Oramai siamo al muro contro muro.
A poco più di due settimane dal Festival degli Incontri, lo scontro tra il sindaco Pierluigi Biondi e la direttrice artistica Silvia Barbagallo è arrivato fino in Parlamento, col gruppo di Fratelli d’Italia in Senato che ha annunciato un’interrogazione al ministro per i Beni culturali Dario Franceschini che, ieri, aveva invitato il primo cittadino a “porre in essere tutti gli atti volti ad assicurare lo svolgimento del Festival”. Biondi, però, non ne ha alcuna intenzione.
In queste ore, Biondi ha ribadito che “non è stato consegnato un programma definitivo entro i termini previsti dal contratto e, quando questo è stato proposto, era, ed è tutt’ora, carente di molte indicazioni su location, titoli, cachet e impegni di spesa”. Da parte sua, Franceschini ha chiarito che “tutte le fasi dell’iter sono state condivise tra il Comune dell’Aquila e il Ministero: il direttore artistico della manifestazione - ha spiegato - è stato scelto dall’ente attuatore con avviso pubblico; il programma del Festival, proposto dal direttore artistico, è stato poi sottoposto alla valutazione del Comitato operativo - in cui siede un membro indicato dal sindaco dell’Aquila, ndr - e approvato il 31 luglio. In data 7 agosto, il Comune l’ha trasmesso al Ministero, col bilancio di previsione del Festival, sottoscritto dal Presidente dell'ente attuatore”. Sulla base di tale documentazione, da ritenersi quindi valida e completa, “il Comune ha richiesto una anticipazione del contributo, pari al 60% delle risorse complessivamente assegnate” ha chiarito il Ministro.
Finalmente, si è esposta anche l'Istituzione sinfonica abruzzese, l'ente attuatore del Festival: "L'evento va riprogettato", ha sottolineato il presidente Antonio Centi sulle pagine del Centro; "se con la Barbagallo o meno come direttore artistico non spetta a me stabilirlo - ha aggiunto - perché come Isa avvieremo una contestazione nei confronti della direzione artistica, per il mancato invito formale al consiglio d'amministrazione del programma del Festival. Non abbiamo date, non ci sono costi per gli artisti e gli ospiti, non sono indicate le location e, di conseguenza, non ci sono prenotazioni di edifici, chiese e aree. Abbiamo avuto soltanto indicazioni vaghe su un foglio di carta. Altra cosa è l'adempimento con un programma preciso e dettagliato", la stoccata di Antonio Centi. "Per questo motivo avvieremo la contestazione, perché abbiamo perso del tempo prezioso. Una cosa che, però, bisogna fare e subito, è riprogettare il Festival e il tutto bisogna farlo entro l'anno. E' impensabile che si debba escludere una manifestazione del genere, che ricorda tra l'altro il decennale del sisma. Il Festival degli Incontri si deve fare a tutti i costi".
Al presidente Centi ha replicato la direttrice artistica Silvia Barbagallo. "Leggo oggi la dichiarazione del Presidente di Isa. Il programma del Festival è stato approvato dal Comitato operativo in data 31 luglio. È stato da me inviato tempestivamente al Segretario Generale di Isa, in data 2 agosto, il quale mi rispose via mail che il martedì successivo sarebbe stato convocato un Cda per acquisire il documento. Per quanto concerne i costi, il bilancio è stato approvato dal Comito Operativo che, nel verbale del 31 luglio, ha fornito il suo parere positivo alle variazioni da me proposte. Le variazioni al documento, analitico e rientrante nel merito dei costi - aggiunge Barbagallo - riguardavano anche i miei dubbi nei confronti della proposta avanzata da Isa di euro 177.000 (come attesta la mail ricevuta dal Segretario Generale di Isa in data 4 luglio), un costo comprensivo del supporto amministrativo tecnico logistico e artistico che Isa avrebbe dovuto fornire al festival. Era una cifra per me molto sproporzionata rispetto al budget complessivo e alla ricaduta che il finanziamento del Mibac avrebbe dovuto avere sulla città".
In merito ai luoghi, "sono stati effettuati sopralluoghi già all’indomani della mia nomina insieme al Segretario Generale di Isa e al Responsabile del Comitato Operativo, dott. Giampiero Marchesi. Sono rimasta in attesa delle conferme formali di disponibilità da parte di Isa, ricevendo informazioni contrastanti e mai definitive, nonostante le interlocuzioni fossero costanti e abbiano coinvolto addirittura, in una riunione straordinaria convocata al Ministero in data 26 agosto, anche il Sottosegretario Gianluca Vacca, il Dott. Perchiazzi di Mibac, il Responsabile del Comitato Operativo Dott. Marchesi, il Segretario Generale Dott. Giorgio Paravano e un membro del consiglio di amministrazione di Isa. In quell’occasione, in quella sede formale, nessun membro di Isa dichiarò che il mio programma non fosse stato acquisito dal Cda di Isa. Nella stessa riunione, inoltre, Isa venne fortemente sollecitata a produrre i contratti del gruppo di lavoro, operativo già da mesi, come attesta la mail riassuntiva che venne inviata dal Dott. Perchiazzi ai presenti, subito dopo la riunione".
