"Alla notizia dell'ennesimo femminicidio in Abruzzo, è ora di dire basta. Basta alle promesse vuote di chi, a parole, vuole combattere la violenza di genere, ma poi nei fatti taglia fondi e chiude strutture. Basta alle operazioni di facciata, basta alle passerelle, ai tavoli e tavolini istituzionali che servono solo, nel migliore dei casi, a lavarsi la coscienza. Eravamo in tante e tanti a gridarlo, lo scorso 23 novembre a Roma, in migliaia da ogni parte d'Italia, per dire basta".
Parole del collettivo Fuori Genere che, all'indomani dell'efferato omicidio di Luisa Ciarelli, uccisa barbaramente dal marito a Torino di Sangro (Ch), rivendica il "il diritto di vivere le nostre vite da persone libere".
Per questo, "vogliamo una casa rifugio per le donne a L'Aquila; vogliamo che il 25 novembre si faccia a meno, in futuro, di attestazioni formali, luci colorate e solidarietà sbandierata, e che si mettano in campo azioni concrete; vogliamo che convegni su tematiche operative non siano relegati al 25 novembre ma occupino altri spazi: quelli del lavoro quotidiano e costante; vogliamo che il 25 novembre sia il momento per concentrarsi sulle cause della violenza di genere, sul fatto che esistono diverse tipologie di violenza, sull'importanza dell'aspetto educativo e culturale che è la radice del problema", le richieste del collettivo.
La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale, e per comprenderlo e contrastarlo in modo efficace va considerato necessariamente il contesto delle norme sociali e culturali in cui si sviluppa. "Vogliamo anche un'educazione alle relazioni e ai sentimenti sin dalle scuole primarie, come primo e fondamentale passo per combattere la violenza di genere. Non tolleriamo più il lassismo e lo scaricabarile, tipico di questa amministrazione, sull'assegnazione definitiva di un immobile come Casa Rifugio per donne vittime di violenza (più dell'80% dei femminicidi infatti avviene in famiglia), a fronte di fondi già stanziati da tempo. Vogliamo tempi certi ed inderogabili: basta speculare sulle nostre vite! Basta chiacchiere!".