"Da settimane assistiamo al dibattito attorno al Festival degli Incontri dell'Aquila, che si sarebbe dovuto tenere nel capoluogo regionale nel mese di ottobre in occasione del decennale dal terremoto del 2009 con ospiti di punta della cultura e del giornalismo italiani come Roberto Saviano, Zerocalcare, Michela Murgia, Paolo Giordano, Ascanio Celestini, Marco Damilano, Donatella Di Pietrantonio e tanti altri.
La direzione artistica del Festival è affidata a Silvia Barbagallo, già curatrice e ideatrice di progetti culturali, eventi, mostre, convegni, spettacoli teatrali e tanto altro. Per mere motivazioni politiche il sindaco della città, Pierluigi Biondi, ha ritirato la propria disponibilità (non quella della città e dei suoi cittadini) a ospitare questo interessante festival interamente finanziato dal Ministero dei Beni Culturali, criticando l'operato della direzione artistica.
Sosteniamo con forza l'appello rivolto ai cittadini aquilani e sottoscritto dagli artisti coinvolti nel programma finalizzato sia al mantenimento della rassegna nel capoluogo, anche eventualmente nel 2020, che per ribadire la necessaria indipendenza delle direzioni artistiche rispetto alle volontà dei politici di turno. Respingiamo con forza e convinzione ogni tipo di ingerenza politica in tema culturale, spazio sempiterno di libertà d'espressione.
Qualora questo non fosse possibile lanciamo l'idea, che potrebbe risultare ai più provocatoria, ma che non vuole assolutamente esserlo, di tenere il Festival degli Incontri nella città di Sulmona, entro il 2019, per onorare e ricordare tutte le vittime del terremoto (tra cui due anche della Valle Peligna) riflettendo insieme - con le personalità invitate e i cittadini - su cosa ha significato il terremoto dell'Aquila per la provincia, ragionando su cosa è cambiato durante i mesi dell'emergenza, facendo delle riflessioni sulla ricostruzione in atto e sugli innegabili stravolgimenti avvenuti nel tessuto sociale della città".
A lanciare la proposta sono due cittadini di Sulmona, "amanti della cultura e dell'impegno per la comunità", Giorgia Mazzotta e Riccardo Verrocchi, che sottolineano come l'intenzione è di "salvaguardare il senso e gli obiettivi del Festival, tenere viva la memoria delle vittime, cogliere l'occasione per incontrare grandi personalità della cultura italiana e vanto del nostro paese all'estero. Tenere il Festival a Sulmona, salvandolo dalla censura del sindaco Biondi, significherebbe anche accogliere questi artisti nella città di Ovidio, forse troppo poco ricordato negli anni delle celebrazione del 'Bimillenario', nella città dell'accoglienza e della medaglia d'argento per l'esempio dato negli anni della Seconda Guerra Mondiale con il fenomeno della Resistenza Umanitaria".
Qualora i cittadini dell'Aquila fossero d'accordo nell'accettare questo spostamento della location "in continuità con le finalità culturali ed etiche del Festival, contrastando la decisione unilaterale del proprio sindaco", Mazzotta e Verrocchi chiedono al Ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini e al Sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, di attivarsi affinché il Festival venga ospitato nella città di Sulmona entro quest'anno. Crediamo che questa nostra proposta verrà ben interpretata, accolta e compresa dai nostri cugini aquilani e, anzi, che la stessa possa rappresentare un ottimo esempio di collaborazione, sinergia e solidarietà tra territori delle Aree Interne per ribadire con forza che la cultura è un bene comune, che va salvaguardata e posta al riparo da ogni forma di censura".