Illuminare e valorizzare, attraverso giochi di luce, la bellezza delle facciate dei palazzi rinati dopo il terremoto e, al tempo stesso, far indugiare lo sguardo dell’osservatore anche sui tanti edifici, per lo più pubblici, ancora inagibili o la cui ricostruzione è ancora incompiuta.
E’ questo il significato dell’evento “Gli architetti illuminano la città”, installazione che si terrà all’Aquila il 4,5 e 6 ottobre a partire dalle 19 e fino a mezzanotte.
Si tratta di un progetto curato dall’Ordine provinciale degli architetti, finanziato con i fondi stanziati dallo Stato per il decennale. I dettagli sono stati illustrati in conferenza stampa dal sindaco Pierluigi Biondi, dal presidente dell’Ordine degli architetti Edoardo Compagnone e dal coordinatore del progetto, l’architetto Giuseppe Cimmino.
L’installazione prevede la creazione di un vero e proprio anello luminoso che abbraccerà un ideale quadrilatero compreso tra piazza Duomo, corso Umberto, corso Vittorio Emanuele II e via Cavour.
Saranno usati due tipi di luci. Una luce statica di colore rosso illuminerà gli edifici, soprattutto pubblici, come il Palazzo del Convitto, che non ancora non sono stati ricostruiti mentre una luce dinamica, di colore blu, rischiarerà le facciate degli edifici privati tornati a nuova tia, soprattutto quelli “minori” o poco conosciuti, come i palazzi che si affacciano su via Cavour e via Marrelli o l’ex locanda Del Sole, situata all’angolo tra piazza Palazzo e via Patini, dove c’è un bellissimo portone alto 4 metri appena restaurato.
“L’installazione è né uno spettacolo né un progetto didattico su come bisogna illuminare le facciate degli edifici” ha spiegato il coordinatore del progetto, l’architetto Giuseppe Cimmino “La nostra vuole essere più che altro una riflessione sull’uso dell’illuminazione, sia pubblica che privata, e su quello degli spazi. A tal proposito, sempre tramite le luci, ricostruiremo il volume dell’ex palazzo Del Vecchio, sulla parte alta di piazza Duomo, che oggi, com’è noto, non c’è più perché è stato demolito. Il vuoto lasciato ci offre però delle prospettive che domani non avremo più e che intendiamo sottolineare. Proprio perché vogliamo stimolare una riflessione sull’uso dell’illuminazione urbana, invitiamo tutti gli abitanti del centro a tenere accese le luci delle loro case, così che gli osservatori potranno godere non solo della bellezza delle facciate esterne ma anche di quella degli interni”.
“Il nostro intento è valorizzare il grande lavoro fatto fin qui con la ricostruzione, grazie alle sinergie tra tecnici, imprese e istituzioni” ha osservato Compagnone “Crediamo che sia necessario avere un piano dell’illuminazione sia per l’edilizia privata che per l’edilizia pubblica”. Piano che forse potrà confluire in quella sorta di piano regolatore degli spazi pubblici che sta redigendo, come ha ricordato il sindaco Pierluigi Biondi, la Commissione comunale arredo urbano.