Martedì, 12 Novembre 2019 14:52

Franceschini 'congela' la riforma Bonisoli, a rischio la Soprintendenza dell'Aquila

di 

La vicenda era 'esplosa' all'inizio dell'anno, sebbene affondasse le radici nella riforma del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo varata nel 2014, ed entrata nella seconda fase nel 2016 con una sorpresa amarissima per L’Aquila: al 31 dicembre 2019, a quasi cento anni dall’istituzione della Regia Soprintendenza all'Arte medievale e moderna degli Abruzzi e Molise, datata 1924, il capoluogo di Regione avrebbe perso la Soprintendenza.

In sostanza, la riforma varata dal ministero prevedeva che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio - nata dalla fusione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio con la Soprintendenza Archeologicatrovasse sede a Chieti, e così è andata, con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città dell’Aquila e i comuni del cratere, invece, che sarebbe rimasta a L’Aquila ma fino alla fine dell’anno, appunto, per poi sparire.

Al culmine delle polemiche, si era parlato di una possibile proroga della Soprintendenza unica per il cratere, almeno fino alla fine dei processi della ricostruzione. Ed invece, alla fine del maggio scorso l'allora sottosegretario con delega ai Beni Culturali, Gianluca Vacca, ospite dell'evento di apertura di Officina L’Aquila, annunciò che la Soprintendenza a L’Aquila non solo sarebbe stata confermata ma sarebbe divenuta stabile: nella 'controriforma' interna del dicastero, voluta dall'allora ministro Alberto Bonisoli, era previsto che l’Abruzzo mantenesse due Soprintendenze "definitive e stabili". In più - assicurò Vacca - "la sede del segretariato regionale, quello che segue gli appalti per la ricostruzione, che in una prima ipotesi doveva essere accorpato con il Lazio, resterà a L'Aquila" svelò l'allora sottosegretario.

"Una buona notizia - commentò il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi - a cui mi auguro possano seguire a breve segnali concreti da parte del governo affinché si ponga fine, una volta per tutte, a un dibattito scaturito da scelte sbagliate fatte in passato dal centrosinistra, tanto a livello nazionale quanto locale, che rischiavano di mortificare la città". 

Nel frattempo, però, quel governo è caduto; finita l'esperienza dell'esecutivo gialloverde, con la nascita del governo M5S-PD ai Beni culturali è tornato, dopo appena un anno, Dario Franceschini che, con uno dei primi atti firmati, ha ritirato i decreti attuativi della riforma del suo predecessore. "E’ soltanto una misura cautelativa", ha detto l’esponente dem, "perché sono decreti fatti in agosto, quando la crisi politica era già aperta e quindi non c’è la volontà di disfare. Semplicemente guardiamo con attenzione". Sta di fatto che sono passati due mesi e, ad oggi, non è chiaro quali misure della riforma Bonisoli saranno attuate e quali, invece, cancellate; stante le cose, tra un mese e mezzo la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città dell’Aquila e i comuni del cratere verrebbe soppressa.

E serpeggia una certa preoccupazione tra i lavoratori: "Siamo ancora in una fase di ricostruzione molto delicata per la città dell’Aquila, alla quale appartiene l’80% circa del patrimonio monumentale dell'intera Regione Abruzzo, e per tutte quelle che sono state colpite duramente da una catastrofe che ben conosciamo", si legge in una lettera aperta alla città firmata dalle Rsu e dal personale della Soprintendenza unica; "perdere definitivamente una Soprintendenza, che opera stabilmente dal 31 dicembre 1923 sotto varie forme e denominazioni, con un tale bagaglio di esperienze ordinarie e straordinarie acquisite sul campo, comporterebbe notevoli ritardi e disagi per tutti i cittadini abruzzesi e le associazioni di categoria coinvolte".

Si è inteso così evidenziare lo stato di incertezza e "la mancanza di intervento da parte di tutte le istituzioni del territorio: Rsu e personale, dunque, hanno invitato i rappresentanti politici, il sindaco, il presidente della Regione Abruzzo, l’associazione costruttori (ANCE), l’ordine degli Architetti, l’ordine degli Ingegneri, le organizzazioni sindacali e la cittadinanza aquilana "a mobilitarsi al fine di non perdere un altro pezzo di storia e opportunità lavorative ed economiche per la città".

Evidentemente, ci si augura che la mobilitazione possa attirare le attenzioni del ministero: d'altra parte, Dario Franceschini - in queste settimane - ha condiviso l'esigenza di rafforzare gli uffici territoriali, in termini di risorse e di personale, e va ricordato, altresì, come abbia avuto una attenzione costante sull'Aquila negli anni: non è un caso che sia stato proprio il Ministro a portare in città la maratona jazz e a volere fortemente che a Palazzo Ardinghelli si insediasse una sede distaccata del MAXXI. Privare la città della sua Sopritendenza significherebbe vanifare il lavoro fatto in questi anni.

Biondi "Dal Mibact ho avuto conferme sull'istituzione delle due sedi in Abruzzo"

"Già da tempo sono in contatto con il Mibact e autorevoli fonti interne mi hanno confermato l'istituzione delle due Soprintendenze".

Lo dichiara il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi.

"Il percorso per la conferma della sede aquilana, mi è stato assicurato, è ben chiaro e sarà definito a breve e, comunque, entro la scadenza" aggiunge il primo cittadino.

Ultima modifica il Mercoledì, 13 Novembre 2019 10:59

Articoli correlati (da tag)

Chiudi