfrancesco Pingitore, che ha realizzato una trasposizione teatrale dei fatti accaduti sul Gran Sasso, coordinati dal giornalista Luca Telese.

D’altra parte, il consigliere comunale delegato alla montagna Daniele D’Angelo, vice presidente del Comitato organizzatore, esaltando le “imprese” di Adelchi Serena, l’uomo forte del regime fascista che promosse la realizzazione della stazione sciistica di Campo Imperatore, ha fatto esplicitamente riferimento a Predappio – “nulla a che vedere con la nostalgia e l’apologia”, ha tenuto a precisare – come esempio cui aspirare di turismo ‘storico’, come esperienza cui guardare per attrarre anche a Campo Imperatore turisti alla scoperta di “eventi accaduti nel corso di una delle peggiori guerre della nostra storia”, parole sue.

D’Angelo ha fatto riferimento anche al potenziale turismo ‘scientifico’ sul Gran Sasso, “abbiamo il ghiacciaio più a sud d’Europa – ha ricordato – riserva naturale di permafrost”; tuttavia, di questo non si parlerà. Di turismo ‘storico’, invece, sì. Così come dei “percorsi dello spirito, del turismo religioso montano” con un dibattito, moderato dalla giornalista Roberta Galeotti, che vedrà ospite il parlamentare Gaetano Quagliariello – tra coloro che stanno dando una mano per la realizzazione dell’evento – e altri interlocutori non specificati: nel programma si fa riferimento, vagamente, alla Curia, ai Tour Operator (quali?), alle Associazioni culturali (quali?), ad un esperto di marketing territoriale e ad un anatomopaleontologo, i cui nomi, però, non vengono indicati.

Un altro dibattito sarà incentrato sulla “montagna che vive”, moderato, nella stessa giornata di venerdì 4 ottobre, da Roberta Galeotti, con Ctgs, operatori del Gran Sasso (chi?), associazioni socio culturali e sportive (quali?), Gran Sasso Laga Park e Nono Reggimento Alpini.

La stessa Galeotti, il 4 ottobre, intervisterà Fabrizio D’Esposito, firma politica del Fatto Quotidiano, di cui, per ignoranza personale, non conosciamo i rapporti con la montagna, né siamo riusciti ad evincerli dalla rete.

Di “treni di montagna”, invece, si discuterà il 6 ottobre, alle 10, con il giornalista Angelo De Nicola che modererà un incontro con il Consiglio regionale d’Abruzzo (non è indicato chi parteciperà, precisamente), Fondazione Fs (di nuovo, non è ancora noto chi parteciperà), tour operator (quali?) e associazioni socio culturali. Lo stesso giorno, nel pomeriggio, si centrerà l’attenzione sui “casali di montagna”, con Roberta Galeotti che modererà un dibattito alla presenza di operatori del Gran Sasso (chi?), sindaci del territorio (non sono indicati) e una rappresentanza del comune di Cortina d’Ampezzo, evidentemente un modello cui guardare.

Il resto del programma sarà caratterizzato da diversi momenti di danza aerea, dai concerti della Corale Gran Sasso e del Coro Cai, da un video contest sulla montagna aperto a tutti – verranno premiati i prodotti migliori – oltre che da un evento divulgativo sulla “montagna in sicurezza” moderato da Germana d’Orazio con la presenza di Cnsas, Forze dell’ordine, Commissione valanghe e degli scrittori Galante e Di Martino.

Il 5 ottobre alle 19, all’Auditorium del GSSI, verrà proiettato il docufilm ‘K2, la montagna degli italiani’ alla presenza, tra gli altri, dello scalatore Coccia e della guida alpina Agostino Cittadini.

Ogni giorno è prevista una escursione montana, con partenza alle 9 da Fonte Cerreto (non è specificato altro) e, stando ai momenti sportivo ricreativi, il 6 ottobre si terrà la ‘Laser Run’ alla Villa Comunale, competizione per atleti e amatori; il 4 ottobre, invece, alla Caserma Pasquali è stata organizzata la ‘Vertical Challenge’ su una parete di arrampicata sportiva inaugurata per l’occasione, competizione aperta a militari e civili.

Inoltre, uomini e mezzi delle forze dell’ordine terranno dimostrazioni di attività montane; non mancheranno percorsi enogastronomici e degustativi oltre allo street food. Saranno allestiti stand di Parchi nazionali e regionali, del Ctgs, di Asm e GSA, di operatori sciistici. Per concludere, ‘arricchiranno’ la proposta un raduno di fuoristrada, una caccia al tesoro e i falconieri con dimostrazioni e spettacoli.

Per eventuali aggiornamenti sul programma, e per la specifica degli appuntamenti non ancora calendarizzati o definiti negli ospiti, si faccia riferimento alla pagina facebook ‘Festa della Montagna’; al momento, infatti, non è stato indicato un sito internet.

L’evento, così come costruito, costerà 72 mila euro: 12 mila da sponsorizzazioni di privati e 60 mila euro a valere sul capitolo B1 dei fondi Restart.

Ora, sul finanziamento della manifestazione si apre una questione nient’affatto irrilevante: con delibera di Giunta comunale 117 del 15 aprile scorso, si è stabilito di finanziare col filone B1 alcuni eventi ritenuti “maggiormente significativi per il territorio aquilano” e che, per questo motivo, non hanno necessitato di rispondere ad avviso pubblico; si tratta della Perdonanza, del Jazz italiano per le terre del sisma, della Notte dei Ricercatori, dei Cantieri dell’Immaginario e, qui sta il nodo, del Festival della Montagna, cui sono stati assegnati 60 mila euro per il successo degli anni scorsi, più volte ribadito negli atti amministrativi, in termini di presenze e ricadute economiche sul territorio.

Ci domandiamo: come si può trasferire la somma dal Festival della Montagna alla Festa della Montagna, che è evento altro e alla sua prima edizione? La Festa della Montagna deve ancora dimostrare di essere un appuntamento rilevante per il territorio, come lo è stato il Festival della Montagna, e dunque avrebbe dovuto concorrere con gli altri eventi proposti rispondendo all’avviso pubblico sul filone B2. Amministrativamente parlando, si tratta davvero di una forzatura. 

Di questo, c’è da giurarci, si tornerà a parlare.

 

Ultima modifica il Giovedì, 26 Settembre 2019 23:15

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