La questione ambientale è uno dei temi più diffusi all’interno del dibattito pubblico. Ogni giorno ci imbattiamo in discussioni che riguardano l’emergenza climatica, l’inquinamento e il rischio ambientale, se ne parla in ufficio, nelle scuole, nelle università e in televisione.
Di questa attenzione, scoppiata solamente negli ultimi anni se n’è accorto anche il mercato, ed in particolare i grandi marchi e le multinazionali che nonostante siano parte del sistema che ci ha condotti a questo punto non lesinano dinanzi a gesti più o meno simbolici per prendere parte al movimento Green. C’è chi abbandona bicchieri e cannucce di plastica, chi adotta l’utilizzo di buste biodegradabili chi invece incentiva l’uso di automobili elettriche, ma tutto ciò come viene pubblicizzato? Per diffondere un prodotto ecosostenibile serve una pubblicità ecosostenibile?
Questa domanda, che ancora in pochi si pongono, si è levata all’interno del dibattito cittadino aquilano, infatti il Consigliere Comunale Daniele D’Angelo, del gruppo consiliare “L’Aquila al Centro”, ha annunciato un Ordine del Giorno che verrà discusso nel prossimo Consiglio comunale riguardo la proposta di rivedere il regolamento comunale sulla cartellonistica incentivando la sostituzione delle classiche affissioni cartacee con i moderni impianti a Led, tramite riduzione del canone annuo.
Per il Consigliere si tratterebbe di una innovazione che avrebbe un grande vantaggio per l’ambiente, e inoltre contribuirebbe indirettamente all’illuminazione urbana.
“Rivedere in tal senso le regole per la pubblicità sarebbe una iniziativa dall’alto valore ecologico – ha dichiarato D’Angelo - grazie all’abbattimento dell’utilizzo di carta e collanti inquinanti e alla riduzione di rifiuti da smaltire. E anche in termini di consumo, considerato l’intero ciclo di affissione esso risulterebbe inferiore a quello necessario per la produzione della colla e per l’alimentazione dei mezzi adibiti alle affissioni fisiche che verrebbero sostituiti da un sistema computerizzato. In aggiunta, peraltro, i pannelli potrebbero essere alimentati autonomamente tramite pannelli fotovoltaici.”
Al tempo dell’istituzione del Ministero per la transizione ecologica non possiamo negare che ancora sono tantissime le ambiguità sul tema ambientale e ancora è dilagante l’ignoranza su una problematica così determinante che coinvolge tutte e tutti, tutto ciò comporta l’innescarsi di quel processo che viene chiamato Greenwashing, ovvero un ambientalismo di facciata fatto di gesti eclatanti ma che restano fine a sé stessi. Spesso ci si vernicia di verde mentre all'interno si è pieni di nero fumo che sa di smog. Chissà forse per combattere questa tendenza si deve partire proprio dall’utilizzo delle “Facciate”, dal loro montaggio, dalla loro organizzazione, dal modo di fare comunicazione. Una pubblicità sostenibile che pubblicizzi prodotti sostenibile, sarebbe un sogno o forse sarebbe ora...