Sabato, 28 Settembre 2019 09:31

Festival degli Incontri: il programma (fantasma?) inviato al Ministero

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Cita Maigret, il collega del Centro Enrico Nardecchia; ed in effetti, ci vorrebbe davvero il commissario immaginato dalla magnifica penna di Georges Simenon per svelare gli intrighi che si annidano intorno alla vicenda del Festival degli Incontri, che il programma non c'è, o forse sì, il bilancio non c'è, o forse sì, di censura guai a parlare, ma Saviano e Zerocalcare la nobile e aristocratica città proprio non li digerisce. 

Il Mibac, giovedì sera, ha inviato una nota alle redazioni: "Spiace per le polemiche di questi giorni e spiace dover contraddire il sindaco dell'Aquila, ma nella lettera del Segretario generale del Comune dello scorso 8 maggio 2019, inviata alla direzione generale spettacolo dal vivo del ministero per i beni e per le attività culturali per ottenere l'anticipo del 60% dei fondi per il Festival internazionale degli incontri, è allegato il programma dettagliato del festival così come approvato dal Comitato operativo per il decennale del sisma 2009 in cui il Comune è presente con suoi rappresentanti". 

8 maggio 2019? Ma come è possibile? Non abbiamo pubblicato la nota, consapevoli che la data indicata non poteva essere giusta. Avevamo intuito, però, potesse trattarsi di un errore: e se invece dell'8 maggio (8-5-2019) si fosse voluto indicare l'8 agosto (8-8-2019)?. 

Proprio come Maigret, stamane Enrico Nardecchia ha svelato almeno uno dei misteri di questa vicenda che, da qualsiasi punto la si guardi, denota una gestione dei fondi pubblici - stiamo parlando di 700mila euro, stanziati per celebrare il decennale - assolutamente inadeguata, per non dire altro. Ebbene, il Mibac fa riferimento ad una lettera, inviata dal segretario generale del Comune dell'Aquila Alessandra Macrì a tre figure apicali del Ministero, al soggetto attuatore Isa (Istituzione sinfonica abruzzese) e al Comitato operativo. Ad oggetto: "l'accordo per la definizione delle modalità di assegnazione ed erogazione delle risorse finalizzate alla realizzazione del Festival degli Incontri".

Con la missiva, Macrì - il funzionario apicale del Comune - chiede l'anticipazione del 60% dei 700 mila euro stanziati dal Mibac per il Festival (si tratta di 420 mila euro) per la realizzazione dell'evento. 

Alla richiesta, il segretario generale allega il verbale della riunione del Comitato operativo del 31 luglio 2019, il programma del Festival internazionale degli incontri sottoscritto dal direttore artistico, il bilancio di previsione sottoscritto dal presidente dell'Istituzione sinfonica abruzzese. 

Il protocollo in uscita porta la data del 7 agosto 2019; in basso, però, il documento è datato 8 maggio 2019. Ecco svelato il mistero: è probabile che la lettera, protocollata il 7 agosto, stia stata inviata l'8 agosto. E che per un mero errore di battitura, sia stata riportata la data dell'8 maggio, erroneamente citata dal Ministero nel comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi. 

Non è questo il punto, però.

Il punto è che il 7 agosto la segretaria generale del Comune dell'Aquila aveva il programma del festival e il bilancio di previsione, discussi in sede di Comitato operativo, laddove siede un rappresentante del sindaco del capoluogo, ed in base a quei documenti, che ci immaginiamo siano stati opportunamente vagliati e approvati nella riunione del 31 luglio, ha chiesto l'anticipazione del 60% delle risorse. 

Il documento svelato stamane dal Centro conferma le parole del ministro Franceschini che, in risposta al sindaco dell'Aquila, aveva chiarito che "il programma del Festival, proposto dal direttore artistico, è stato sottoposto alla valutazione del Comitato operativo [...] In data 7 agosto 2019, il Comune ha trasmesso al Ministero il programma del 'Festival' sottoscritto dal direttore artistico, il bilancio di previsione del Festival, sottoscritto dal Presidente dell'ente attuatore, e il relativo verbale di approvazione del Comitato operativo, datato 31 luglio 2019. Sulla base di tale documentazione, da ritenersi quindi valida e completa, il Comune ha conseguentemente richiesto una anticipazione del contributo, pari al 60% delle risorse complessivamente assegnate". E conferma, altresì, le parole del direttore artistico Silvia Barbagallo. 

Ma se il programma è stato inviato ad inizio agosto al Ministero per chiedere l'anticipazione delle risorse, come è possibile che l'Isa, il soggetto attuatore del festival, tra i destinatari della missiva di Alessandra Macrì, dica oggi, per voce del suo presidente Antonio Centi, che "non abbiamo date, non ci sono costi per gli artisti e gli ospiti, non sono indicate le location e, di conseguenza, non ci sono prenotazioni di edifici, chiese e aree. Abbiamo avuto soltanto indicazioni vaghe su un foglio di carta. Altra cosa è l'adempimento con un programma preciso e dettagliato". Si sta forse affermando che il Comune dell'Aquila, con l'avallo dell'Isa immaginiamo, soggetto attuatore del Festival, ha chiesto l'anticipazione di 420mila euro sulla base di un "foglio di carta"?

E come è possibile che il sindaco dell'Aquila, parole sue, abbia avuto modo di vedere il programma soltanto l'11 settembre, più di un mese dopo, il giorno prima la conferenza stampa fissata a Palazzo Fibbioni per rispondere alle accuse di censura a Saviano e Zerocalcare? "Ho chiesto diverse volte, informalmente, che mi venisse fornito il programma del Festival e il piano dei costi, ma non ho mai avuto risposte; alla metà di luglio ho ricevuto una bozza del cartellone, assolutamente incompleta. Ho chiesto che il programma fosse in linea con le attività del decennale, che fosse plurale e condiviso: nessuno si è fatto vivo, però", ha spiegato il primo cittadino. Di nuovo, l'anticipazione è stata chiesta sulla base di una "bozza di cartellone assolutamente incompleta?".

Ha ribadito il primo cittadino: "Il programma e il bilancio di previsione non sono stati ancora presentati all’Istituzione Sinfonica Abruzzese, il soggetto attuatore del Festival". 

Un mistero. Servirebbe davvero Maigret. 

Intanto, Biondi ha la soluzione al problema che proporrà al ministro Franceschini, "spero di incontrarlo presto": "liquidare le spettanze alla direttrice del festival per il lavoro svolto fino ad ora" - ma come, non era inadempiente? E poi: chi paga, i cittadini? - "e affidare l'evento ad un Comitato di saggi coinvolgendo le associazioni cittadine". Insomma, i 700mila euro ce li gestiamo tra di noi: l'idea è di "spostare il festival alla primavera del prossimo anno, per avere il tempo di lavorarci su e allestire un programma di spessore (ci auguriamo un poco diverso dalla Festa della Montagna, detto senza polemica), prevedendo un grande evento di chiusura il 6 aprile 2020". Ma i fondi non erano mica per il decennale?

 

 

Ultima modifica il Sabato, 28 Settembre 2019 10:34

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