Sabato, 19 Ottobre 2019 14:45

Città di Persone: intesa con gli Avvocati per fare educazione civica a scuola

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“Siamo i primi a chiedere la videosorveglianza, i primi a sollecitare il completamento dell’iter burocratico per avere telecamere nei luoghi più sensibili della città, i primi a chiedere una maggiore presenza in strada delle forze dell’ordine; tuttavia, la repressione senza educazione non serve a niente: dobbiamo educare le giovani generazioni a convivere, con gli altri e con le regole”.

Lo ha detto stamane la presidente dell’associazione ‘Città di Persone’, Roberta Gargano, presentando il progetto che porterà gli avvocati nelle classi delle scuole medie e superiori della città, a partire dal Convitto nazionale ‘D. Cotugno’ e dai Licei annessi, il primo Istituto che ha aderito al progetto, per fare educazione alla cittadinanza.

“L’obiettivo dell’associazione, formata da residenti, commercianti e liberi professionisti, è di trasformare la città che stiamo ricostruendo materialmente in una città di persone, che si incontrano, si parlano e, così, tornano comunità”, ha sottolineato Gargano; “l’intento è dare vita a iniziative che possano dettare la linea della ricostruzione immateriale della città, a partire dall’esigenza della pacificazione di una comunità dilaniata e arrabbiata, per tanti motivi. In particolare, leggiamo rabbia negli occhi dei giovani: da tempo leggiamo notizie di risse, piccoli atti di delinquenza, devianza, di bullismo. Ci sono generazioni nate e cresciute senza sapere che cos’è un sistema città, che non hanno mai avuto la possibilità di incontri casuali, quelli che ti fanno crescere, che ti permettono di ricevere informazioni non programmate che aprono la mente. In questi anni, la nostra vita, quella dei nostri figli, è stata una vita programmata: la casualità non ha potuto formarli. E parliamo dei cittadini di domani: per questo, con l’associazione abbiamo decide di intervenire, di far vedere che, insieme, possiamo fare qualcosa”.

E’ venuta così l’idea del protocollo d’intesa sottoscritto con l’Ordine degli Avvocati, rappresentato stamane dal presidente Maurizio Capri, dai consiglieri Anna Maria Ranalli e Stefania Pastore; intorno al tavolo anche Ugo Mastropietro, rappresentante dei commercianti, e Antonio Durantini, per conto dei liberi professionisti. “L’educazione – ha ribadito Gargano – è un problema e, allo stesso modo, una risorsa della comunità”.

Gli avvocati entreranno nelle classi per parlare di regole, di diritti e doveri, delle responsabilità civili che derivano da atti non consoni alla vita pubblica, di bullismo e cyber bullismo, di Costituzione.

“Come avvocati, ci siamo messi a disposizione completamente a disposizione del progetto, senza limiti di tempo”, le parole di Maurizio Capri; “è la prima volta che gli avvocati fanno un passo avanti, mettendo le proprie competenze a disposizione della comunità, gratuitamente. Lo facciamo volentieri, e ci auguriamo possa rappresentare un modello per gli altri Ordini provinciali: d’altra parte, la città vive un momento di sofferenza e chiunque deve rendersi utili, per ciò che può ed è capace di fare”.

Capri ha condiviso le considerazioni di Gargano: “prima della repressione, è giusto fare prevenzione; purtroppo, in Italia se ne fa davvero poca per poi intervenire normativamente col machete”.

Come detto, il primo Istituto che ha accolto il progetto è stato il Cotugno: “Avete intercettato una esigenza”, ha riconosciuto la dirigente scolastica Serenella Ottaviano; “lotto per una città senza telecamere – ha sottolineato – e sono convinta che i ragazzi e le ragazze non rappresentino un problema educativo bensì un investimento, non tanto per domani e per loro, ma per l’oggi e per noi. E’ vero che i nostri ragazzi non hanno avuto un sistema città, è vero anche, però, che hanno una marcia in più: sono globalizzati ma ogni giorno vivono una città che si trasforma, e si trasforma in meglio. Su questo dovremmo interrogarci”.

Ha aggiunto Ottaviano: “il progetto intercetta esigenze fondamentali, e su due piani; d’altra parte, il Convitto e i Licei annessi sono realtà assai differenti. Il Convitto è stato salvato e, ora, ha bisogno di essere rilanciato: è un bene comune, luogo d’accoglienza anche di seminconvittori – ragazze e ragazzi aquilani che lo frequentano dalle 13:30 alle 17:30 – così come di studenti non accompagnati provenienti da scuole famiglia: è un bene interculturale. Investire su questa ricchezza passa anche, e soprattutto, dalla conoscenza dei loro diritti e doveri. Nei Licei, invece, il lavoro di relazione classe per classe sarà utile prevedendo, la scuola, percorsi per competenze trasversali, di cittadinanza europea, e orientamento”.

In questo senso, ragazze e ragazzi delle classi terze, quarte e quinte che parteciperanno agli appuntamenti otterranno dei crediti formativi. “Abbiamo inviato una lettera a tutte le scuole medie e superiori della città – ha tenuto a sottolineare Roberta Gargano – e la disponibilità è a portare il progetto in tutti gli Istituti”.

A margine della conferenza stampa, la presidente dell’associazione e il rappresentante dei commercianti, Ugo Mastropietro, hanno lasciato intendere che, nei prossimi giorni, torneranno a farsi sentire: “siamo collaborativi, e lo stiamo dimostrando, ma abbiamo bisogno di essere ascoltati; il momento è delicato, è ora che si decide il futuro della città: chiediamo uno scossone, sebbene lo facciamo con un sorriso che l’ottimismo è contagioso”.

 

Ultima modifica il Domenica, 20 Ottobre 2019 08:57

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