Sabato, 19 Novembre 2022 02:12

Fuorigenere contro il programma del Comune per il 25 novembre

di  Antonia Melaragni

Con l’avvicinarsi del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere, è stato deliberato il programma promosso dall’Assessorato alle Pari Opportunità per celebrare tale ricorrenza. Un programma che tra rappresentazioni teatrali, corsi di autodifesa e salotti letterari fa indignare chi si spende in prima battuta per contrastare la violenza di genere, è il Collettivo Fuorigenere infatti a mettere in critica l’evento:

È paradossale il programma deliberato, la violenza di genere si contrasta aiutando i centri antiviolenza, non con rappresentazioni teatrali e salotti letterari. Si tratta di eventi al di fuori delle dinamiche e delle difficoltà che viviamo

Ma non solo, Fuorigenere fa anche una controproposta, raccontando cosa sarebbe utile promuovere come Comune dell’Aquila, per contrastare la violenza di genere.

La prima esigenza posta dal collettivo è quella di aprire una tavola rotonda con il Centro Antiviolenza, i consultori e le associazioni transfemministe della città, a seguire un laboratorio transfemminista aperto a tutte e che metta al centro informazione, formazione e cultura per una città libera dalla violenza e dalle discriminazioni di genere. Ma non solo, si parla anche di arte e cultura con uno spettacolo teatrale in piazza dal nome “Contro la violenza io mi impegno” accessibile, gratuito e aperto a tutta la cittadinanza.

Infine un incontro con le scuole dal titolo “Sex and Love Education in da street, scendete in piazza con noi per imparare”.

Si articola così “il programma dei sogni” del collettivo impegnato su questi temi. Ma oltre a mettere per iscritto un prototipo di programma, le attiviste del collettivo Fuorigenere denunciano due questioni principali, su cui il Comune dovrebbe dare risposte:

il Centro antiviolenza della città reclama dei fondi che mancano, i consultori pubblici faticano a rispondere alle esigenze della popolazione, ad oggi solo rispondendo a questi bisogni si contrasta la violenza di genere” Ed aggiungono: “alle scuole servono percorsi di educazione sessuale e all’affettività, non salotti letterari”

L’evento è stato inoltre denominato “Non è solo il 25 novembre”, e riguardo la scelta comunicativa le attiviste pongono una domanda al Comune e alle Pari Opportunità: “Riguardo questi temi, che cosa fa il Comune ad oggi di pratico e reale per la cittadinanza durante tutto il resto dell’anno?”

Ultima modifica il Sabato, 19 Novembre 2022 13:03

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