“L'emergenza Covid-19 ha posto problemi molto seri di responsabilità a carico dei tecnici, architetti e ingegneri, che operano nei cantieri della ricostruzione post sisma 2009 e Centro-Italia”.
Ad affermarlo è il presidente dell'Ordine degli architetti della provincia dell'Aquila, Edoardo Compagnone, anche in relazione all'ordinanza sindacale emessa dal Comune dell'Aquila il 30 aprile scorso, che prevede l'obbligatorietà dei tamponi per le maestranze entro 14 giorni dalla riapertura dei cantieri. “Le misure di contenimento del contagio, approvate dal Governo nazionale e aggravate dai provvedimenti emessi a livello locale”, afferma Compagnone, “investono i tecnici di ulteriori responsabilità, rispetto alla verifica dell'applicazione da parte delle imprese di tutte le norme, comprese quelle sanitarie. Controlli che si aggiungono alla normale attività di monitoraggio, propria del Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione (Cse), in merito ai rischi relativi alle lavorazioni. Finora”, prosegue Compagnone, “è stato messo in evidenza soltanto il maggiore aggravio economico a carico delle ditte edili, che devono provvedere all'adeguamento alla nuova normativa sanitaria e ai protocolli nazionali sul contenimento del contagio, ma non è stato preso in considerazione il ruolo di architetti, ingegneri e geometri, rispetto alle responsabilità civili e penali che possono nascere dall'equiparazione del coronavirus a malattia professionale: il che presuppone”, incalza Compagnone, “una più attenta valutazione del rischio e della presenza stessa dei tecnici sul cantiere, per verificare la corretta applicazione dei protocolli da parte delle imprese”.
Un aggravio di lavoro e responsabilità a cui, secondo l'Ordine degli architetti “non corrisponde un adeguato ristoro, soprattutto per i cantieri della ricostruzione che, in provincia dell'Aquila, riguardano migliaia di operai e centinaia di imprese”.
Alla luce di tale situazione, l'Ordine degli Architetti chiede alle istituzioni locali, Regione, Comune dell'Aquila e comuni del cratere, “di inserire, nella trattativa sul ristoro delle spese relative alla normativa sanitaria sulla sicurezza sul lavoro, inerente l'emergenza Covid-19, anche un'indennità per i tecnici che saranno chiamati a monitorare la corretta applicazione della normativa in questione”.
“Ci preme sottolineare”, conclude il presidente Compagnone, “anche l'opportunità di avere maggiore voce in capitolo nelle trattative con gli enti locali relativamente alle disposizioni normative che, di volta in volta, vengono assunte per una programmazione unitaria delle misure da adottare, dalla quale non venga esclusiva nessuna categoria”.