Nel corso dell'ultima riunione a L’Aquila, il 9 settembre, "nella sede di Isa, alla presenza del Segretario Generale e una selezione di tre service aquilani scelti da Isa, abbiamo analizzato il palinsesto da me ideato evento per evento, nonostante non avessi ricevuto da Isa conferme ufficiali sui luoghi da me individuati. Per concludere, nonostante l’assenza di risposte e a fronte dei ritardi di Isa, il 5 settembre provvedevo a scrivere una mail da me inviata al sindaco Biondi, al Segretario Generale del Comune Dott.ssa Macrì e all’ex Sottosegretario Vacca, in cui sollecitavo informazioni vista l’assenza di tempo. Lettera rimasta senza risposta".
Dove sta la ragione, oramai, è davvero difficile a dirsi.
Verrebbe da chiedersi come mai l'Isa non si sia mossa formalmente, almeno fino ad oggi, come mai siano stati chiesti fondi in anticipazione se il programma completo non era stato ancora inviato al cda; e aggiungiamo che, di certo, il Festival si dovrà fare, altrimenti l'Istituzione sinfonica abruzzese rischierebbe di perdere le risorse già stanziate per il festival, e tra l'altro una parte del compenso già riconosciuto a Silvia Barbagallo. Tuttavia, Antonio Centi ha ragione: non è più tempo di polemiche, L'Aquila non può permettersi di perdere l'evento e, con il Festival, i 700 mila euro assicurati dal Mibac.
Risorse che, bene ribadirlo, è stato il sindaco dell’Aquila, di concerto con l’allora sottosegretario al Mibac Gianluca Vacca, a decidere di destinare ad un festival di 4 giorni, così come ideato dalla presidente del Tsa Annalisa De Simone. Non c’è stata alcuna condivisione con la città sulle modalità d’utilizzo di questi fondi, così come dei restanti 900mila euro destinati alle attività del decennale.
Oltre le responsabilità che, come abbiamo avuto di ribadire, sono diffuse e chiamano in causa la direzione artistica così come l’ente attuatore e il Comune dell’Aquila, dunque, a questo punto è necessario un gesto di responsabilità da parte dell’amministrazione attiva.
Se il problema, come spiegato da Biondi nel corso della conferenza stampa tenuta qualche giorno a Palazzo Fibbioni, e come ribadito nella replica a Franceschini, è la mancata indicazione, e prenotazione, delle location dove tenere gli eventi in cartellone, la mancata definizione del programma e, così, dei cachet per gli ospiti e degli impegni di spesa, si riparta dal programma e dal bilancio preventivo approvati dal Comitato operativo il 31 luglio scorso e si faccia in modo di risolvere criticità che sono evidentemente superabili con un poco di buona volontà. D’altra parte, ieri è stato presentato il programma della Festa della Montagna, che si terrà il fine settimana prima del Festival degli Incontri, e non sono ancora definiti gli ospiti dei diversi momenti di dibattito previsti.
L’amministrazione attiva, avendo firmato l’accordo col Mibac per destinare 700mila euro al Festival degli Incontri, e non avendo avuto alcunché da discutere fino a qualche settimana fa pur dovendo garantire, per legge, una serie di adempimenti amministrativi, organizzativi e di monitoraggio, ha l’obbligo di fare in modo che i fondi non vadano persi. Non sarà un problema trovare le location, non sarà un problema rimodulare il programma, se davvero diverso da quello abbozzato con l’accordo del 31 luglio. Si potrebbe persino perseguire la strada di uno slittamento dell’evento al 2020, se necessario.
Una soluzione, però, va trovata. E va trovata in fretta.
Al contrario, se il problema è la presenza in cartellone di Roberto Saviano e Zerocalcare, se l’evento, per l’amministrazione, è “una carnevalata di sinistra” come il sindaco ha ribadito ad Atreju in modo chiarissimo, allora si abbia il coraggio di rispondere a Franceschini che il Comune dell’Aquila non ha intenzione di assicurare lo svolgimento del Festival per motivi ideologici. Il primo cittadino assuma la responsabilità delle scelte dell’amministrazione, del mancato utilizzo dei 700mila euro che lui stesso aveva deciso di destinare al Festival degli Incontri, motivandole chiaramente agli occhi della città.
Altre strade non ce ne sono. Il tempo sta per scadere.