Venerdì, 07 Marzo 2014 15:49

"La scuola siamo noi": il 21 marzo, spettacolo/concerto al "Rodari" di Sassa

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Della scuola si parla solo nelle aule, nei corridoi degli istituti e nelle campagne elettorali. Troppo poco.

Di scuola si deve discutere in tv, nelle piazze della politica, sui media ma soprattutto dovremmo parlare di istruzione con tutti perché la scuola dev’essere considerata un bene comune.

E’ nato da questa riflessione lo spettacolo “La scuola siamo noi”. Una sfida che il maestro Alex Corlazzoli, il cantautore Luca Bassanese con il regista Stefano Florio hanno lanciato portando la scuola, per la prima volta in Italia, a teatro.

Lo spettacolo/concerto – che ActionAid e News-Town hanno deciso di portare a L'Aquila - andrà in scena venerdi 21 marzo nelle aule della scuola primaria di Sassa “Gianni Rodari” in via Duca degli Abruzzi (Frazione Sassa Scalo): in mattinata sarà dedicato agli alunni e alle 18 si ripeterà per gli adulti.

“La scuola siamo noi”, racconta l’Italia attraverso le storie di vita quotidiana raccolte tra i banchi di scuola. Uno spettacolo appassionato e divertente che svela cosa i bambini pensano della politica, della crisi, dell’amore e del sesso. Parole e musica per dimostrare che in Italia, dove non si investe per l’istruzione, c’è chi resiste, chi prova a far funzionare la scuola con pesche di beneficenza, prove materassi e aste con i vecchi giochi dei bambini.

Un concerto per non dimenticare l’articolo 34 della nostra Costituzione: “A scuola – spiegano Corlazzoli e Bassanese - si torna sempre. Si va in aula da bambini, quando impari l’abc della vita. Si torna quando si diventa mamma e papà. Più anziani si accompagnano i nipoti rimpiangendo quel tempo quando eravamo noi a giocare in quel cortile. Della scuola non ci si può dimenticare”.

Non è un caso che venga portato in scena a L’Aquila: “Abbiamo scelto di portare lo spettacolo a Mirandola, nelle zone terremotate dell’Emilia e nella vostra città – raccontano il maestro e il regista Florio – perché conosciamo quanto sia difficile ricominciare. Vogliamo in questo modo essere solidali, non dimenticare ciò che è accaduto alle vostre popolazioni. Ma non solo. Come le vostre città anche la scuola è stata terremotata in questi anni. Insieme dobbiamo resistere e ricostruire”.

Ultima modifica il Sabato, 08 Marzo 2014 12:05

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